Al Teatro Petruzzelli di Bari pochi giorni fa si è conclusa, con l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, la due giorni dedicata alla settima edizione de “La Ripartenza, liberi di pensare”. Al centro dell’evento, ideato da Nicola Porro, direttore e fondatore del sito nicolaporro.it, il Made in Italy alla luce delle profonde transizioni in atto, con la presenza di numerosi testimoni dell’economia, della cultura e dell’impresa.
Secondo il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “Il Governo è impegnato a rafforzare il Made in Italy e a difenderlo anche rispetto alle aggressioni e alle limitazioni che provocano un danno alle nostre imprese. L’Italia sta dimostrando ancora una volta di essere il Paese della qualità. In tal senso, bisogna moltiplicare gli investimenti e gli incentivi per produrre di più. Ciò implica un potenziamento del ruolo dell’agricoltura, della produzione e delle trasformazioni italiane, ma anche una difesa a livello europeo, dove l’assenza della stabilità dell’Italia ha comportato una debolezza sistemica. La Puglia è una Regione straordinaria e il G7 è stato un’occasione per valorizzarla sul piano internazionale e, infatti, è conosciuta nel mondo molto più di prima. Questo è un grande risultato e credo porterà anche un importante ritorno economico ai suoi cittadini”.
La mattinata di sabato 13 luglio, come da tradizione, si è aperta con “Una Zanzara nella zuppa”, lettura dei giornali dai toni liberali e irriverenti realizzata dallo stesso Nicola Porro e da Giuseppe Cruciani, a cui è seguita la lecture “Leggerezza” dell’attrice e conduttrice televisiva Benedetta Mazza sul ruolo delle donne nel mondo dello spettacolo.
Successivamente, si è tenuta la tavola rotonda “Una rete per l’Italia” e a chiusura della mattinata “Sedute satiriche” di Beppe Fantin.
“Nel 2021 Nicola Porro ci ha proposto di essere ospitato qui al Teatro Petruzzelli con ‘La Ripartenza’, ci sembrava una sfida impossibile da vincere – ha dichiarato il Sindaco di Bari Vito Leccese – e invece da allora siamo ancora in questo meraviglioso teatro e insieme siamo ripartiti, anche dopo gli anni difficili del Covid. Bari dopo quel periodo ha avuto un’esplosione sul piano degli investimenti e del turismo, registrando una crescita significativa per il Sud e con un impatto positivo sotto il profilo economico e sociale per il benessere dei cittadini”.
Per Pietro Labriola, Amministratore Delegato del Gruppo TIM: “La separazione della rete fissa da TIM, oltre a svolgere una funzione importante per la remunerazione del capitale, consentirà da una parte di investire in maniera significativa in un’infrastruttura strategica per il Paese e dall’altra di concentrarci nello sviluppo del digitale in Italia, sviluppando nuove opportunità. Si tratta di un passo cruciale per garantire che le risorse verranno utilizzate in modo efficiente e per assicurare che le infrastrutture di telecomunicazione siano all’altezza delle sfide tecnologiche e di mercato”. Continuando sul tema dell’intelligenza artificiale, ha poi sottolineato: “Occorre considerare che questi strumenti esistono da tempo ed ora è essenziale accompagnare e regolare questo processo di transizione. L’intelligenza artificiale rappresenta una grande opportunità per innovare e migliorare molti settori, ma è fondamentale che il suo sviluppo e la sua implementazione siano guidati da principi etici e regolatori chiari. Solo così possiamo garantire che i benefici di questa tecnologia saranno equamente distribuiti e che i rischi associati siano adeguatamente gestiti”.
Secondo Guido Grimaldi, Commercial Director Grimaldi Group e Presidente ALIS: “Sono felice di essere presente a questo straordinario evento organizzato da Nicola Porro per parlare di reti, non solo infrastrutturali ma anche di reti reali, reti di connessione che fanno bene al Paese. Oggi siamo sempre più bombardati di informazioni, ma abbiamo un grande problema di connessione a bordo delle navi. Pertanto occorre investire moltissimo su questo aspetto. Per quanto riguarda la sostenibilità, la tassazione e le nuove regole europee rischiano di provocare ingenti danni in termini di extracosti. Di fronte a questa follia green è fondamentale prevedere un sistema di incentivi per rilanciare un comparto che oggi presenta già molti profili virtuosi”.
Gianluca De Marchi, CEO Urban Vision, ha osservato: “La nostra missione è trasformare le città in luoghi migliori per le persone, per farlo ci proiettiamo nel futuro anche valorizzando il passato. In 20 anni abbiamo finanziato restauri per oltre 350 milioni di euro. Urban Vision è la prima società in Europa per restauro sponsorizzato. Continuiamo a guardare al futuro con una crescita a doppia cifra grazie a progetti innovativi come l’accordo per la trasformazione delle cabine TIM in stazioni multimediali e il progetto Urban reel, che consentirà agli utenti di interagire e creare contenuti sui nostri schermi in Italia e in Europa. Perché il nuovo rinascimento urbano deve saper tenere insieme l’arte e la tecnologia, il passato con il futuro”.
Per Vincenzo Ranieri, Amministratore Delegato E-Distribuzione: “Perché il Paese possa continuare a svilupparsi è necessario che le grandi aziende proseguano nel cammino della crescita di investimenti. È fondamentale puntare su processi come la transizione digitale ed energetica per rilanciare le filiere produttive italiane e garantire una crescita sostenibile nel medio e lungo periodo. Aver realizzato importanti investimenti di sviluppo e innovazione nelle reti elettriche con obiettivi chiari ha fatto sì che oggi abbiamo in Italia la tariffa di distribuzione più bassa europea. Se paghiamo un prezzo alto è perché il costo dell’energia è ancora elevato. È importante, dunque, rafforzare il posizionamento dell’Italia nel Mediterraneo e bene fa il Governo a puntare sul Piano Mattei. A mio avviso una priorità politica e strategica è che anche e soprattutto gli operatori di rete debbano favorire la competitività delle filiere produttive. Occorre realizzare quella che io chiamo una transizione industriale, per far sì che le nostre eccellenti aziende possano competere con successo con le imprese del Far East e con quelle del Polo Atlantico”.
Mauro Crippa, Direttore generale informazione e comunicazione Mediaset, ha spiegato: “Dobbiamo considerare che nei posti chiave della comunicazione, da qui a pochi anni, potranno esserci delle identità sintetiche, digitali. Già oggi parte del giornalismo, che riguarda la ricerca dei dati d’inchiesta, viene affidato a sistemi elettronici, questo non va bene. Ogni volta che un giornalista viene sostituito, in tutto o in parte, da un sistema elettronico, perdiamo una parte importante di autenticità della nostra azione”.
Il pomeriggio si è aperto con l’intervento di Vittorio Sgarbi, quest’anno dedicato all’Arte nel Fascismo, a cui è seguita la tavola rotonda ‘Made in Italy’ e il panel dal titolo “Chi comanda in Europa”, dedicato all’analisi della situazione politica alla luce dell’ultima tornata di elezioni Europee.
Per Antonio D’Amato, Presidente di Seda International Packaging Group: “L’Europa oggi è chiamata ad assolvere un ruolo di stabilità e di governance a livello globale per il quale noi ancora non siamo attrezzati, ma è una responsabilità alla quale non possiamo sottrarci. Lo possiamo fare solo se saremo in grado di essere nuovamente competitivi, creare opportunità di lavoro e di stabilità sociale e risorse da investire per un’Europa più forte, giusta e presente dal punto di vista della capacità di proteggere con adeguati strumenti di difesa la pace nel mondo. Abbiamo bisogno di essere protagonisti di una governance oggi in crisi a livello globale dove le democrazie arretrano e vacillano di fronte a organismi molto pericolosi e quindi questo è il momento in cui l’Europa deve alzarsi e ricostruire una propria posizione forte e autorevole”.
Andrea Illy, Presidente illycaffè e co-Chair Regenerative Society Foundation, ha affermato: “L’Europa rischia di rimanere un grande ente burocratico, che scrive regole in assenza di politiche industriali. Abbiamo perso il treno del digitale in Europa e rischiamo di rimanere indietro sui processi di transizione. L’agricoltura oggi contribuisce alla biodiversità alimentare. Sotto questo profilo, l’Italia ha la grande opportunità di rafforzare quello che già era un nostro punto di forza”.
Albiera Antinori, Presidente Marchesi Antinori, ha detto: “Ultimamente è passato il messaggio dell’Europa per cui l’agricoltore è colpevole dello sfruttamento e dell’inquinamento, quando invece è il principale custode che si prende cura della terra. La storia della nostra azienda dimostra come attraverso l’innovazione e la sperimentazione è possibile mettere sul mercato prodotti di grande successo, a partire dalla qualità”.
Secondo Gianluigi Cimmino, CEO Yamamay e Carpisa: “Nel mondo tessile siamo certamente all’avanguardia, ma in mancanza di politiche di sostegno rischiamo di perdere competitività rispetto ad altri Paesi. Fare impresa, oggi, è molto difficile. Le grandi innovazioni accadono all’interno delle aziende. Quello che succede, invece, è che ogni giorno ci dobbiamo adeguare alla grande mole di regole e di burocrazia”.
Tra gli altri, hanno preso parte all’evento Angelica Donati, Head of Business Development di Donati S.p.A. e i giornalisti Veronica Gentili, Alessandro Sallusti, Mario Giordano, Giuseppe Cruciani.