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Ven. Nov 8th, 2024

I rappresentanti dell’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Animal Equality hanno consegnato al Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Parigi 2024 oltre 60.000 firme a sostegno della campagna per chiedere di rimuovere il foie gras da tutti i menù dell’evento.

A giugno è stato reso noto che il foie gras sarà servito agli ospiti vip nei saloni di lusso durante i Giochi, il cui inizio è previsto per il 26 luglio. Gli organizzatori sono stati contestati per questa decisione, che secondo i sostenitori degli animali è “completamente contraria all’etica dei Giochi”, pur essendosi impegnati a rendere vegetariano o vegano il 60% dei 13 milioni di pasti offerti.

Ad aprile, la presidente di Animal Equality, Sharon Núñez, ha contattato il presidente, il direttore generale e il direttore esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale per chiedere un incontro per discutere del piatto controverso. Non ha ricevuto alcuna risposta. 

Dopo aver lanciato una petizione il mese successivo, l’organizzazione ha scritto una seconda lettera al Comitato Olimpico Internazionale e al Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, esprimendo preoccupazione per l’impatto dell’industria del foie gras sul benessere degli animali, sul degrado ambientale e sulla salute pubblica globale. La lettera ha ricevuto il sostegno dell’ambientalista Chris Packham, dei campioni olimpici Marcus Daniell e Dotsie Bausch, oltre che di numerosi accademici di fama mondiale.

La presidente e co-fondatrice di Animal Equality, Sharon Núñez, ha dichiarato: “Il foie gras è il risultato dell’alimentazione forzata degli animali, una pratica che consiste nell’obbligare anatre e oche a ingerire grandi quantità di cibo, illegale in molti Paesi. I Giochi olimpici non possono assecondare un’industria che danneggia gli animali attraverso una pratica criticata dalla comunità scientifica. Il mondo ci guarda e gli organizzatori dei Giochi sono chiamati a eliminare il foie gras dal menù”.

Dal 2012 Animal Equality ha condotto più di una dozzina di indagini sull’industria del foie gras in Francia e Spagna, denunciando lo sfruttamento di questi animali costretti a ingerire enormi quantità di cibo fino a causare l’ingrossamento del loro fegato, affetto così da una vera e propria malattia. L’organizzazione ha raccolto centinaia di ore di filmati che mostrano anche animali confinati in gabbie metalliche, soggetti a difficoltà respiratorie, infezioni agli occhi, ali e becchi rotti. 

Molti Paesi del mondo, tra cui Italia, Regno Unito, Danimarca, Germania, Polonia, Norvegia, Lussemburgo, India e Turchia, hanno messo fuori legge la produzione di foie gras ottenuto con l’alimentazione forzata. Questa pratica è stata condannata anche dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e da un rapporto del Comitato scientifico veterinario dell’Unione europea, che ha giudicato l’alimentazione forzata “dannosa per il benessere degli animali”. 

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