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Mar. Ago 27th, 2024

I punti chiave della classifica 100 Brand Finance Food 2024, le principali marche alimentari del mondo:

  • In diminuzione il valore dei 100 top brand food
  • Nestlè domina ancora la classifica dei trademark food
  • 43 marche americane nella classifica
  • Solo i brand i Ferrero e Barilla tra i 100 grandi
  • Cibo italiano, francese e messicano sono i più amati al mondo

Il valore generato dal livello di attrattività dei100 principali brand alimentari del mondo, fissato al 1° gennaio 2024, è mediamente diminuito del 4% rispetto allo scorso. Non si tratta di una buona performance visto che mediamente nello stesso periodo i principali marchi del mondo presenti nella classifica intersettoriale Brand Finance Global 500 2024 sono cresciuti mediamente dell’8%.

Il valore dei 100 principali brand alimentari è diminuito nonostante durante il 2023  il livello medio di attrattività di questi marchi sia rimasto sostanzialmente invariato con un punteggio pari a 77,5 su 100. Questo significa che il valore medio dei principali brand food è diminuito in parte a causa del rallentamento dell’inflazione, che non ha portato un aumento di prezzi,  in parte alla maggiore attenzione al risparmio che ha guidato i consumatori verso marchi più economici e verso le marche private dei supermercati.

Massimo Pizzo senior consultant di Brand Finance commenta: “Dalle nostre analisi risulta che mediamente, dopo il sensibile rafforzamento dell’attrattività avvenuto durante il Covid, le principali 100 marche alimentari non sono più riuscite a migliorare la loro attrattività presso i consumatori; le grandi marche che non riescono ad aggiungere valore ai propri prodotti rischiano di perdere ulteriori quote di mercato a favore dei prodotti più economici o di quelli che invece riescono a far percepire e a dare maggiore valore”.

Il brand Nestlè – che include tutte le marche alimentari del gruppo ed esclude le bevande – nonostante l’indebolimento del livello di attrattività e la conseguente perdita del 7% del valore rispetto allo scorso anno, si conferma il trademark food di maggiore valore al mondo con un valore fissato al 1° gennaio 2024 pari a 20,8 miliardi di dollari. Seguono, nella Brand Finance 100 2024, il brand delle patatine Lay’s con un valore pari a 12 miliardi di dollari e il marchio cinese dei latticini Yili che, grazie al mercato domestico, vale 11,6 miliardi di dollari.

La Brand Finance Food 100 è dominata da brand che hanno la possibilità di sfruttare l’immagine e la reputazione per favorire le vendite in grandi paesi e o in molti paesi nel mondo come le 43 marche statunitensi, il cui valore pesa per il 42% dell’intera classifica con un valore complessivo pari 113,9 miliardi di dollari. 

Dal report Brand Finance Food 100 2024 emerge ancora una volta che, tra le marche italiane, solo Barilla e Ferrero generano un valore sufficientemente elevato per entrare nella classifica dei 100 trademark food di maggiore valore al mondo, cioè solo Barilla e Ferrero riescono a convertire l’attrattività della marca in elevato valore economico.  Il brand Barilla – il cui valore include Mulino Bianco e le altre marche del gruppo – è posizionato al 13° posto grazie ad un valore pari a 4,1 miliardi di dollari. Sebbene il valore anno su anno di Barilla sia aumentato quasi del 7%, le prospettive sono a rischio in quanto questo brand risulta essere quelle che si è maggiormente indebolito tra tutte 100 le marche in classifica.

I tre principali brand Ferrero – Kinder, Nutella e Ferrero Rocher – tutti in forte crescita, hanno un valore complessivo pari a 6,2 miliardi di dollari e sono posizionati rispettivamente al 28°, 52° e al 65° posto.

La scarsa presenza delle marche alimentari italiane, francesi e messicane tra le 100 più importanti del mondo, contrasta con i risultati della ricerca condotta da Brand Finance, per il Global Soft Power Index, dalla quale emerge che il cibo italiano è il più amato in assoluto al mondo, seguito da quello francese e poi dal messicano.

Il cibo italiano risulta il più amato al mondo in tutti i continenti e in quasi tutte le nazioni. Cina e India sono tra le pochissime nazioni importanti in cui il cibo italiano non è il più amato. Tra i cinesi domina la cucina locale mentre la cucina italiana risulta all’11° posto dopo la cucina spagnola, francese, portoghese e dopo altre cucine regionali. In India, la cucina italiana risulta seconda dopo quella locale.

Conclude Massimo Pizzo di Brand Finance: “La ridotta presenza italiana nella Brand Finance Food 100 dipende dalla difficoltà a competere con i grandi brand internazionali che hanno maggiore capacità di fare grandi investimenti di marketing a supporto delle vendite. Viste le sproporzioni economiche, i brand italiani potrebbero cercare di rafforzarsi da un lato approfittando dell’amore per il nostro cibo, dall’altro non limitandosi a puntare sulla qualità ma aggiungendo uno scopo aziendale che vada oltre il business lanciando così un messaggio in grado di raccogliere l’attenzione dei consumatori internazionali.”

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