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Mer. Dic 25th, 2024
Albiera AntinoriAlbiera Antinori

Sono stati avviati oggi i lavori del Gruppo di alto livello sul settore vitivinicolo promosso dalla Commissione europea che ha visto riuniti a Bruxelles i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione e quelli delle Associazioni di categoria europee, fra cui il Comité Vins (CEEV) – di cui Federvini è parte.

Il Gruppo di alto livello istituito dal Commissario all’agricoltura uscente Janusz Wojciechowski avrà il compito di delineare la prossima politica vitivinicola europea in vista della riforma della PAC post 2027.

“In un quadro mondiale caratterizzato da grande incertezza servono politiche europee strutturali e di ampio respiro – commenta Albiera Antinori, Presidente del Gruppo Vini di Federvini. “Ogni euro di valore aggiunto generato dalle imprese della filiera vino crea 4,1 euro di ricchezza nell’intera economia; ciascun occupato nella stessa filiera attiva 5,8 occupati nell’intera economia nazionale. Siamo un settore vitale per molti dei territori rurali in cui lavoriamo. Numeri che testimoniano la centralità del nostro settore per l’economia nazionale ed europea. Per questo siamo lieti che la Commissione europea abbia voluto avviare questo gruppo di lavoro in vista della prossima riforma della Politica agricola comune: un settore vitivinicolo dinamico è alla base di un benessere diffuso per le regioni rurali d’Europa, contro lo spopolamento delle aree marginali e il dissesto idrogeologico. Lo ha ricordato il Presidente Draghi nel suo ultimo report: l’Europa deve tornare a correre e, per questo, auspichiamo che i lavori avviati possano costituire un’efficace piattaforma per sostenere la competitività delle imprese vitivinicole, dal vigneto alla bottiglia finanche al settore dell’Ho.Re.Ca. sviluppando regole, strumenti e risorse appropriati a supporto della crescita di lungo termine di un settore che per l’Europa esprime valori molto rilevanti sotto numerosi profili: economici, occupazionali e identitari”.

Il Gruppo di alto livello proseguirà i lavori fino al prossimo dicembre, in vista della definizione delle raccomandazioni per fronteggiare le sfide del settore vitivinicolo che saranno indirizzate all’inizio del prossimo anno alla Commissione europea, in vista della prossima riforma della Politica agricola comune (PAC).

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