Il mare produce circa metà dell’ossigeno che respiriamo e cattura un terzo delle emissioni di CO₂ prodotte, svolgendo un’importante azione di mitigazione del clima. Una delle minacce poco conosciute alla salute delle acque è rappresentata dagli sversamenti accidentali di idrocarburi che hanno gravi effetti sull’ecosistema marino e sull’ossigenazione del mare.
Secondo l’Ispra, ogni anno finiscono nel bacino del Mediterraneo circa 600 mila tonnellate di idrocarburi, a causa degli incidenti ambientali, ma anche delle attività quotidiane delle imbarcazioni da diporto e dei pescherecci, soprattutto durante le “manovre operazionali”, come la pulizia delle acque di sentina, il rifornimento delle barche e la manutenzione dei motori.
A difesa della salute dei nostri mari, Pam Panorama entra a far parte della Water Defenders Alliance e, in collaborazione con LifeGate, ha consegnato oggi al Marina San Giusto di Trieste una delle soluzioni più efficaci per fronteggiare il problema dell’inquinamento chimico nei nostri mari.
Alla presenza del Direttore Generale Pam Panorama Andra Zoratti, del Presidente del Consiglio Comunale di Trieste Cav. Uff. Francesco di Paola Panteca, del Presidente della Marina San Giusto Luca Corbella e della Responsabile progetti ambientali LifeGate Lajal Andreoletti, l’azienda ha dato in dotazione al porto triestino uno speciale strumento in grado di prevenire e assorbire gli idrocarburi. Il kit, è composto da dieci spugne FoamFlex, lunghe ognuna tre metri e da uno strizzatore che consentirà di assorbire e recuperare, in ottica di economia circolare, fino alla totalità degli oli catturati. Si tratta di un brevetto innovativo, ideato e prodotto dalla PMI italiana T1 Solutions, che rappresenta una soluzione efficace e sostenibile. Ogni spugna è infatti riutilizzabile fino a 200 volte e un solo chilogrammo di materiale è in grado di assorbire, nel suo ciclo di vita, fino a sei tonnellate di idrocarburi.
“Per Pam Panorama l’attenzione alle tematiche ambientali e sociali è un valore fondante. Crediamo fermamente in un futuro migliore per il pianeta reso possibile attraverso azioni tangibili e continuative per sensibilizzare le comunità in cui operiamo, i nostri clienti e tutte le persone di Pam – ha dichiarato Andrea Zoratti, Direttore Generale Pam Panorama – Con Lifegate abbiamo scelto Trieste come prima tappa per celebrare il nostro ingresso nella Water Defenders Alliance perché rappresenta una piazza storica e molto importante per la nostra insegna. Siamo profondamente radicati in questa comunità con cinque punti vendita che rappresentano il simbolo di questa connessione. La donazione di uno strumento in grado di fronteggiare il problema dell’inquinamento chimico nel mare triestino vuole essere un gesto concreto a favore della cittadinanza che continua a vedere in Pam un punto di riferimento per la spesa di tutti i giorni e per cui vogliamo essere un partner affidabile nella loro quotidianità”.
“Questa iniziativa, promossa dalla Water Defenders Alliance, ha il duplice obiettivo di dare subito soluzioni concrete, misurabili e science based per fronteggiare nel modo più efficace il problema degli sversamenti di oli in mare, e di promuovere un cambiamento culturale – il commento di Lajal Andreoletti, Responsabile progetti ambientali di LifeGate – Solo parlando del problema, delle sue cause e degli effetti negativi per la nostra stessa salute, possiamo modificare i nostri comportamenti e diventare finalmente, ognuno di noi, parte della soluzione”.
Con uno sguardo alle future generazioni e per creare in loro una forte consapevolezza sull’importanza della tutela dell’ambiente, all’evento inaugurale hanno partecipato due classi della scuola primaria paritaria Collegio Dimesse di Trieste. L’obiettivo è stato quello di far conoscere agli studenti le meraviglie del patrimonio marino, e affrontare con loro i grandi temi ambientali legati alla sostenibilità, alla conservazione e al consumo delle risorse ittiche.
Nel corso del laboratorio “Biologi marini per un giorno”, ogni classe ha partecipato a una serie di attività pratiche che hanno permesso di conoscere le caratteristiche del nostro mare, con particolare riferimento alla ricca biodiversità che lo contraddistingue.
Dall’osservazione di campioni biologici, magari già incontrati sulle spiagge, utilizzando schede di riconoscimento, microscopi e lenti di ingrandimento, i bambini sono stati guidati in una riflessione attraverso esperienze dirette, per imparare a fare scelte responsabili e comprendere l’importanza della conservazione delle specie e del loro habitat dalle varie fonti di inquinamento.