Il 7,2% degli italiani si dichiara vegetariano, un dato in forte crescita rispetto al 2023 quando era il 4,2% della popolazione (fonte: Eurispes, ‘Rapporto Italia 2024’). Una trasformazione nelle abitudini alimentari che, più in generale, si traduce anche in un semplice aumento del consumo di proteine vegetali, senza rinunciare a quelle animali.
Un percorso guidato anche dai giovani, come emerge dal Rapporto Coop 2024: nell’ultimo anno, l’82% dei 17-35enni sostiene di aver adottato, o di poterlo fare in futuro, una dieta prevalentemente vegetale. A cambiare in questo contesto è anche il carrello della spesa, come conferma il crescente apprezzamento per i prodotti a base vegetale che oltre 4 Under 35 su 10 (40,4%) dichiarano di scegliere per diversificare la propria dieta (fonte AstraRicerche per Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food).
A spingere il sempre più diffuso utilizzo di prodotti a base vegetale e l’adozione di diete con al centro le proteine veg è sicuramente il loro minore impatto ambientale: oltre 6 giovani su 10 (66,5%) dichiarano di considerare i prodotti a base vegetale un ‘aiuto per il Pianeta’. È questa la fotografia del rapporto tra italiani e prodotti plant-based scattata dal Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food in occasione della ‘Giornata Mondiale dei Vegetariani’ del 1° ottobre.
“La crescente inclinazione verso una dieta vegetale, certificata da numerosi studi e dati, rappresenta un profondo cambiamento culturale e di consumo nella nostra società, dove la sostenibilità è diventata un fattore determinante nelle scelte di acquisto. Questo vale sia per chi sceglie una dieta vegetariana sia per chi vuole mantenere un approccio ampio, senza rinunciare alle proteine animali, ma semplicemente aumentando il consumo di quelle vegetali – dichiara Sonia Malaspina presidente del Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Unione Italiana Food – Oggi, a partire dalla tavola, si guarda sempre di più a scelte in grado di impattare sia sulla salute personale che sulla salvaguardia del Pianeta. Anche secondo le massime autorità internazionali (Fao e Oms), il passaggio a una dieta basata di più sui vegetali ridurrebbe non solo il rischio di malattie potenzialmente letali, ma anche l’impatto ambientale dell’intero sistema alimentare. In quest’ottica, i prodotti a base vegetale rappresentano un valido ‘alleato’ a tavola”.
Una dieta a base vegetale può contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Ad esempio, consumare una porzione di tofu 1-2 volte a settimana genera solo 12 kg di CO2 all’anno, così come le bevande a base di mandorla e riso emettono rispettivamente 10 e 18 kg di CO2, valori decisamente inferiori rispetto alle emissioni prodotte da altre fonti alimentari analoghe, come quelle di origine animale – ricostruisce Unione Italiana Food – Di fatto, se adottassimo a livello globale diete ad alto contenuto di alimenti vegetali, si potrebbe ridurre la perdita di biodiversità dal 5% fino al 46%.
In Italia, l’adozione diffusa di una dieta più ricca di alimenti di origine vegetale (verdura, frutta, cereali integrali, legumi), avrebbe effetti molto positivi in termini di minori emissioni di gas serra e maggiore risparmio idrico, rispetto all’attuale regime alimentare: si produrrebbero gas serra equivalenti a 106 Mt CO2eq, anziché 187; verrebbero utilizzati terreni coltivati pari a 15mila campi di calcio, anziché 20mila; l’acqua consumata sarebbe pari a 17 km3, anziché 26, con un risparmio idrico equivalente a 3 milioni e 600mila piscine olimpioniche.
“Questi numeri evidenziano come le scelte alimentari possano avere un impatto concreto e positivo sulla sostenibilità ambientale, senza richiedere un cambiamento radicale, ma promuovendo una maggiore consapevolezza e moderazione nell’uso delle risorse. I prodotti a base vegetale, di fatto, grazie all’utilizzo di ingredienti a basso impatto ambientale e la necessità di minori risorse, come acqua e suolo, per la loro produzione, rappresentano un’alternativa pratica e moderna, in linea con i valori di sostenibilità emergenti”, conclude la presidente del Gruppo Prodotti a Base Vegetale di Uif.