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Dom. Dic 22nd, 2024

“Credo che potremo aprire circa 20 ristoranti l’anno e nei prossimi anni arrivare fino a 60/80 ristoranti in tutto il mondo”. Lo stilista Philipp Plein ha le idee chiare per il futuro nella ristorazione.

Reduce dall’apertura in grande stile del Sukaru Ba, il ristorante giapponese che fa parte del complesso milanese del The Plein Hotel, inaugurato in un’affollata serata sold out, lo stilista tedesco assicura all’AdnKronos di voler esportare il format anche in altri Paesi del mondo, a partire proprio dal Sukaru Ba. Qui i maestri del sushi tradizionale realizzano senza sosta eccellenze nipponiche, tra teschi dorati e pregiate sete comasche che rivestono le pareti del locale.

Un Concept Esclusivo da Espandere

“Il più grande successo credo possa essere proprio il Sukaru Ba – osserva Plein -. Il cibo giapponese è molto richiesto, e questo concept vogliamo espanderlo globalmente. Abbiamo in programma di aprire in molte città: Monaco, Miami, Los Angeles, New York. Sono sicuro che sarà un grande successo”. A partire da Milano. “E’ un hub internazionale, una città globale – spiega lo stilista -. Il cibo è la cosa più importante qui, il Sukaru Ba è un ristorante esclusivo e diverso dagli altri ristoranti che ho aperto, il Philipp’s, con il menu italiano dello chef stellato Roberto Conti, il ristorante vegano ‘La Jungle De Plein’ e il ‘The Crystal Beach’, il beach club sul rooftop che aprirà a marzo”.

Obiettivo: Competere con Nobu e Zuma

L’obiettivo di Sukaru Ba è fare concorrenza a Nobu e Zuma, i due ristoranti giapponesi più famosi al mondo. “Questo concept sarà un big changer nel mondo del sushi e della cucina giapponese – garantisce Plein – noi possiamo diventare i più grandi player assieme a Zuma e Nobu”. Lo scouting è già iniziato: “Proprio mentre parliamo sono in corso negoziazioni – dice lo stilista -. Stiamo cercando nuove location e guardiamo ovunque nel mondo, da Monaco a Dubai. Ci sono molte opportunità anche in Qatar e Arabia Saudita. ‘The world is your playground’, mi piace dire sempre, e credo sia importante trovare il giusto posto. A Milano abbiamo trovato questo storico edificio nell’ex quartier generale di Krizia, è stata un’ottima opportunità e l’abbiamo colta al volo”.

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