I consumi di birra artigianale in Italia sono bloccati al 3% e l’export, dopo la pandemia, stenta a riprendersi. Nonostante il fascino del Made in Italy, la spinta propulsiva del settore sembra essersi fermata.
Le associazioni e le imprese artigianali stanno cercando di migliorare la distribuzione, ma il direttore generale di Unionbirrai, Vittorio Ferraris, fa un appello allo Stato affinché contribuisca con misure strutturali e non appesantisca il settore con ulteriori accise. L’obiettivo è permettere ai piccoli birrifici di lavorare a lungo termine senza incertezze.
Crescita del settore, ma consumi stagnanti
Il settore della birra artigianale ha visto una crescita significativa negli ultimi anni. Secondo i dati dell’Osservatorio OBiArt, rispetto al 2015, si è registrato un incremento del 104% in termini di opifici e del 22% in termini di addetti. Inoltre, i birrifici agricoli sono aumentati, arrivando nel 2022 a 290 aziende agricole, che rappresentano il 22% del totale nazionale. Tuttavia, i consumi non superano il 3% del mercato complessivo della birra in Italia. Questo dato evidenzia come i birrifici artigianali abbiano ancora difficoltà a raggiungere il grande pubblico, rimanendo limitati a un consumatore “stagionale”.
Il problema della distribuzione e dei consumatori giovani
Ferraris sottolinea la necessità di migliorare la distribuzione e la comunicazione del prodotto, soprattutto considerando il cambiamento delle abitudini di consumo di alcol. Il settore deve puntare a riconquistare i giovani tra i 20 e i 30 anni, una fascia che si è allontanata dal bere consapevole e di qualità. Un sondaggio di OBiArt del 2022 ha rivelato che il 43% degli intervistati non conosceva la birra artigianale, indicando una chiara necessità di migliorare la visibilità e l’informazione.
Le accise e la richiesta di una misura strutturale
Un altro problema cruciale per i piccoli birrifici è il peso delle tasse sulla produzione di alcol. Ferraris ricorda che le accise pesano circa 50 centesimi al litro, una cifra significativa per le piccole imprese. Fortunatamente, dal 2019 l’Italia ha applicato uno sconto del 40% sulle accise per le piccole imprese, in linea con la normativa europea. Tuttavia, rimane l’incertezza legata alla finanziaria annuale. Unionbirrai chiede una misura strutturale per evitare che ogni anno le piccole imprese brassicole debbano affrontare variazioni fiscali imprevedibili.
L’export in difficoltà dopo la pandemia
Il settore deve anche recuperare terreno sul fronte dell’export, che è stato pesantemente colpito dal Covid-19. I piccoli birrifici hanno perso interesse per l’esportazione, a causa dei costi elevati e dell’assenza di un supporto collettivo. Ferraris segnala che partecipare a una fiera di settore in Italia costa circa 5.000 euro, una cifra che raddoppia per le fiere internazionali, rappresentando un grande impegno economico per aziende con un fatturato medio di 200.000 euro all’anno.
Potenziale per crescere
Il settore della birra artigianale in Italia – riporta Adnkronos – ha il potenziale per crescere ulteriormente, ma ha bisogno di supporto. Unionbirrai chiede misure strutturali per garantire stabilità fiscale e incentivi per rilanciare l’export. Solo così i piccoli birrifici potranno affrontare le sfide attuali e pianificare uno sviluppo a lungo termine.
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