In occasione dell’anniversario della fondazione della FAO, sono intervenuti Stefano Locatelli, vicepresidente dell’Anci e delegato per l’Agricoltura e la promozione dei prodotti tipici, e Matteo Lepore, sindaco di Bologna, una delle città più attive nella lotta contro lo spreco alimentare.
“Una sana ed equilibrata alimentazione è un dovere verso le nuove generazioni. Scelte alimentari corrette contribuiscono a preservare la propria salute, ridurre gli sprechi e tutelare, in senso più ampio l’ambiente. Uno stile di vita sano incide, inoltre, sul benessere psico-fisico e riduce il rischio delle malattie croniche non trasmissibili”. Lo afferma Stefano Locatelli, vicepresidente Anci e delegato ad Agricoltura e promozione delle tipicità, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione istituita dalla Fao per ricordare la data della sua fondazione e sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo, sulla sicurezza alimentare.
“Ognuno di noi – sottolinea – è responsabile nella diffusione di questo messaggio di educazione civica fin dall’età pediatrica, periodo nel quale si instaurano le nostre scelte e gusti in fatto di dieta. Consapevoli di questo, molti Comuni sono impegnati con progetti ad hoc, in collaborazione con le mense scolastiche, per assicurare ai minori il consumo di pasti sani ed equilibrati e orientarli ad adottare comportamenti virtuosi tesi alla riduzione dello spreco. La qualità della vita delle nostre comunità oggi e per il futuro dipende anche da questo”.
Da parte sua il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sottolinea come la Giornata mondiale “è un’occasione importante per sensibilizzare i cittadini su temi come lo spreco alimentare e la corretta alimentazione. Il Comune di Bologna – evidenzia – è impegnato in particolare su due fronti: il recupero alimentare e la ridistribuzione solidale, che portiamo avanti con un progetto promosso in collaborazione con Last Minute Market e altri partner, con cui vengono recuperate le eccedenze alimentari in modo strutturato per essere donate ad enti no profit del territorio. Progetto che, mettendo in rete i diversi attori della filiera alimentare consente di trasformare gli sprechi in risorse per la comunità. Inoltre lavoriamo sulla prevenzione e sull’educazione alimentare rivolte a cittadini e famiglie, che possono avere un impatto positivo importante, considerato che il 70% dello spreco alimentare in valore economico avviene a livello domestico”.