Ieri sono stati presentati i risultati della ricerca “Generazioni a confronto” condotta da AstraRicerche per McDonald’s, volta a esplorare il legame tra Generazione X, Y (Millennials) e Z in Italia. La ricerca è stata anche un’occasione per celebrare il ritorno dell’iconico Big Tasty, lanciato per la prima volta in Italia nel 2004. Richiesto con insistenza dai Millennials, il Big Tasty è ora scoperto dalla Gen Z, che lo assaggia per la prima volta. La risposta è stata positiva: a una settimana dal lancio, il panino ha registrato oltre un milione di vendite nei 720 ristoranti McDonald’s in Italia.
Un legame intergenerazionale che si rafforza a tavola
La ricerca, condotta su un campione di persone dai 18 ai 59 anni, esplora i punti di contatto e le differenze tra le generazioni, mettendo in luce la loro voglia di condividere momenti insieme. Emergono elementi distintivi: la Generazione X (44-59 anni) tende ad avere un linguaggio più ampio, mentre la Gen Z (18-27 anni) introduce nuovi termini spesso incomprensibili ai più grandi. Tuttavia, l’esperienza del mangiare insieme fuori casa si conferma un’esperienza che unisce davvero tutti.
INTERGENERAZIONALITÀ: tra differenze e desiderio di condivisione
L’80% degli intervistati conosce la propria “etichetta generazionale” e il 60% si identifica nei valori e gusti della propria generazione. Dietro a una certa distanza tra le età, emerge però il desiderio di trascorrere tempo insieme, con benefici per entrambe le parti. I più grandi vedono negli incontri intergenerazionali un’opportunità di trasmettere conoscenze (32,9%), stimolare il confronto (32,1%), scoprire gusti diversi (29,5%) e trovare allegria nello scambio (28,1%). Circa il 75% ritiene che passare del tempo con i più giovani sia un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo, desiderando quindi di passare più tempo in loro compagnia (71,1%). Anche i giovani trovano vantaggi in questi incontri: ne riconoscono la possibilità di maturare (37,5%), acquisire nuove conoscenze (37,2%) e sentirsi a proprio agio (33,2%). Tra gli effetti negativi, si nota qualche difficoltà nel comunicare (17,1% dei più grandi e 18,5% dei più giovani) e fastidio per approcci diversi alla vita e ai problemi (11,2% e 10,9% rispettivamente).
LINGUAGGIO E SLANG GIOVANILE: curiosità e difficoltà di comprensione
Termini come “Goat”, “Blastare” e “Skippare” fanno parte del gergo quotidiano dei giovani dai 15 ai 27 anni. Il 60,2% degli over 28 percepisce un impoverimento del linguaggio giovanile ma, inaspettatamente, trovano queste espressioni curiose: il 39,5% di loro cerca di impararle e memorizzarne il significato, mentre il 25,8% ammette di utilizzarle talvolta. Mentre termini come “Bro”, “LOL” e “Skippare” sono noti a circa il 90% degli intervistati, parole come “Blastare”, “GOAT”, “Drip” e “Cursare” sono meno conosciute, con livelli di riconoscimento attorno al 60% o meno.
IL PANINO CHE UNISCE: mangiare fuori casa come ponte tra le generazioni
Il gesto semplice di mangiare insieme fuori casa rappresenta un terreno comune per Gen X, Y e Z: il 51,7% degli intervistati afferma che ciò migliora il rapporto con le generazioni più giovani, mentre il 54,7% lo dice per i rapporti con le generazioni più adulte. Il 65,8% conferma che un momento di convivialità è sufficiente a creare un collegamento tra le diverse età, e oltre il 72% riconosce che un pasto come un panino crea un clima positivo e stimola il confronto tra generazioni diverse per il 69,6%. Il 60,9% conclude dicendo: “con un buon panino in mano, capirsi è più facile.”