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Mar. Dic 3rd, 2024

Oggi, 6 novembre, si celebra l’Eating Healthy Day, la giornata internazionale dedicata all’importanza di scegliere alimenti freschi e naturali per mantenere una salute ottimale. Tuttavia, i dati evidenziano una realtà diversa.

Secondo il sito GlobeNewswire, il mercato globale del fast food continua a crescere e si stima che raggiungerà un valore di circa 1.075 miliardi di dollari entro il 2030, partendo dai 750 miliardi del 2023 (+43%). In Italia, un focus di Statista rivela che il 28% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni – circa 3 su 10 – consuma fast food o junk food almeno una volta alla settimana, mentre questa percentuale scende al 9% tra gli over 54. Complessivamente, circa l’8% degli italiani consuma cibo spazzatura 2-3 volte a settimana, mentre il 59% lo limita a una volta al mese.

Il microbiota intestinale e il suo ruolo per la salute

Gli esperti sottolineano l’importanza di contrastare queste abitudini per il bene della salute. “È ormai un’evidenza scientifica – ricorda Luigi Coppola, docente di Nutrizione clinica e Dietetica applicata all’Università degli Studi del Sannio – che il trait d’union tra la predisposizione a sviluppare malattie e la loro manifestazione clinica sia rappresentato molto spesso dal microbiota intestinale, ossia quei trilioni di microorganismi, principalmente batteri, che dovrebbero vivere in simbiosi con il nostro organismo”. Tuttavia, una cattiva alimentazione e fattori come variazioni climatiche o stress emotivo possono alterare questo equilibrio, trasformando il microbiota in un potenziale nemico anziché un alleato per la salute.

Le regole della Nutraceutica per un’alimentazione sana

La Nutraceutica fisiologica di Guna propone alcune regole per migliorare le abitudini alimentari e sostenere il benessere del microbiota intestinale:

  1. Scegliere prodotti naturali: privilegiare alimenti a km 0 rispetto a quelli trattati o ultraprocessati.
  2. Sostenere la flora intestinale: adottare una dieta equilibrata e, se necessario, ricorrere a integratori probiotici per mantenere una flora batterica sana.
  3. Evitare cibi industriali ricchi di sale, zuccheri semplici, grassi saturi e idrogenati: preferire invece grassi sani come Omega-3, presenti in pesce, semi oleosi e olio extravergine d’oliva, e ridurre al minimo bevande gassate e alcoliche.
  4. Idratarsi adeguatamente: bere ogni giorno almeno 30 millilitri d’acqua per chilogrammo di peso corporeo.
  5. Favorire i processi di depurazione dell’organismo con una dieta bilanciata e un’adeguata idratazione.
  6. Limitare cibi contenenti glutine, glutammato monosodico, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e dolcificanti artificiali: evitare anche cibi fritti e pre-trattati.
  7. Optare per alimenti nutrienti: includere verdure a foglia verde (come cavoli e spinaci), frutta intera, olio extravergine d’oliva spremuto a freddo, acqua naturale, tè verde (se non controindicato), frutti rossi, nocciole crude e cibi ricchi in Omega-3 (come sgombro, alici, sardine, salmone e semi di lino).

Adottare queste abitudini può contribuire a un’alimentazione più sana e a una vita più equilibrata, obiettivo fondamentale dell’Eating Healthy Day.

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