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Gio. Dic 26th, 2024

“Quattro caffè al giorno aiutano a togliere il diabete di torno”: rivisitando un noto proverbio, questa volta è la scienza a parlare. Le più recenti evidenze scientifiche, come quelle pubblicate dall’Institute for Scientific Information on Coffee in uno studio del 2024 su Diabetes & Metabolic Syndrome: Clinical Research & Reviews, confermano ancora una volta il ruolo benefico del caffè contro il diabete, spesso definito “l’epidemia del nuovo millennio”.

Con oltre mezzo miliardo di persone affette e una previsione di quasi 800 milioni di casi entro il 2045, questa malattia, soprattutto nella forma di tipo 2, rappresenta una sfida significativa per i sistemi sanitari mondiali, con un impatto economico e sociale elevatissimo. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, che si celebra il 14 novembre, è essenziale ricordare che una dieta sana e bilanciata, ricca di alimenti che favoriscono il metabolismo del glucosio, è uno strumento fondamentale per prevenire i rischi associati a questa patologia legata a stili di vita sempre più sedentari. Tra questi alimenti, il caffè è senza dubbio uno dei più interessanti.

Caffè e diabete: le evidenze scientifiche

Il caffè, che ha ispirato poeti, artisti e filosofi, ha da sempre suscitato anche l’interesse della comunità scientifica, alla ricerca dei benefici per la salute racchiusi in una tazzina. Questo interesse ha portato alla creazione di un vasto corpus di studi scientifici, molti dei quali esplorano l’efficacia del caffè nel ridurre il rischio di sviluppare il diabete.

Numerose sono le prove scientifiche raccolte su questo tema, incluse quelle più recenti dell’Institute for Scientific Information on Coffee, pubblicate nel 2024. La ricerca evidenzia come il caffè, sia nella versione con caffeina che decaffeinata, contribuisca a prevenire lo stress ossidativo e le complicazioni associate al diabete di tipo 2, come le malattie cardiovascolari e l’obesità, riducendo il rischio di sviluppare la malattia.

A rendere il caffè un potente alleato nella lotta contro il diabete sono le molecole bioattive presenti, tra cui i polifenoli, antiossidanti naturali di cui il caffè, soprattutto espresso, è una preziosa fonte. Studi recenti attribuiscono a queste sostanze importanti proprietà antidiabetiche, come la capacità di influenzare positivamente il metabolismo del glucosio. Anche gli alcaloidi, in particolare la caffeina, svolgono un ruolo rilevante, migliorando la secrezione di insulina, mentre la trigonellina aiuta a mantenere ottimali i livelli di glicemia.

Il benessere nella giusta dose

Queste nuove ricerche confermano il ruolo positivo del caffè nella prevenzione del diabete, ma qual è la quantità giusta per ottenere questi benefici? La moderazione è la chiave, come sottolinea il recente studio dell’Institute for Scientific Information on Coffee, che conferma la raccomandazione di non superare i 400 mg di caffeina al giorno: 3-4 tazzine di caffè, senza zucchero o latte, possono ridurre in modo significativo il rischio di diabete di tipo 2 rispetto a chi ne consuma meno o nulla. Una buona notizia per tutti gli amanti del caffè, che vedono in questa bevanda non solo un rito quotidiano, ma anche una fonte di benessere. Perfino il coffee break può contribuire a tenere lontano il diabete, poiché consumare caffeina da mezz’ora a quattro ore prima di un pasto può inibire il tasso metabolico acuto.

Il caffè, un alleato per la salute

“Il caffè è un rito quotidiano per miliardi di persone, ed è importante sottolineare quanto questa abitudine sia ‘buona’ anche per la salute, in particolare contro una malattia sempre più diffusa come il diabete”, dichiara Michele Monzini, presidente del Consorzio Promozione Caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende di produzione e commercializzazione di caffè e i produttori di macchine professionali per l’Ho.Re.Ca. “Grazie alla ricerca scientifica, possiamo comprendere quanto questa bevanda sia un eccezionale alleato per la nostra salute. Come Consorzio Promozione Caffè, promuoviamo la cultura del caffè e il suo consumo consapevole, valorizzando così una delle eccellenze del Made in Italy”.

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