Un sondaggio condotto da Too Good To Go, in collaborazione con Opinium, ha rivelato che, sebbene l’81% dei consumatori italiani conosca il significato della dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, il 30% ammette di gettare frequentemente cibo che ha superato questa data.
La Generazione Z risulta la meno attenta, con il 42% che spreca alimenti ancora buoni, mentre i Millennials si dimostrano i più responsabili, con solo il 21% che adotta comportamenti simili. Lo studio è stato realizzato in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal 16 al 24 novembre, focalizzata quest’anno sul tema dello spreco alimentare.
I comportamenti di consumo
Secondo l’indagine, i Millennials si affidano maggiormente ai propri sensi per valutare la qualità del cibo (67%), mentre il 65% degli italiani continua a fare riferimento alle etichette. Inoltre, oltre la metà dei consumatori (52%) non si fida pienamente del proprio giudizio quando si tratta di stabilire la commestibilità degli alimenti.
Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia, ha commentato: “Ogni anno, tonnellate di cibo perfettamente commestibile vengono sprecate a causa di fraintendimenti sulle etichette. È necessario rivedere i nostri comportamenti, promuovendo una maggiore conoscenza delle indicazioni riportate sui prodotti e adottando abitudini più consapevoli”.
Il progetto “Etichetta Consapevole”
Per combattere lo spreco, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 l’iniziativa “Etichetta Consapevole” in collaborazione con importanti aziende di beni di consumo. L’obiettivo è educare i consumatori a utilizzare i propri sensi – osservare, annusare e assaggiare – per valutare gli alimenti oltre la data “da consumarsi preferibilmente entro”.
In Italia, il progetto conta l’adesione di 47 brand e include oltre 300 referenze. L’etichetta “Osserva, Annusa, Assaggia” viene stampata annualmente su più di 390 milioni di confezioni, contribuendo a sensibilizzare i consumatori contro lo spreco alimentare.
Impatto globale dell’iniziativa
Secondo il sondaggio, il 36% degli intervistati italiani ha già visto o sentito parlare dell’etichetta, con i Millennials ancora una volta più informati (58%). A livello globale, l’iniziativa coinvolge 532 partner in 15 Paesi e appare su 6 miliardi di prodotti all’anno. “Siamo orgogliosi di collaborare con così tante aziende e di guidare i consumatori verso scelte più sostenibili”, ha aggiunto Cerisola.
La differenza tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”
Too Good To Go chiarisce che “da consumarsi entro” indica la data oltre la quale il prodotto non dovrebbe essere consumato per motivi di sicurezza alimentare. Al contrario, “da consumarsi preferibilmente entro” si riferisce al termine minimo di conservazione, ovvero alla data di migliore qualità del prodotto. Conservando correttamente gli alimenti, questi possono essere consumati anche dopo tale data, affidandosi ai propri sensi per verificarne lo stato. Questo approccio può ridurre notevolmente gli sprechi di cibo ancora commestibile.