Danone Italia, insieme ad Ambra Angiolini e Animenta, ha lanciato la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare” per sensibilizzare sul tema dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). L’obiettivo principale è far comprendere che i DCA non dipendono esclusivamente dal cibo e non si possono affrontare solo a tavola, ma richiedono un’attenzione particolare verso ciò che le persone che ne soffrono sentono e vivono.
Una tavola simbolica carica di emozioni
La campagna ha come protagonista Beatrice Fiorentini, che apparecchia una tavola simbolica, ricca di sentimenti negativi come la disistima, la svalutazione e la paura di non trovare il proprio posto nella vita. Alla fine dello spot, questa tavola diventa un luogo di incontro, dove tutti sono invitati a condividere uno spazio diverso, carico di comprensione e supporto.
La narrativa della campagna si distacca dagli stereotipi estetici che per anni hanno caratterizzato la comunicazione sui DCA, puntando invece a una rappresentazione autentica e rispettosa. L’obiettivo è proporre una narrazione profonda che possa cambiare il modo in cui i disturbi alimentari vengono raccontati, dando dignità e voce a chi ne è coinvolto, direttamente o indirettamente.
Un evento tra arte e clinica
La presentazione ufficiale della campagna si è svolta nella Sala Astra del Cinema Anteo, dove è stata proiettata in anteprima e seguita da una tavola rotonda con esperti del settore. Questo evento ha rappresentato un punto d’incontro tra arte, musica, scrittura e clinica, dimostrando come questi strumenti possano integrarsi nel percorso terapeutico per supportare chi affronta un disturbo alimentare.
La partecipazione è stata ampia e inclusiva, coinvolgendo scuole, famiglie e persone di ogni età, direttamente o indirettamente interessate dai DCA. La tavola rotonda con i clinici ha fornito strumenti utili per le famiglie e i partecipanti, mentre il laboratorio “Tracce d’amore” ha permesso di creare un momento di riflessione e condivisione.
La forza delle emozioni nella campagna
La campagna si conclude con una riflessione potente, racchiusa in una frase che sintetizza l’emotività che accompagna chi vive un disturbo alimentare: “Cosa voglio di più? Niente. Però tutto il niente del mondo perché anche del nulla ho fame, una fame insaziabile, una voragine che non riposa mai.”
Questa campagna rappresenta un passo avanti nel dialogo sui DCA, invitando tutti a riflettere e a costruire una comunicazione più empatica e consapevole.