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Mer. Dic 4th, 2024

Fino al 2021 il Parmigiano Reggiano è sempre stato davanti al Grana Padano per valore della produzione nella classifica delle Dop italiane, un comparto che vale 20,2 miliardi di euro in cui hanno sempre primeggiato Parmigiano e Grana. Nel 2022, i due prodotti trainanti del Made in Italy della qualità hanno chiuso con un sostanziale pareggio, seppur con il Grana leggermente davanti: 1,734 miliardi contro 1,720, una differenza pari a poco più di 10 milioni di euro. Nel 2023, però, lo strappo del Grana Padano nei confronti del Parmigiano Reggiano è risultato evidente: +8,8% per il primo, -7% per il secondo, con 1,885 miliardi contro 1,599: quasi 300 milioni di differenza.

A certificarlo – sottolinea Il Corriere della Sera – è il Rapporto Ismea-Qualivita 2024, l’analisi della Dop economy italiana sui valori economici e produttivi dei settori agroalimentare e vitivinicolo Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta).

“Confrontando i due prodotti simbolo del Made in Italy agroalimentare di qualità – spiega Giovanni Guarneri, presidente settore latte di Confcooperative Fedagripesca – parlerei ancora di sostanziale parità. È vero, però, che storicamente il Parmigiano Reggiano valeva circa il 7-8% in più del Grana Padano e che questo divario, da qualche anno a questa parte, non c’è più”.

Le ragioni del sorpasso

Come si spiega l’accelerata del Grana Padano? Principalmente con l’incremento della produzione. “La spiegazione – aggiunge Guarneri – si trova soprattutto nella dinamica quantitativa: negli ultimi anni la produzione del Grana Padano è cresciuta del 2-3% all’anno e nel 2023, rispetto al 2022, del 4,7%, mentre quella del Parmigiano Reggiano è rimasta sostanzialmente invariata”.

In riferimento al 2023, si è verificata anche una diversa dinamica dei prezzi:

  • Il prezzo del Grana Padano (9 mesi di stagionatura) è salito del 4,7%, raggiungendo 8,90 euro al chilo all’ingrosso.
  • Il prezzo del Parmigiano Reggiano (12 mesi di stagionatura) è diminuito del 4,13%, scendendo a 10,10 euro al chilo all’ingrosso, secondo le rilevazioni della Camera di commercio di Milano.

Per il 2024, entrambi i prodotti sono stimati in aumento con lo stesso range del 7-8%.

Le politiche dei consorzi

La diversa dinamica quantitativa – spiega il Corriere – si spiega anche con le politiche adottate dai due consorzi. Il Consorzio del Grana Padano ha meno vincoli nella definizione degli obiettivi di produzione.

“Nell’area geografica del Parmigiano Reggiano – conclude Guarneri – tutto il latte, o quasi, è utilizzato per il Parmigiano, per cui è più difficile incrementare la produzione. Nell’area geografica del Grana Padano, invece, non è così, e quindi è più semplice decidere di aumentare la produzione”.

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