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Lun. Dic 16th, 2024

Presentato oggi il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2023. Che si conferma come l’anno della consacrazione delle esperienze enogastronomiche tra tutte le tipologie di turisti, collocandosi al top sia in Italia che in Europa. Le esperienze culinarie sono particolarmente apprezzate durante le vacanze al mare e in montagna.

Le regioni e città migliori per l’enogastronomia

Sicilia, Emilia-Romagna e Campania emergono come le migliori regioni dal punto di vista enogastronomico. Tra le città, Napoli, Bologna e Roma sono le mete preferite per i viaggiatori che cercano esperienze culinarie.

Le principali tendenze del turismo enogastronomico

Quattro sono le tendenze che dominano il settore: Varietà, Frictionless, Green & Social e Longevity. Questi trend evidenziano la necessità di un’offerta sempre più accessibile, diversificata e sostenibile, in grado di rispondere alle nuove esigenze dei turisti.

Crescita del turismo enogastronomico

Il numero di italiani che hanno intrapreso almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia è cresciuto significativamente, raggiungendo il 58% nel 2023, un incremento di 37 punti percentuali rispetto al 2016. Questo equivale a circa 9,6 milioni di viaggiatori. Anche coloro che, pur non essendo esclusivamente motivati dal cibo, integrano esperienze enogastronomiche nei loro itinerari rappresentano una quota crescente: 7 italiani su 10 hanno svolto almeno cinque esperienze culinarie nei viaggi più recenti.

L’importanza delle esperienze culinarie in Europa

Uno studio della European Travel Commission rivela che le esperienze legate a cibo, vino e birra sono tra le più ricercate dai turisti europei. Circa 21,2 milioni di persone hanno dichiarato di voler vivere queste esperienze nell’estate 2023. Inoltre, il 4,5% dei viaggiatori europei, circa 5,5 milioni, ha indicato l’enogastronomia come motivazione primaria per i propri viaggi.

Prospettive positive per il 2023

Nonostante la crisi economica, un terzo dei turisti italiani prevede di avere un budget superiore rispetto al 2022 per acquistare proposte enogastronomiche. Questo dimostra l’importanza crescente del settore anche in un contesto di difficoltà economiche.

Presentazione del rapporto

Il rapporto è stato curato da Roberta Garibaldi, con il supporto di Unicredit, Visit Emilia, Valdichiana Living e Smartbox, e presentato presso il Palazzo del Touring Club Italiano a Milano. All’evento hanno partecipato figure di spicco come Maurizio Martina (FAO), Alessandra Priante (UNWTO) e Stefano Dominioni (Consiglio d’Europa), che hanno offerto il loro contributo tramite video-interventi.

Le sfide e le opportunità del settore

Garibaldi sottolinea come sia fondamentale trasformare l’alto interesse verso il turismo enogastronomico in un vantaggio competitivo: “La sfida è quella di lavorare per valorizzare il patrimonio culinario, i paesaggi e le attività tradizionali, assicurando uno sviluppo armonioso e sostenibile”.

Dettaglio delle quattro tendenze principali

  1. Varietà: I turisti cercano esperienze autentiche e diversificate, come degustazioni in vigneti, eventi che uniscono gusto e arte, e attività innovative come il foraging.
  2. Frictionless: Le esperienze devono essere facilmente reperibili e prenotabili, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione.
  3. Green & Social: Cresce l’attenzione alla sostenibilità e al contatto con le comunità locali, con una preferenza per esperienze fuori stagione.
  4. Longevity: I viaggi enogastronomici diventano un’occasione per il benessere e la riscoperta della Dieta Mediterranea.

Valorizzazione e innovazione

Le regioni italiane devono investire nella valorizzazione della ricchezza enogastronomica locale, promuovendo le eccellenze regionali e incentivando il turismo interno. Innovare le esperienze, ampliando l’accesso ai luoghi di produzione e diversificando l’offerta, sarà essenziale per attrarre nuovi visitatori.

Sostenibilità come priorità

Il turismo enogastronomico rappresenta una leva per destagionalizzare i flussi e redistribuire i visitatori, preservando al contempo il patrimonio culturale e paesaggistico. Una governance sostenibile è indispensabile per garantire un equilibrio tra le mete più popolari e le aree interne.

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