L’olio extravergine di oliva si conferma tra le voci più costose nel carrello della spesa. Questo rincaro, tuttavia, ha avuto inizio già alla fine del 2022, a causa di alcune annate difficili che hanno visto raccolti limitati nei principali paesi produttori. La scarsa produzione ha fatto lievitare i prezzi all’origine, con ripercussioni lungo tutta la filiera, fino a incidere significativamente sul budget dei consumatori.
Aumenti nei supermercati: prezzi oltre il doppio in tre anni
I dati raccolti nella grande distribuzione, che comprende ipermercati, supermercati e discount, mostrano chiaramente l’impatto per i consumatori. Nel gennaio 2019, il prezzo medio di una bottiglia da un litro di olio era inferiore ai 4 euro, mentre ad agosto 2024 ha superato i 9 euro. Tra agosto 2023 e agosto 2024 si è registrato un incremento del 32%, ma rispetto ad agosto 2022 l’aumento è stato dell’88%, e addirittura del 112% rispetto ad agosto 2021. Oggi, i consumatori si trovano a pagare l’olio più del doppio rispetto a tre anni fa.
Altroconsumo: analisi e trend sui rincari
Altroconsumo ha confermato questa tendenza attraverso un test comparativo su 20 prodotti di olio extravergine di oliva, condotto a marzo e novembre 2024. I risultati hanno evidenziato aumenti che oscillano dall’1% al 12%. Un esempio significativo è rappresentato dall’olio Pietro Coricelli, il cui prezzo medio è passato da 9,76 euro a marzo a 10,96 euro a novembre dello stesso anno.
L’organizzazione ha anche analizzato i prezzi confrontando i dati di marzo 2024 con quelli di aprile 2021, escludendo le promozioni e prendendo in esame oltre mille punti vendita in varie città italiane. Il risultato è impressionante: i prezzi sono aumentati drasticamente. I prodotti più colpiti sono stati gli oli del discount, il cui prezzo è passato da meno di 4 euro a circa 9 euro a bottiglia. Anche i marchi delle private label, come Coop e Conad, hanno subito rincari simili, con il prezzo per litro che è salito da circa 4 euro a oltre 9 euro.
Ecco alcuni dei risultati della ricerca Altroconsumo
I prezzi dell’olio extravergine: l’aumento però è stato graduale ed è iniziato tempo fa – alla fine del 2022 – dopo un paio di annate di raccolti difficili e di produzione scarsa tra i principali produttori. Per notare l’impennata, basta guardare (nel grafico qui sotto) quanto sono salite le quotazioni all’origine dell’olio extravergine di oliva di origine nazionale, cioè il prezzo che viene pagato agli agricoltori da grossisti, imbottigliatori e operatori vari della filiera (è una quotazione franco frantoio, le spese di trasporto dal frantoio agli stabilimenti o ai magazzini non sono comprese): a gennaio 2021 si aggiravano a meno di 4,5 euro al litro, mentre oggi (ottobre 2024) è quotato a più di 8 euro al litro. L’impennata del prezzo dell’olio extravergine italiano all’origine si è poi riversata lungo la filiera fino ad arrivare a pesare sul portafoglio di chi fa la spesa.
Dobbiamo dunque abituarci a prezzi così alti o possiamo sperare in una riduzione del costo dell’olio? E’ presto per dirlo: la stagione produttiva in corso ha molte incognite. Trovare buone occasioni di risparmio è sempre più difficile (sono soprattutto i prodotti con il prezzo più basso ad essere aumentati), ma seguendo i nostri consigli, non è impossibile.
Crescono i prezzi dell’olio d’oliva nei supermercati
Quanto pagano in generale i consumatori italiani l’olio extravergine di oliva? Tanto, molto più di quanto facessero qualche anno fa. A dirlo è il prezzo medio dell’olio extravergine di oliva in formato da 1 litro venduto in grande distribuzione (iper, super, discount): a gennaio 2019 il prezzo medio era inferiore ai 4 euro al litro; ad agosto 2024 (ultimo dato disponibile) il prezzo medio superava abbondantemente 9 euro al litro. Un rincaro notevole che grava sul costo della spesa degli italiani.
In media i prezzi di agosto (gli ultimi disponibili) sono aumentati del 32% rispetto ad agosto 2023. L’aumento è ancora più elevato se confrontiamo i prezzi di agosto 2024 con agosto 2022 (+88%) e con agosto 2021 (+112%). Stiamo pagando l’olio extravergine di oliva più del doppio rispetto a quanto lo pagavamo tre anni fa.
Dal 2021 più caro anche dell’80%
L’incremento generale dei prezzi dell’olio è confermato anche dai nostri dati. Per il test comparativo sull’olio extravergine di oliva abbiamo selezionato 20 prodotti e abbiamo rilevato i prezzi sia a marzo sia a novembre 2024: nella maggior parte dei casi abbiamo notato un incremento di prezzo. Gli aumenti non sono sempre trascurabili: variano da pochi centesimi a cifre più alte, dall’1 al 12%. Il prezzo dell’olio Pietro Coricelli, per esempio, a marzo ‘24 era in media 9,76 euro, mentre a novembre dello stesso anno costava 10,96 euro (sempre in media).
Per capire meglio l’andamento del costo dell’olio extravergine abbiamo fatto un ulteriore approfondimento, mettendo a confronto (promozioni escluse) i prezzi rilevati a marzo 2024 con quelli raccolti ad aprile 2021 (considerando più di mille punti vendita della grande distribuzione di molte città italiane). Risultato? In tre anni, i prezzi si sono impennati: i prodotti che sono aumentati di più sono i due oli del discount, che sono passati da meno di 4 euro a più di 9 euro la bottiglia (o al litro). Fanno sgranare gli occhi anche gli aumenti delle private label: sia il prodotto a marca COOP sia l’olio a marca CONAD, per esempio, sono passati da circa 4 euro a più di 9 euro al litro.
Ad aumentare molto sono stati i prodotti (ben 12 su 17) che tre anni fa costavano poco, cioè avevano un prezzo medio al litro inferiore ai 6 euro. Questi prodotti in tre anni hanno registrato aumenti superiori all’80%. I prodotti che nel 2021 costavano più di 7 euro al litro hanno avuto aumenti leggermente più contenuti (inferiori al 65%). In poche parole, oggi i consumatori hanno meno scelta: fino al 2021 si poteva decidere se acquistare un olio economico o uno costoso; ora i prezzi sono molto allineati e la scelta è inferiore.
Con i prezzi alti e un’offerta di acquisto molti simile fra prodotti come si può fare la scelta giusta? Per aiutarti a comprare bene, anche quest’anno abbiamo messo a confronto 20 oli extravergine di oliva acquistabili nella grande distribuzione. Il nostro test svela il Migliore del Test, ma anche tanti oli premiati con il titolo di Migliore Acquisto, cioè quelli con il miglior rapporto fra la qualità e il prezzo. Scegliere bene è il primo modo per risparmiare.
Perché il prezzo all’origine dell’olio di oliva è salito
In Italia consumiamo tanto olio, anzi tantissimo. E la nostra produzione non riesce a stare dietro al consumo. L’Italia, dunque, non è autosufficiente nella produzione di olio di oliva ed è necessario ricorrere sistematicamente alle importazioni.
A causa della minore disponibilità globale, negli ultimi due anni si è verificato un importante aumento nei prezzi all’origine dell’olio extravergine di oliva. Questo ha riguardato sia gli oli prodotti in Italia sia gli oli prodotti dai principali paesi produttori (Italia Spagna Grecia e Tunisia).
L’olio italiano ha poi un costo sistematicamente più alto di quello dei principali concorrenti. Da gennaio a settembre 2024 i prezzi medi all’origine dell’evo sono cresciuti di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo del 2023, sia in Italia che in Spagna. Questo aumento si aggiunge a quello già importante del 2023, che ha toccato livelli record. Le prime stime sulla nuova stagione (2024/25) sono piuttosto positive: sembra che la produzione torni a livelli accettabili per Spagna, Tunisia, Grecia, Portogallo e Turchia. Se così fosse, i prezzi cominceranno a ridursi, ma è difficile pensare che tornino ai livelli di tre anni fa.
Quanto costerà l’olio italiano nel 2025?
Per l’olio italiano la situazione è ancora più complessa: le stime produttive per la campagna 2024/25 intravedono una nuova contrazione nella produzione di olive a causa della siccità. Ci sarà insomma meno olio italiano rispetto a quanto prodotto lo scorso anno.
Questa riduzione nella produzione potrà essere compensata dalle importazioni che dovrebbero essere garantite dall’abbondanza di raccolti negli altri paesi. Il condizionale però è d’obbligo soprattutto considerando la difficile situazione che ha colpito la Spagna, il primo produttore mondiale (che da solo in passato arrivava a produrre metà dell’olio mondiale e da cui abbiamo sempre importato molta materia prima). Il raccolto spagnolo e le importazioni da questo paese hanno effetti sulle quotazioni dell’olio che troveremo sui nostri scaffali: difficile quindi che i prezzi scendano in modo significativo.
Al discount l’olio non conviene come prima
Fino a poco tempo fa una delle vie per risparmiare era scegliere il discount. Oggi non è più così. Fino al 2020, acquistando olio extravergine al discount, si poteva risparmiare anche più del 10%. Questa percentuale è scesa al 5% nel 2022. Ma è il 2023 l’anno che ha visto i discount perdere la battaglia sulla convenienza: per diversi mesi infatti in questo periodo il prezzo medio dell’olio extravergine al discount è stato più alto del prezzo medio in ipermercati, supermercati e superette.
Nell’estate 2024 il canale discount ha ripreso competitività, abbassando i prezzi in media del 4 /5% rispetto alle altre tipologie di punti vendita: ad agosto 2024 un litro di olio al discount costava in media 9,12 euro; 9,56 euro in ipermercati e supermercati. Il discount, dunque, ha leggermente rivisto il costo dell’olio evo al ribasso, ma la differnza di prezzo rispetto agli altri canali di vendita come iper e super è minima.
Si risparmia (un po’) solo con le promozioni
L’olio è uno dei prodotti che più si acquista in offerta: almeno la metà delle bottiglie di olio extravergine vendute nella grande distribuzione sono in promozione (Fonte: Nielsen IQ per FOOD). Con le promozioni si può effettivamente risparmiare? Sì, ma molto meno di prima. Nel 2021, acquistando olio in promozione, si spendeva circa il 30% in meno rispetto al prezzo pieno; l’anno seguente la convenienza delle promozioni è scesa al 23% mentre nel 2023 in media il risparmio è arrivato solo al 17%.
Insomma, il trend non è positivo e non sembra arrestarsi: nei primi otto mesi del 2024 il risparmio infatti è sceso al 15%. A conti fatti, oggi acquistare olio in promozione fa ancora risparmiare, ma solamente la metà rispetto al 2021: prima di questa data un olio extravergine in promozione costava anche meno di 4 euro al litro, ad agosto 2024 superava gli 8 euro al litro.