Lo spreco alimentare in Italia raggiunge nel 2024 una cifra record di 17,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 45,6% rispetto a cinque anni fa.
Secondo una ricerca condotta da Ener2Crowd.com, piattaforma specializzata in investimenti green, il valore medio dello sperpero delle famiglie italiane si attesta a 9,6 miliardi di euro, pari a circa 92 euro per nucleo familiare.
Un problema che si aggrava durante le festività
In media, ogni famiglia italiana spreca circa 30,6 euro al mese in cibo, una cifra che triplica nel periodo natalizio. I dati, elaborati dall’International Center for Social Research insieme a Waste Watcher International e Eurostat, rivelano come questo fenomeno abbia un impatto non solo economico, ma anche ambientale significativo. Giorgio Mottironi, co-fondatore di Ener2Crowd e Chief Analyst del GreenVestingForum, spiega: “Ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce circa 4,5 tonnellate di CO2, aggravando il problema dell’inquinamento”.
Le conseguenze ambientali dello spreco alimentare
Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd, aggiunge che uno studio pubblicato su Nature Food stima le emissioni globali derivanti dallo spreco alimentare in 9,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente. Questo dato rappresenta un terzo delle emissioni generate dall’intero sistema alimentare mondiale.
Il problema, dunque, non si limita all’impatto economico sulle famiglie italiane, ma contribuisce significativamente alla crisi climatica globale, evidenziando l’urgenza di interventi volti a ridurre lo spreco alimentare e promuovere pratiche più sostenibili.