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Sab. Gen 4th, 2025
FRUTTA SECCA

La frutta secca è sempre più amata dagli italiani, con consumi che nel 2023 hanno raggiunto i 115 milioni di chili per una spesa di 1,1 miliardi di euro. A partire dal 1° gennaio 2025, è entrato in vigore l’obbligo di indicare l’origine della frutta secca sgusciata, come mandorle, nocciole, pistacchi e fichi secchi.

Lo annuncia Coldiretti, sottolineando come questa normativa porti maggiore trasparenza in un settore in forte crescita, spinto anche dalle nuove tendenze salutiste.

Un provvedimento per la trasparenza

La nuova normativa, derivante da un regolamento europeo, si applica ai prodotti sgusciati o essiccati, nonché a quelli di IV gamma come funghi selvatici, zafferano e capperi. L’etichettatura deve riportare in modo chiaro e visibile il paese d’origine, che deve essere messo in evidenza rispetto al paese in cui è avvenuto l’imballaggio. Tuttavia, la provenienza della frutta secca utilizzata dall’industria dolciaria, come nelle creme di nocciole, resta spesso anonima, nonostante alcuni produttori abbiano iniziato a indicarla volontariamente.

Rischi legati alle importazioni

La mancanza di trasparenza sull’origine rappresenta un rischio per i consumatori, poiché molti prodotti importati non rispettano le stesse normative europee in materia di pesticidi. Questo problema riguarda, ad esempio, le nocciole turche e i pistacchi iraniani, spesso caratterizzati da alti livelli di residui di sostanze pericolose. Coldiretti evidenzia l’importanza dell’etichettatura obbligatoria per garantire qualità e sicurezza ai cittadini.

Una battaglia storica di Coldiretti

L’etichettatura obbligatoria rappresenta una delle battaglie più significative di Coldiretti, iniziata nel 2002 con l’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per la carne bovina, in seguito alla crisi della mucca pazza. Da allora, la normativa è stata estesa a molti altri prodotti, coprendo circa i quattro quinti della spesa alimentare, sebbene rimangano lacune importanti, come per i legumi in scatola, la frutta nelle marmellate, il grano nei prodotti da forno e le carni nei ristoranti.

Un impegno anche a livello europeo

Coldiretti ha portato questa battaglia anche in Europa, lanciando una proposta di legge popolare per rendere obbligatoria l’indicazione d’origine su tutti gli alimenti venduti nell’Unione Europea. L’obiettivo è raccogliere un milione di firme per contrastare i prodotti stranieri spacciati per italiani e difendere sia la salute dei consumatori che il reddito degli agricoltori. Questo è un passo fondamentale per garantire trasparenza e autenticità ai prodotti che arrivano sulle tavole italiane.

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