Lo scorso 30 dicembre l’Arancia Rossa di Sicilia IGP ha compiuto una vera e propria escursione, raggiungendo le sommità dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. Per il terzo anno consecutivo, una delegazione di produttori guidata dal Presidente del Consorzio di tutela, Gerardo Diana, ha reso omaggio al vulcano – simbolo del territorio d’origine – con uno dei prodotti più rappresentativi della Sicilia: l’Arancia Rossa IGP.
“Un cammino che parte dai 1910 metri del Rifugio Sapienza, con oltre mille metri di dislivello sia in salita che in discesa, ci ha portato fino alle quote sommitali dell’Etna. Ogni anno cresce il numero di produttori che partecipano a questa iniziativa, portando le nostre arance sulla cima del vulcano – spiega Gerardo Diana – Un gesto simbolico che rappresenta il viaggio delle arance verso le tavole dei consumatori italiani ed europei, ma anche il profondo legame con questo straordinario territorio, patrimonio mondiale dell’Unesco e Parco Nazionale.”
Questa salita, oltre al valore simbolico, riflette gli sforzi produttivi necessari per coltivare questo frutto iconico. L’Arancia Rossa di Sicilia non solo contribuisce all’economia del territorio, ma le sue piante sempreverdi offrono benefici ambientali sequestrando CO2 durante tutto l’anno, migliorando la qualità dell’aria in aree con una bassa densità vegetativa. “Vogliamo inoltre rafforzare il messaggio di Origin Italia, promuovendo il concetto di Turismo Dop. L’Arancia Rossa di Sicilia IGP, insieme all’Etna, diventa protagonista di un turismo esperienziale, che include attività come escursioni che partono dalle nostre aziende e si spingono fino al vulcano,” aggiunge il Presidente Diana.
La nuova stagione commerciale è iniziata ufficialmente il 27 dicembre, dopo una campagna caratterizzata da grandi sforzi dei produttori per garantire la qualità delle arance. Tra le sfide principali si è distinta la gestione razionale delle risorse idriche, finalizzata a ottenere una pezzatura ottimale. “Quest’annata è frutto dei sacrifici compiuti dagli associati del Consorzio, che con grande impegno e scelte difficili sono riusciti a garantire l’irrigazione, affrontando costi economici importanti – sottolinea Gerardo Diana – Il marchio IGP si dimostra essenziale per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, grazie alla sostenibilità intrinseca del nostro disciplinare.”
Nella scorsa stagione, le imprese aderenti al Consorzio hanno commercializzato circa 22 mila tonnellate di prodotto fresco e 7 mila tonnellate destinate all’industria, per un totale di quasi 30 mila tonnellate. In soli 4 mesi e mezzo, il comparto ha generato un fatturato di 40 milioni di euro, nonostante il difficile contesto economico internazionale. La campagna attuale riparte con la forza di un prodotto che da fine dicembre è disponibile fresco fino a maggio o giugno, mentre nella sua forma trasformata è ormai un punto di riferimento per i consumatori globali.
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP è infatti distribuita, fresca e trasformata, in tre continenti: Europa, Asia e America. La filiera produttiva conta oltre 500 aziende agricole associate, per un totale di più di 6500 ettari certificati IGP, di cui 800 in regime biologico. A ciò si aggiungono tre intermediari di mercato, oltre 70 centri di confezionamento e più di 300 etichette autorizzate all’uso della denominazione protetta IGP come ingrediente in prodotti elaborati, trasformati e composti, tutti registrati in un apposito albo consortile.