Tutti amiamo la pasta, ma conosciamo davvero tutto sulla sua origine e storia? E all’estero, come viene reinterpretata, o meglio, stravolta?
Secondo una leggenda, la pasta sarebbe un’invenzione asiatica, portata a Venezia nel 1295 da Marco Polo al termine di uno dei suoi viaggi lungo la Via della Seta. Questa storia, però, è completamente falsa. Si tratta di un aneddoto creato ad arte nel 1920 da un produttore americano di pasta italiana per scopi promozionali. La vera origine della pasta sembra risalire alla Mesopotamia, dove trattati culinari del 1700 a.C. ne facevano già menzione. Indipendentemente dalla sua paternità, la pasta è un elemento imprescindibile per la maggior parte degli italiani, che ne consumano in media 23 kg all’anno.
Il successo della pasta non si limita all’Italia. Questo alimento è ormai un fenomeno globale e sempre più in voga anche all’estero, dove però spesso le ricette subiscono modifiche “sorprendenti”. Come riportato dall’Ansa, ciò è legato al fenomeno dell’Italian sounding, ovvero l’uso di parole italiane o che ricordano l’italiano per rendere i prodotti più appetibili, sebbene spesso si discostino dalla nostra tradizione, anche negli ingredienti.
”Troppi carboidrati?” I casi più curiosi della pasta nel mondo
Negli Stati Uniti, uno dei piatti più apprezzati è il maccheroni al formaggio, al punto da essere trasformato in sandwich: il Mac and Cheese Sandwich consiste in un toast ripieno di pasta al formaggio. E per i più audaci c’è il Mac And Cheese Bun Burgers, dove i classici panini vengono sostituiti da due dischi di pasta al formaggio impanati e fritti. In Messico, invece, si stanno diffondendo i tacos spaghetti, ovvero tacos ripieni di spaghetti con salsa al pomodoro piccante e polpette. Non meno creativa è la pasticceria Robicelli’s Bakery di Brooklyn, che ha inventato la nutellasagna: un dessert a base di nutella, ricotta e marshmallow.
Anche in Italia si è tentato di sperimentare con il dolce: un noto produttore aveva introdotto i ravioli al cioccolato, ma l’insuccesso commerciale li ha presto tolti dal mercato. Oggi, per assaggiare questa insolita combinazione, bisogna andare in Inghilterra, dove sono serviti in diversi ristoranti.
Le curiosità linguistiche legate alla pasta
La parola “pasta” è utilizzata in molte lingue senza traduzione, a testimonianza del successo universale di questo alimento. Ci sono però delle eccezioni. In francese si dice “pâte”, in portoghese “massa”, in greco “zymapika” e in russo “макароны”. Alcuni termini italiani risultano inoltre difficili da pronunciare e vengono storpiati: le fettuccine diventano “fettuccini” e le linguine “linguini”, mentre per le lasagne e i gnocchi le formule -gn e -gl rappresentano una sfida per chi non parla lingue latine.
In Germania, il nome dei tortelloni include spesso un riferimento alla loro provenienza: si parla di “parmaschinkentortelloni”, dove “parmaschinken” significa prosciutto di Parma. Allo stesso modo, in Francia le orecchiette possono essere chiamate “les petites oreilles des Pouilles”.
La pasta nella cultura e nei modi di dire
La pasta ha anche ispirato modi di dire e termini intraducibili, come “spaghettata”, che evoca convivialità, o “stare come il cacio sui maccheroni”, sinonimo di perfetta combinazione. Persino nel linguaggio tecnico si trovano riferimenti alla pasta, come nel caso dello “spaghetti plot”, che descrive un metodo per rappresentare dati complessi.
Il classico spaghetto al pomodoro e basilico resta una delle ricette italiane più amate. All’estero, però, spesso viene reinterpretato: nei paesi anglosassoni è noto come Spaghetti Marinara Sauce, mentre in Francia si trovano gli “spaghetti a la soupe”. E per chi ha poco tempo, c’è sempre l’opzione di condirli con il ketchup.
La pasta, insomma, non è solo un alimento, ma un simbolo culturale capace di unire e stupire il mondo, sebbene non sempre nel rispetto della tradizione italiana.