Il costo è la principale barriera che ostacola gli italiani nell’acquisto di prodotti salutari. Secondo l’indagine “Who cares? Who does? Health” condotta da YouGov, un prezzo equo è richiesto dal 59% dei “Salutisti Moderati” e “Passivi”, mentre il 50% dei “Salutisti Attivi” sottolinea la necessità di etichette più chiare e comunicazioni più precise riguardo agli ingredienti e ai benefici dei prodotti confezionati.
Nonostante il crescente interesse per il benessere, l’Italia si distingue per una percentuale inferiore di persone che si prendono cura della propria salute rispetto alla media globale: il 4% contro il 6%. Inoltre, il 50,1% degli italiani tende a preoccuparsi del proprio stato di salute solo al manifestarsi di una patologia.
Le abitudini alimentari degli italiani
Nutrirsi in modo corretto è considerato essenziale per il benessere. Tra gli alimenti più apprezzati si trovano i cibi probiotici (72%), gli integratori (67%) e i multivitaminici (58%). Al contrario, bevande zuccherate (75%), energy drinks (67%) e un consumo eccessivo di latte (15%) e carne (21%) sono percepiti come dannosi.
La fiducia nei retailer varia a seconda del gruppo di appartenenza. I “Salutisti Attivi” ritengono i rivenditori responsabili del loro benessere (12%), mentre i “Salutisti Moderati” considerano le aziende produttrici le loro principali alleate (11%).
La percezione della salute in Italia
In Italia, il 61% della popolazione si ritiene in buona salute fisica, mentre il 69% dichiara di sentirsi in salute dal punto di vista mentale. Tuttavia, il 53% degli italiani considera il prezzo il principale ostacolo all’acquisto di prodotti non processati, e il 21% lamenta una scarsa chiarezza delle etichette. Questo porta il 18% a dichiararsi confuso sull’effettiva genuinità dei prodotti confezionati.
Le tre categorie di consumatori
YouGov ha suddiviso i consumatori italiani in tre categorie principali:
- Salutisti Attivi: persone impegnate in una costante routine di benessere basata su cibi freschi e ricchi di vitamine.
- Salutisti Moderati: consumatori che adottano solo alcune pratiche salutari, scegliendo prodotti mediamente sani.
- Salutisti Passivi: individui meno inclini a stili di vita salutari, spesso orientati verso alimenti ultra-processati e zuccherati.
L’impatto economico e il ruolo dei retailer
Gli Health Active contribuiscono per il 32% al fatturato della grande distribuzione, per un valore di 838,42 miliardi di euro. Preferiscono circuiti non tradizionali, ma anche le principali insegne come Conad (14%), Esselunga (10%) e Coop (9%) riescono a soddisfare le loro esigenze grazie a un’offerta diversificata. Gli Health Moderate, invece, si affidano maggiormente alle aziende produttrici per i loro acquisti.
Prospettive future
Marchi e distributori possono svolgere un ruolo cruciale nel ridurre le barriere legate ai prezzi e migliorare l’assortimento di prodotti salutari. Creare aree dedicate agli alimenti sani e naturali potrebbe aiutare a incrementare la fiducia dei consumatori, coinvolgendo un numero maggiore di italiani nell’acquisto di questi prodotti e promuovendo stili di vita più sani.