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Mer. Gen 22nd, 2025

Il tema della sostenibilità nel packaging alimentare è stato il cuore pulsante del convegno “Oltre le apparenze: la sostenibilità del packaging alimentare”, tenutosi durante la fiera Marca di Bologna. Organizzato da Pro Food, l’evento ha offerto un’approfondita analisi scientifica e pratica delle problematiche e delle soluzioni legate all’impatto ambientale del packaging per ortofrutta, con l’obiettivo di individuare le migliori strategie per coniugare qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di accademici, aziende e consorzi di filiera, che hanno condiviso dati e best practice. Tra i protagonisti vi erano esperti del DISAFA dell’Università di Torino, aziende come Faerch Italia, Gruppo Happy e AMP Recycling, e rappresentanti di Coop, COREPLA e IPPR, creando un dibattito costruttivo sulle sfide future.

Le analisi ambientali sul packaging ortofrutticolo

Uno dei momenti centrali dell’evento è stata la presentazione di uno studio condotto dal DISAFA dell’Università di Torino, che ha confrontato l’impatto ambientale di diversi materiali per il confezionamento dell’ortofrutta. In particolare, l’analisi ha messo in evidenza i vantaggi del rPET rispetto al cartoncino. Tra i benefici principali del rPET figurano la maggiore sostenibilità complessiva e la capacità di ridurre gli sprechi alimentari grazie a una migliore protezione del prodotto. Tuttavia, è emerso chiaramente che la fase agricola rappresenta la componente più impattante del ciclo di vita del prodotto. Di conseguenza, è necessario adottare un approccio integrato che tenga conto dell’intera filiera per ottenere miglioramenti significativi in termini di sostenibilità.

Casi di successo nell’innovazione del packaging

L’evento ha dato spazio anche a testimonianze dirette di aziende che stanno lavorando per migliorare la sostenibilità dei materiali di confezionamento. Matteo Brazzoli di Faerch Italia ha illustrato il potenziale del riciclo del PET, descrivendo come il processo consenta di ottenere un materiale altamente performante e riutilizzabile in molteplici cicli produttivi. Fabrizio Bernini del Gruppo Happy ha invece raccontato l’esperienza della sua azienda con le vaschette in X-PS, sottolineandone l’efficacia in termini di protezione del prodotto e di riduzione dell’impatto ambientale. Pietro Spagni di AMP Recycling ha spiegato il funzionamento del ciclo chiuso per il R-PET, un modello virtuoso di integrazione verticale che consente di trasformare i rifiuti plastici in nuove risorse.

Altri interventi hanno riguardato il riciclo di materiali come l’R-PS e il “tray to tray”, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa contribuire in modo significativo alla sostenibilità.

Un dialogo tra filiere per un futuro sostenibile

La tavola rotonda conclusiva ha riunito rappresentanti di spicco delle principali filiere del settore alimentare e del packaging. Tra i partecipanti vi erano Nazario Battelli di Ortofrutta Italia, Claudio Mazzini di Coop e Andrea Campelli di COREPLA. Il dibattito ha sottolineato l’importanza di un approccio scientifico e di una regolamentazione equilibrata, capace di bilanciare esigenze ambientali e produttive. Il packaging è stato riconosciuto come un elemento chiave per garantire la qualità, la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti alimentari, evidenziando al contempo la necessità di investire in ricerca e sviluppo per trovare soluzioni innovative.

Il contributo italiano al riciclo delle plastiche

Maria Cristina Poggesi dell’IPPR ha concluso i lavori celebrando i successi dell’Italia nel campo del riciclo delle plastiche. Tra i risultati più significativi vi è la certificazione “Plastica Seconda Vita”, che garantisce la tracciabilità e la qualità dei materiali riciclati. Poggesi ha inoltre sottolineato l’importanza di una comunicazione chiara e basata su dati scientifici per superare le percezioni negative sul settore, promuovendo soluzioni concrete che possano avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.

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