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Ven. Gen 24th, 2025
miele (Foto di Alexander Mils su Unsplash)miele (Foto di Alexander Mils su Unsplash)

Nel 2024 sono stati importati in Italia circa 25 milioni di chili di miele dall’estero, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Coldiretti esprime soddisfazione per il sequestro di oltre 22.000 chili di miele adulterato o contraffatto, proveniente da Paesi come Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam, da parte della Guardia di Finanza di Vicenza.

Prezzi bassi e concorrenza sleale

Il miele straniero arriva a prezzi molto bassi, spesso con l’intento di danneggiare gli apicoltori italiani. Un caso emblematico è quello del miele cinese, venduto a poco più di un euro al chilo, mentre la media delle importazioni si aggira sui 2,9 euro al chilo.

L’impatto dei cambiamenti climatici

Oltre alla concorrenza sleale, gli apicoltori italiani devono affrontare gli effetti del cambiamento climatico, che nel 2024 ha pesantemente colpito l’Alveare Italia, complicando ulteriormente la situazione del settore.

Etichette chiare per tutelare i consumatori

La Direttiva Breakfast dell’Unione Europea impone l’obbligo di indicare chiaramente il Paese di origine del miele. I prodotti esclusivamente italiani devono riportare la dicitura “Miele Italiano”, mentre quelli provenienti da più Paesi devono specificare l’origine con termini appropriati, come “miscela di mieli originari e non originari della Ue”.

La biodiversità del miele italiano

In Italia il consumo di miele è di circa mezzo chilo pro capite all’anno, inferiore alla media europea. Tuttavia, il nostro Paese si distingue per la biodiversità, con oltre 60 varietà di miele, tra cui eccellenze Dop come il Miele della Lunigiana e il Miele delle Dolomiti Bellunesi, oltre a specialità aromatizzate e in barrique.

(Foto di Alexander Mils su Unsplash)

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