Si sono svolti nella giornata di lunedì 17 febbraio, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma, gli Stati Generali del vino, un evento dedicato all’analisi del quadro regolamentare e delle politiche UE per il settore vitivinicolo.
L’importanza del settore vitivinicolo europeo
Il comparto vitivinicolo europeo rappresenta un pilastro della politica agricola comune (PAC) e un’eccellenza dell’Unione Europea. Con una produzione annua superiore ai 160 milioni di ettolitri, l’UE si conferma leader mondiale del settore, contribuendo al 45% delle superfici viticole globali, al 63% della produzione e al 48% del consumo di vino nel mondo. La viticoltura interessa oltre 3,2 milioni di ettari e circa 2,5 milioni di aziende vitivinicole, generando oltre 3 milioni di posti di lavoro diretti e numerosi impieghi indiretti lungo la filiera.
Italia, Francia e Spagna restano i principali produttori, coprendo quasi la metà della produzione mondiale. L’Italia, in particolare, con una produzione di 49,7 milioni di ettolitri nel 2024, rafforza il ruolo del vino come simbolo del “Made in Italy”.
Il ruolo del packaging nella filiera del vino
Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici, è intervenuto nel panel “Le Politiche ed il quadro Regolamentare dell’UE per il settore del vino”, sottolineando l’importanza del packaging in cartone ondulato nella catena distributiva del vino.
“Gli imballaggi in cartone sono un elemento essenziale per la filiera vitivinicola e il trasporto di questa eccellenza italiana. La nostra industria lavora per produrre imballaggi di alta qualità e a basso costo, capaci di proteggere al meglio i vini nel loro tragitto dalla cantina alle tavole di tutto il mondo. Gli scatolifici trasformatori italiani, fortemente radicati sul territorio, sviluppano soluzioni di packaging innovative e sempre più sostenibili, adattandole alle esigenze del settore vitivinicolo”.
Sostenibilità e innovazione negli imballaggi in cartone ondulato
Mecarozzi ha poi evidenziato i principali trend legati alla sostenibilità del packaging. “La filiera degli imballaggi in cartone ondulato ha già raggiunto standard di riciclabilità superiori alle future regolamentazioni europee, dimostrando il forte impegno verso un’economia circolare e a basso impatto ambientale. In Italia, oltre l’80% delle materie prime per la produzione di cartone proviene da carta riciclata e il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici supera il 90%. Ma possiamo fare ancora di più: progettare imballaggi con meno sprechi di materiale, migliorare l’accessibilità e incentivare la raccolta differenziata. Come Associazione, guidiamo i nostri scatolifici in questa direzione, anticipando le normative europee, tra cui il Regolamento Europeo Imballaggi che entrerà in vigore nel 2026”.
Il packaging come strumento di branding e marketing
Oggi, la scatola di cartone non è solo un contenitore, ma anche un potente mezzo di comunicazione. Mecarozzi ha sottolineato il ruolo sempre più strategico del packaging nel marketing del vino. “Una delle sfide principali riguarda l’innovazione e la creatività degli imballaggi. Il mercato ci chiede di trasformare la classica scatola di cartone marrone in un elemento distintivo, capace di valorizzare l’esperienza d’acquisto del vino. Il packaging in cartone ondulato sta diventando sempre più un asset fondamentale per il posizionamento del brand, offrendo nuove opportunità di differenziazione e personalizzazione”.
Sinergia tra settore degli imballaggi e istituzioni
Gli Stati Generali del vino hanno rappresentato un’importante occasione di confronto tra istituzioni, operatori e stakeholder della filiera. Durante l’evento, l’Associazione Italiana Scatolifici ha ribadito la necessità di una maggiore collaborazione tra il settore degli imballaggi e le istituzioni. “Stiamo dialogando con i Ministeri competenti per il sostegno della nostra filiera. Il nostro obiettivo è far comprendere le specificità e il potenziale del settore, affinché le istituzioni possano legiferare nel miglior modo possibile, evitando di penalizzarlo rispetto ad altri comparti. La cooperazione tra filiere e istituzioni è essenziale per garantire che le soluzioni sostenibili non siano più costose, ma diventino lo standard di mercato” – ha concluso Mecarozzi.