Breaking
Mer. Apr 2nd, 2025

Che ruolo ha il suono nella scelta e nel consumo dei cibi che portiamo sulle nostre tavole? A partire dal 22 febbraio 2025, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento ospita per tutto l’anno “Food Sound.

Il suono nascosto del cibo”, una mostra inedita che svela l’importanza della componente sonora nell’alimentazione. L’esposizione esplora come il suono possa stimolare l’appetito, influenzare gli acquisti e modificare la percezione del cibo. Attraverso un approccio esperienziale, la mostra presenta i risultati di ricerche scientifiche legate alle neuroscienze, aumentando la consapevolezza sull’uso dei suoni nel marketing alimentare. Questo tema innovativo, raccontato con un linguaggio scientifico-poetico e una fruizione immersiva tramite suoni in cuffia, promette di trasformare il nostro modo di percepire il cibo.

Un nuovo approccio alla percezione del cibo

“La mostra Food Sound – spiega Patrizia Famà, direttrice dell’ufficio programmi per il pubblico – rappresenta un’innovazione nel panorama museale, permettendo di riscoprire il nostro rapporto con il cibo attraverso l’udito, un senso spesso trascurato. Le neuroscienze hanno rivoluzionato molte discipline, dalla psicologia all’economia, e ora stanno influenzando anche il settore dell’alimentazione. Grazie a strumenti sempre più sofisticati, possiamo analizzare il legame tra suono e cibo, influenzando le nostre percezioni e scelte alimentari. Food Sound propone un percorso espositivo immersivo che, grazie a un design innovativo, offre una maggiore consapevolezza su come il cervello risponde agli stimoli sonori legati all’alimentazione.”

L’udito e l’esperienza alimentare

Food Sound indaga il ruolo dell’udito nella nostra esperienza alimentare, un aspetto spesso trascurato a favore di vista, gusto, tatto e olfatto. L’esposizione pone l’accento sull’importanza della componente acustica nelle scelte di consumo e, più in generale, nel benessere psicofisico.

“L’idea di questa mostra è nata molti anni fa – racconta l’ideatore Vincenzo Guarnieri – quando ho ascoltato il racconto di alcuni bambini in visita a un’azienda di patatine fritte. Il rumore delle friggitrici a loro sembrava il pianto di altri bambini. Questo episodio mi ha colpito profondamente e mi ha fatto intuire che i suoni potessero essere utilizzati per promuovere una maggiore consapevolezza sul cibo. Approfondendo la letteratura scientifica, ho scoperto numerose ricerche curiose sul ruolo dei suoni nella nostra relazione con il cibo, e da qui ha preso forma la mostra.”

Il legame tra suono e alimentazione

Le ricerche dimostrano che l’ascolto ha un ruolo essenziale nell’esperienza alimentare. I suoni evocano ricordi, generano emozioni e influenzano il nostro rapporto con il cibo e l’ambiente sociale in cui viviamo. Psicologia, antropologia, neuroscienze e sociologia stanno contribuendo con studi sempre più approfonditi, i cui risultati stanno influenzando anche le strategie di marketing delle aziende agroalimentari.

Grazie alla ricerca scientifica, si sta comprendendo sempre meglio come l’udito influenzi le percezioni alimentari, generando emozioni e guidando le scelte d’acquisto e le abitudini di consumo. Esplorare e condividere questa dimensione “nascosta” del cibo diventa dunque sempre più urgente e necessario.

Un progetto di ricerca scientifica e divulgazione

Il progetto, nato da un’idea di Vincenzo Guarnieri, si avvale della consulenza di un comitato scientifico composto da Massimiliano Zampini, responsabile scientifico del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMEC) dell’Università degli Studi di Trento, Louena Shtrepi del Politecnico di Torino, Luisa Torri e Riccardo Migliavada dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Chiara Quartero cura il coordinamento organizzativo e supporta la curatela della mostra.

Related Post

Advertisement Advertisement