Con l’avvicinarsi del giovedì grasso, in calendario il 27 febbraio, Coop Alleanza 3.0 condivide i trend più significativi di acquisto dei soci e consumatori per il carnevale, dall’osservatorio dei suoi 350 negozi ubicati da Trieste a Lecce, scendendo lungo la dorsale adriatica, passando per la via Emilia e EasyCoop, il servizio di spesa online offerto dalla cooperativa.
Origini del termine carnevale
Il carnevale ha radici lontane e un’anima antichissima: le sue origini sono da rintracciare nei rituali di civiltà come quella egizia, greco antica e romana. Sull’origine della parola carnevale esistono differenti teorie. Una delle più accreditate sostiene che potrebbe derivare dal latino carnem levare o carne levamen, cioè “eliminare la carne”, in quanto indicava l’ultimo ricco e sontuoso banchetto che si teneva il martedì grasso, prima del periodo di astinenza e digiuno previsto per la quaresima. Carnevale potrebbe però anche avere origine dalla parola carnualia, ossia “giochi di campagna”, o in alternativa potrebbe derivare da carrus navalis che significa “nave su ruote”, espressione afferente alla processione di una nave sacra su un carro, possibile antenato del carro carnevalesco.
Gli highlights rilevati da Coop Alleanza 3.0
Nei negozi della cooperativa nel 2024 sono stati acquistati oltre 500 mila pezzi tra prodotti alimentari legati alla tradizione del carnevale e accessori attinenti al periodo più allegro dell’anno, sviluppando un giro d’affari di oltre 2 milioni di euro. I soci e i consumatori hanno mostrato una grande passione per festeggiare il carnevale con il cibo: basti pensare che lo scorso anno, nel periodo di gennaio e febbraio, hanno acquistato complessivamente quasi 420 mila pezzi di dolci “a tema”. Buone le performance degli accessori carnevaleschi con 154 mila pezzi con cui i clienti hanno colorato le loro feste e quelle dei più piccoli.

Un carnevale fatto di chiacchiere
Dai “frictilia” dell’antica Roma preparati durante i saturnalia alle “chiacchiere” moderne: con un bon mot si può affermare che in Italia di “chiacchiere” se ne fanno da secoli. Questo antichissimo dolce, di cui si ha testimonianza nel ricettario De re coquinaria del cuoco e scrittore latino Marco Gavio Apicio, porta benissimo i suoi anni. La sua base è sempre un impasto con uova, farina, burro, quello che cambia è il nome: “bugie” in alcune zone dell’Emilia-Romagna, “frappe”, “sfrappole” a Bologna, “crostoli” in Veneto, “cioffe” in Abruzzo. Il nome “chiacchiere” però è quello più diffuso: viene utilizzato in ampie zone dell’Emilia e in ampie parti del Sud Italia. Dei 350 mila pezzi di pasticceria artigianale le chiacchiere coprono quasi il 10% del totale, con 30 mila pezzi venduti. Tra gli articoli preferiti si notano anche frappe e sfrappole con più di 26 mila pezzi, i crostoli con più di 25 mila pezzi e le bugie con 15.600 pezzi. Riscuotono un ottimo successo le castagnole con 39 mila pezzi, i tortelli con 21 mila pezzi e le tagliatelle fritte con quasi 10 mila pezzi venduti.
Su easycoop, un carnevale dolce e smart
Un carnevale di dolcezza per i soci e i consumatori con EasyCoop. Nel 2024 il dolce di carnevale preferito in assoluto dai clienti di EasyCoop sono state le ricciole, seguite dai crostoli, mentre il terzo gradino del podio se lo sono aggiudicate le chiacchiere di Balanzone. Non è carnevale senza coriandoli e infatti l’accessorio più acquistato su EasyCoop sono proprio i coriandoli, nel formato delle cosiddette “stelle filanti”. I clienti di EasyCoop nel periodo di carnevale 2024 sono stati particolarmente smart nei loro acquisti: quasi metà degli ordini è stata effettuata tramite app.

No stella filante, no party
Guardando al mondo degli accessori carnevaleschi nel 2024, nei negozi della cooperativa sono stati venduti complessivamente oltre 154 mila articoli. I coriandoli nella versione stelle filanti, con la loro caratteristica di poter essere lanciate in aria e creare spirali multicolori nella caduta, sono fondamentali per ogni festa di carnevale. Con oltre 38 mila pezzi venduti, le stelle filanti sono l’accessorio preferito dagli italiani, che sono anche attenti all’ambiente, come segnalano le oltre 14 mila confezioni vendute di stelle filanti da carta certificata. Seguono i coriandoli con oltre 30 mila pezzi venduti: gli italiani preferiscono lanciarli anziché spararli con il tubo, come dimostrano le oltre 21 mila buste di coriandoli acquistate rispetto ai modelli a tubo, apprezzati solo da una nicchia di affezionati.
Costumi e maschere, supereroi contro la maschera tradizionale
All’interno del mondo degli accessori non possono mancare costumi, set per mascherarsi e maschere singole. Nel 2024 nei negozi della cooperativa sono stati messi nel carrello oltre 10 mila costumi considerando quelli per adulti e quelli per bambini. I più piccoli, alle figure carnevalesche della tradizione, preferiscono i supereroi e le supereroine, specie quelli di due famose case editrici statunitensi, e i personaggi legati al mondo dei cartoni animati. Per mascherarsi non sfigurano i set con quasi 4 mila pezzi venduti, tra cui spiccano il set farfalla che include ali, coroncina e cerchietto, seguito da quello dedicato al topo americano più famoso dei fumetti. Tra i cappelli resistono, in ordine di preferenza, l’intramontabile cappello da cowboy, seguito da quello da fata e da quello da gangster, mentre tra le maschere singole la più venduta è quella da farfalla in tessuto con oltre 1.500 preferenze, seguita dalla maschera domino con piume e paillettes con circa 500 pezzi e dalla maschera gatto quasi a pari merito.