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Gio. Apr 3rd, 2025

L’export del vino italiano potrebbe subire un colpo durissimo, con una perdita stimata di quasi un miliardo di euro. Secondo l’Unione Italiana Vini (Uiv), i dazi del 25% annunciati dall’amministrazione statunitense potrebbero avere un impatto devastante sul settore, con una contrazione delle vendite e un generale rallentamento economico nei principali mercati di riferimento.

Negli Stati Uniti, primo mercato per il vino italiano con un valore di circa 1,9 miliardi di euro, le nuove tariffe doganali potrebbero comportare una perdita diretta stimata in 472 milioni di euro, pari a un calo del 25% rispetto all’anno precedente. L’effetto si estenderebbe poi a livello globale, colpendo anche Canada e Unione Europea, con previsioni di flessione rispettivamente del 6% e del 5%, traducendosi in un valore negativo complessivo di 216 milioni di euro. Complessivamente, tra Stati Uniti, Canada e Ue – che rappresentano l’80% del valore dell’export vinicolo italiano – il saldo annuale (da aprile 2025 ad aprile 2026) potrebbe registrare un calo di 716 milioni di euro, pari all’11%.

La situazione si complicherebbe ulteriormente con una riduzione delle esportazioni verso il resto del mondo, portando il disavanzo complessivo tra il 2024 e il 2025 a 920 milioni di euro. Il mercato interno, già sotto pressione, subirebbe una contrazione aggiuntiva di circa 350 milioni di euro, pari al 5% dei consumi.

L’appello di Frescobaldi: salvare il mercato americano

Il presidente di Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi, ha lanciato un appello ai partner commerciali americani: “Per mantenere la nostra presenza sul mercato statunitense, fondamentale per l’export del vino italiano, ci appelliamo a importatori e distributori. L’obiettivo è fare squadra con le nostre imprese per cercare di ammortizzare insieme il surplus dei costi derivanti da questa guerra commerciale”.

Frescobaldi ha riconosciuto che la richiesta comporterebbe sacrifici per tutti gli attori della filiera, ma ha sottolineato la necessità di preservare la posizione del vino italiano negli Stati Uniti. “L’ipotesi di dazi al 25% potrebbe portare a una quasi totale uscita dal mercato, con danni ben peggiori di quelli già stimati. È essenziale che la diplomazia italiana ed europea si attivi immediatamente per avviare negoziati con l’amministrazione americana. Il vino deve essere al centro delle trattative per il riequilibrio commerciale tra i due blocchi”.

L’industria vinicola italiana attende ora l’evolversi della situazione, con la speranza che le misure protezionistiche possano essere mitigate da un dialogo tra le parti. Il futuro del settore dipenderà anche dalla capacità di trovare soluzioni condivise per ridurre l’impatto di questa nuova ondata di tariffe doganali.

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