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Mer. Mar 19th, 2025

Continua il trend del caro-tazzina anche nel 2025: come negli anni precedenti, si è assistito a un nuovo aumento del prezzo del caffè al bar, un rincaro che colpisce uno dei simboli più amati del Bel Paese.

Una bevanda apprezzata nella sua purezza: la maggioranza degli italiani resta fedele all’espresso liscio, senza aggiunte (solo un terzo preferisce macchiarlo con latte o panna). Ma il caffè non è solo una bevanda, è un rito: entrare in un bar e ordinare un caffè viene visto soprattutto come un momento di stacco dalla frenesia quotidiana da 3 italiani su 4, e addirittura come una tradizione consolidata nella propria routine quotidiana.

Un’abitudine che però gli italiani sono disposti a cambiare in seguito ai nuovi rincari: 1 su 2 dichiara di essere pronto a rinunciare del tutto al caffè e altri ancora, pur di non rinunciarvi, inizierebbero a frequentare locali più economici.

I nuovi prezzi sono infatti criticati dal 78% degli intervistati, i quali accusano di speculazione i titolari dei bar, che, seppur parzialmente giustificati dall’aumento dei costi di gestione e della materia prima, optano per un aumento dei prezzi considerato eccessivo e non necessario.

Ma il caffè non è l’unico bene “di conforto” a diventare più caro: anche il gelato ha subito rincari significativi negli ultimi anni, ed è proprio questo, ancor più del caffè, a destare maggiori malumori in attesa di vedere come sarà il 2025.

Un italiano su 2 pronto a rinunciare al caffè al bar. Lo dice un sondaggio SWG.

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Un rito quotidiano messo in discussione

Il caffè al bar rappresenta un vero e proprio rituale per molti italiani: 3 su 4 lo considerano un momento di pausa dalla frenesia quotidiana, mentre per il 42% è un’abitudine irrinunciabile. Tuttavia, di fronte ai rincari, il 50% degli intervistati dichiara di essere pronto a rinunciare del tutto al caffè al bar, mentre un ulteriore 22% si dice disposto a cambiare locale per risparmiare.

Prezzi in aumento e accuse di speculazione

Il rincaro del caffè non è visto di buon occhio dalla maggior parte degli italiani: il 78% degli intervistati ritiene che i nuovi prezzi siano eccessivi. In particolare:

  • Il 22% li considera giustificati dall’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette.
  • Il 55% pensa che, pur essendo in parte legati ai rincari, i titolari dei bar abbiano aumentato i prezzi più del necessario.
  • Il 23% li vede come pura speculazione.

Le preferenze degli italiani

Nonostante i rincari, il modo di consumare il caffè rimane piuttosto stabile:

  • Il 66% sceglie l’espresso tradizionale, confermandosi “purista” della bevanda.
  • Il 54% lo zucchera, mentre il 46% lo beve amaro.
  • Il 67% lo preferisce in tazza, mentre una minoranza opta per il bicchiere.
  • Solo il 10% sceglie il decaffeinato e l’8% il ginseng.

Non solo caffè: il “caro-gelato” e altri rincari

Oltre al caffè, anche altri prodotti di largo consumo hanno subito aumenti di prezzo. Tra questi, il più criticato dagli italiani è il gelato: il 67% ritiene i rincari delle “palline” esagerati. Seguono:

  • L’aperitivo (64%)
  • La pizza (60%)
  • Il caffè stesso (60%)

Conclusione

Il caro-vita colpisce ancora, e il caffè al bar rischia di diventare un lusso per molti italiani. Se da un lato resta una tradizione amata, dall’altro i rincari potrebbero spingere sempre più persone a rinunciare a questo piacere quotidiano o a cercare alternative più economiche.

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