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Mer. Mar 19th, 2025

Nasce il programma di formazione che Barilla ha sviluppato per i propri partner coltivatori di basilico, un ulteriore passo verso un’agricoltura 4.0 responsabile. In occasione della Giornata Mondiale del Riciclo, il gruppo racconta il rinnovo del packaging con un nuovo vasetto contenente fino al 65% di vetro riciclato.

Un programma di formazione per un’agricoltura sostenibile

Il periodo migliore per seminare il basilico in serra è tra febbraio e marzo. Proprio in questo momento dell’anno Barilla ha dato vita all’Accademia del Basilico, un programma di formazione pensato per fornire ai coltivatori strumenti e competenze per adottare pratiche agricole rispettose dell’ambiente sin dalle prime fasi di semina. L’obiettivo è introdurre l’agricoltura di precisione anche nella coltivazione del basilico.

Con la domanda globale di pesto in crescita e un aumento del 17% in volume dal 2023 al 2024 nel mercato dei pesti, Pesto Barilla si conferma protagonista dell’impegno dell’azienda per la sostenibilità e l’innovazione. Il basilico, ingrediente essenziale, viene posto al centro di una filiera che coinvolge tutti gli attori, dal campo al vasetto.

Leader mondiale nel mercato del pesto con una quota del 40,4%, Pesto Barilla viene prodotto con basilico da agricoltura sostenibile certificata ISCC PLUS, coltivato secondo le linee guida della Carta del Basilico. L’intera produzione avviene nello stabilimento di Rubbiano (PR), il più grande e sostenibile d’Europa.

Accademia del Basilico: formazione per innovare la filiera

L’Accademia del Basilico, avviata a fine gennaio, è un programma unico nel suo genere, pensato per formare gli agricoltori coinvolti nella coltivazione del basilico per i Pesti Barilla. Realizzato in collaborazione con DINAMICA, ente di formazione specializzato in agroalimentare in Emilia-Romagna, e con il supporto di Open Field S.r.l., il corso si è articolato in sette lezioni dedicate a temi come la salubrità del suolo, la gestione fitosanitaria e le innovazioni tecnologiche. Ventuno partner, tra coltivatori e stakeholder, hanno preso parte all’iniziativa.

L’Accademia ha un duplice obiettivo: rafforzare il legame con i coltivatori, che rappresentano una risorsa chiave per l’esperienza diretta sul campo, e valorizzare il modello innovativo della filiera del basilico Barilla, portandolo anche a livello internazionale.

Matteo Gori, presidente della categoria sughi Barilla, sottolinea: “Con Accademia del Basilico vogliamo offrire ai coltivatori un’opportunità di crescita e networking, dove possono condividere esperienze e competenze, acquisendo nuove conoscenze sulle pratiche agricole responsabili. Questa iniziativa dimostra ancora una volta l’attenzione di Barilla per l’ambiente, il territorio e le persone, promuovendo un modello di agricoltura sostenibile che integra tradizione e innovazione”.

I docenti hanno approfondito le principali problematiche fitosanitarie e i relativi impatti economici, insegnando a riconoscere malattie, parassiti e tecniche di prevenzione. Si è discusso anche della regolamentazione sui fitofarmaci e della sicurezza nell’applicazione dei trattamenti, con l’obiettivo di ridurre l’uso di agrofarmaci.

L’agricoltura 4.0 ha rappresentato un tema centrale, con un focus sulle tecnologie digitali per la gestione agronomica del basilico. Strumenti innovativi come i Decision Support System (DSS) permettono interventi mirati e tempestivi, ottimizzando la resa produttiva e riducendo l’impatto ambientale.

La voce dei coltivatori

Simone Bernardi, dell’azienda Agricola Bernardi, afferma: “La tecnologia è sempre più parte del nostro lavoro. Ottimizza i tempi e garantisce una materia prima di qualità. Essere i primi attori della filiera è motivo di orgoglio e responsabilità. La formazione continua e la digitalizzazione sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di qualità e sostenibilità”.

Giuseppe Bonati, dell’azienda agricola La Felina, racconta: “Prima di entrare nella filiera del basilico di Pesto Barilla, la sostenibilità non era un concetto chiaro. Ora preferiamo alternative naturali agli agrofarmaci, ottenendo un basilico bello e sano. L’Accademia è stata un’occasione di formazione e confronto, trasformando un gruppo di coltivatori in una vera rete di supporto”.

Anche Alessia Bonati, che lavora nell’azienda di famiglia, evidenzia come il mondo agricolo stia evolvendo: “Innovare non significa rinnegare le tradizioni, ma adottare pratiche più rispettose dell’ambiente. La crescente presenza di donne nel settore porta nuove prospettive e un clima di collaborazione positivo”.

Trasparenza e tracciabilità con blockchain

Dal giugno 2023, il Pesto Barilla alla Genovese e la sua variante senza aglio offrono maggiore sicurezza e affidabilità grazie alla collaborazione con Connecting Food. Attraverso un QR code sull’etichetta, i consumatori possono tracciare il percorso del basilico dal campo al vasetto, grazie a un sistema di blockchain che garantisce l’autenticazione delle informazioni. Da luglio 2024, questo sistema di tracciabilità è stato esteso a 14 mercati europei.

Un packaging più sostenibile con il progetto “mezzo bianco”

L’impegno di Pesto Barilla per la sostenibilità si riflette anche nel packaging. Grazie alla collaborazione con Zignago Vetro, il progetto “mezzo bianco” ha introdotto vasetti con fino al 65% di vetro riciclato, riducendo il consumo di materie prime vergini e il consumo energetico.

Secondo un’analisi verificata in EPD, i nuovi vasetti riducono del 28% le emissioni di CO2 rispetto ai contenitori in vetro bianco tradizionali. Già utilizzato per oltre 43 milioni di vasetti di pesto, questo packaging mira a coprire l’intera produzione nei prossimi anni.

Marta Vanzetto, Marketing & Communication Officer di Zignago Vetro, commenta: “Oggi i consumatori valutano l’impatto ambientale oltre al prezzo. Con il vetro mezzo bianco, garantiamo sostenibilità senza compromessi sull’estetica e la qualità del prodotto”.

Leonardo Mirone, Purchasing Director Packaging e ESG Leader Supply Chain di Barilla, conclude: “Grazie a Zignago Vetro, possiamo ridurre l’impatto ambientale dei nostri packaging, compiendo un ulteriore passo verso la sostenibilità”.

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