Breaking
Sab. Mar 22nd, 2025

Il mercato dei consumi fuori casa, con un giro d’affari di 101 miliardi di euro, si prepara a una flessione delle visite del -1,6% nel 2025. Innovazione ed efficienza diventano fondamentali per attualizzare l’offerta e contrastare le criticità del settore.

Un settore in evoluzione

Milano, 20 marzo 2025 – Il comparto del fuori casa, che vale oltre 101 miliardi di euro, si trova ad affrontare cambiamenti significativi dettati dall’evoluzione della domanda, dalle criticità strutturali e dalla digitalizzazione. È quanto emerso durante l’incontro “Consumi fuori casa: industria di marca, dinamiche di mercato e rapporti di filiera”, organizzato da Centromarca a Milanofiori. L’evento riunisce oltre 250 manager delle principali aziende del settore alimentare e non food per analizzare le tendenze e le sfide del mercato, con la partecipazione di operatori di spicco come Autogrill, Beverage Network, Cateringross, Lekkerland, Metro e MyChef.

«Promuovendo questo seminario vogliamo contribuire all’evoluzione della filiera Afh», ha dichiarato Francesco Mutti, presidente di Centromarca. «Lo scenario attuale impone nuove idee, innovazione, sostenibilità ed efficienza logistica. L’industria di marca ha grandi opportunità, ma è necessario superare le criticità insieme ai distributori e ai canali di consumo per migliorare l’offerta al consumatore».

Le prospettive di mercato

Bruna Boroni, direttore Industry Afh Trade Lab, ha illustrato le tendenze del settore. Nel 2024, il mercato del fuori casa ha subito un calo della domanda interna del -1,6% in termini di visite. A pesare maggiormente sulla flessione sono i giovani della GenZ (-3,1%) e i Millennial (-6,9%), che preferiscono riunirsi in casa per ragioni economiche e di benessere. L’impatto geografico è evidente soprattutto nel Nord Italia (-2%) e nelle medie/grandi città (-4%), che in passato avevano trainato la crescita del settore.

Un dato in controtendenza riguarda la colazione, unica occasione di consumo in crescita (+0,7%), divenuta un momento sociale apprezzato dai giovani per la sua economicità rispetto alle uscite serali. La ristorazione commerciale e le pizzerie continuano a crescere, rispettivamente del +2% e +4%, mentre la ristorazione generalista di fascia media cala del -4%. In controtendenza, il segmento premium segna un incremento del +6%.

Secondo le previsioni di TradeLab per il 2025, attraverso il modello di forecast “Future Tracking”, il mercato registrerà una contrazione delle visite del -1,6%. Fattori come il rallentamento macroeconomico, l’incertezza sul turismo internazionale e nuove normative stanno influenzando significativamente il settore, che deve puntare sull’innovazione per trovare nuove opportunità di crescita.

Cambiamenti nei consumi e digitalizzazione

L’invecchiamento della popolazione e la riduzione del potere d’acquisto stanno modificando le abitudini alimentari, le strategie industriali e le dinamiche di consumo. Secondo Emanuele De Faustino, responsabile Industria, retail e servizi di Nomisma, le esigenze di risparmio e la ricerca di benessere influenzano i consumi domestici, mentre gusto e soddisfazione organolettica guidano le scelte fuori casa. La sostenibilità gioca un ruolo chiave, con una crescente domanda di prodotti realizzati con materie prime rispettose dell’ambiente e delle comunità.

La digitalizzazione è cruciale per migliorare l’efficienza della filiera, ridurre i costi e affinare il servizio al consumatore. Tuttavia, secondo Luciano Sbraga, vicedirettore generale di Fipe, l’innovazione tecnologica nel settore procede a rilento. Solo il 24,5% dei servizi di ristorazione utilizza sistemi di prenotazione online, il 9,5% impiega sistemi Erp per la gestione delle informazioni interne, il 17,5% utilizza software di contabilità e appena l’1,9% adotta strumenti di customer relationship management. La carenza di personale qualificato rappresenta un’ulteriore sfida per il settore.

Il ruolo del turismo

Il turismo ha un impatto significativo sul fuori casa. Stefano Fiori, vicepresidente di Federturismo, ha evidenziato che il valore aggiunto del settore sfiora i 100 miliardi di euro, pari al 13% del PIL italiano. Nel 2024, le presenze straniere nelle strutture ricettive hanno superato i 250 milioni, con un aumento del 6,8% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 54,6% del totale.

Con questi scenari in evoluzione, il settore del fuori casa deve affrontare nuove sfide puntando su innovazione, efficienza e digitalizzazione per garantire un’offerta sempre più in linea con le esigenze dei consumatori.

Related Post

Advertisement Advertisement