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Ven. Mar 21st, 2025

L’amore per la pasta, il rapporto quasi sentimentale che lega gli italiani ai piatti della tradizione, è passione forte e questione identitaria. Non a caso, ne siamo i più grandi consumatori, con oltre 23 chili annui pro-capite. Oltre 1 italiano su 2 (54%) la mangia ogni giorno, con il pranzo che diventa pasto d’elezione per 8 italiani su 10: un attaccamento che dimostra come, in un mondo che va sempre più verso il fast food e le cucine internazionali, l’amore per la pasta rimanga saldamente radicato nella cultura italiana (Fonte: analisi Nextplora 2024).

In una “sfida” immaginaria, le differenze regionali raccontano una storia ancor più interessante. Nel Sud Italia, circa 7 italiani su 10 (68%) mangiano pasta ogni giorno, contro gli oltre 4 italiani su 10 del Nord Ovest (43%).

In epoca di contaminazioni, le ricette regionali della tradizione italiana continuano ad appassionarci. Secondo un censimento di Unione Italiana Food, su 500 formati di pasta esistenti, sono circa 200 le ricette regionali documentate. Corta o lunga, liscia o rigata, piena o bucata, si fa presto a dire pasta: perché da due ingredienti semplici e naturali come acqua e semola di grano duro è nato un mondo il cui valore culturale e nutrizionale non conosce confini geografici. Nomi e forme raccontano territori, cultura popolare, tecniche di produzione, arte e fantasia del pastaio, e soprattutto un prodotto da sempre accessibile e trasversale. Ogni regione, ogni campanile ha la sua ricetta simbolo, ogni italiano ha la sua preferita. E considerando che ogni regione ha, mediamente, tra le 7 e le 10 ricette di pasta tipiche con altrettante varianti territoriali, il numero esatto è impossibile da censire.

Unione Italiana Food lo fa per la prima volta, creando il censimento dei 200 piatti di pasta regionali, per riscoprire tutte le tradizioni “local” della pasta (vd. Focus 1). Nella classifica delle regioni con maggior numero di ricette regionali, l’Emilia-Romagna al primo posto con 12 ricette di pasta tipiche locali. Seguono a pari merito Piemonte, Toscana e Campania con 11 ricette.

LE RICETTE REGIONALI ITALIANE CON LA PASTA STRAVINCONO NELLA TOP 20 MONDIALE DI TASTEATLAS

Erano gli anni ’50, in Italia la sera dopo cena tutti guardavano in tv Carosello e Giorgio Albertazzi raccontava l’Italia della pasta, entrando nelle case per scoprire come si cucinavano i formati regionali, giunti allora per la prima volta nel mercato della grande distribuzione. Oggi, molti di quei piatti sono amati, replicati, discussi e sperimentati in Italia e in tutto il mondo. Lo conferma un recente studio sul tema di Preply, piattaforma per l’apprendimento delle lingue online, che ha analizzato le ricerche in rete per scoprire quali sono le ricette più amate. A vincere sono i piatti di pasta italiani con la pasta alla Norma in testa al podio seguita dagli gnocchi alla sorrentina campani (2° posto), i tortellini emiliani (10° posto), i culurgiones sardi (13° posto), la Carbonara (20°).

E non è un caso se nella classifica di Taste Atlas, guida online di viaggio esperienziale per il cibo tradizionale, sui 100 migliori piatti al mondo a base di pasta, la Top 20 è occupata da piatti di pasta italiani regionali con al primo posto la Pasta ‘ncasciata, piatto al forno siciliano, seguita dai Bigoli all’anatra, simbolo della tradizione veneta e vicentina, e dalla Carbonara, un simbolo intramontabile della cucina laziale, anche se sulle sue reali origini è in corso da sempre un dibattito.

DA LOCAL A GLOCAL, ALL’ORIGINE LE TRADIZIONI E GLI INGREDIENTI TERRITORIALI


Tutto parte dalla disponibilità degli ingredienti e anche dalle antiche tradizioni del territorio. Per avere un’idea dell’influenza che le caratteristiche territoriali hanno avuto sulle antiche tradizioni culinarie regionali è sufficiente mettere a confronto le due isole maggiori: la Sicilia è caratterizzata da svariate preparazioni a base di pesce, erbe della macchia e verdure; la Sardegna, dove le popolazioni vivevano tradizionalmente nell’entroterra, ha invece sviluppato una cucina strettamente legata ai frutti dell’allevamento come la carne e i formaggi. E così ogni area del resto della penisola ha riversato in cucina, nel connubio con la pasta nello specifico, le proprie peculiarità culturali, territoriali, climatiche, di trascorsi storici. Nei secoli, queste tradizioni regionali prima si sono consolidate (una volta, al Nord la pasta era quella di grano tenero, all’uovo e ripiena, mentre al Sud era di semola di grano duro), poi la pasta è diventata piatto nazionale, e specialità regionali sono diventate patrimonio del Paese e di tutto il mondo, grazie alla spinta dell’emigrazione, del turismo, dei ristoranti italiani all’estero, del cinema, degli influencer. Basti pensare al successo che oggi nel mondo hanno riscosso piatti come la Carbonara o la Lasagna alla Bolognese.

“La pasta in Italia ha tante radici – commenta Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione Italiana Food – visti gli stretti legami che ci sono fra le diverse tradizioni locali. Attraverso il Paese la pasta si è arricchita, diventando espressione di geografie, territori, latitudini, culture a cui le aziende che producono pasta hanno gradualmente aggiunto valore grazie al loro saper fare e all’avanzamento tecnologico nella produzione. Una stessa ricetta mostra varianti da regione a regione, da città a città, da casa a casa. Sebbene infatti ci siano contaminazioni visibili tra le ricette tipiche del nord, del centro e del sud, è solo un gioco di legami nella diversità, di mescolanza, ibridazione, peculiarità. Se i formati di pasta secondo il censimento di Unione Italiana Food sono 500, sono altrettante infatti le ricette regionali che la vedono protagonista”.

NUOVI FORMATI REGIONALI E PASTE SPECIALI: INNOVAZIONE FA RIMA CON SPERIMENTAZIONE

Ma qual è il ruolo dei pastai in questo testamento immaginario che di ricette tradizionali che si tramandano in Italia e all’estero? Intanto, la premessa fondamentale: se al sud, la pasta ha trovato condizioni climatiche ideali per diventare mito, nel risalire la penisola, al nord, l’ingegno del pastaio ha inventato il “secco artificiale” per sopperire alle temperature più basse. I pastai sono stati in grado di preservare elementi tradizionali in un piatto che oggi viene servito in tutta Italia (e non solo), riuscendo a creare valore aggiunto mediante la produzione e l’innovazione tecnologica, anche attraverso nuovi formati e l’invenzione di paste speciali (integrali, di legumi, gluten free). È in atto anche una vera e propria evoluzione del gusto, dove il sapore è diventato appagante, da esaltare con ricette gustose e ricche di sapore su cui gli chef hanno trovato un nuovo terreno di sfida. E i pastai lo sanno: ecco perché investono ogni anno mediamente il 10% del loro fatturato in ricerca e sviluppo, per migliorare la qualità, guardando alla pasta del futuro. Tutto questo per garantire al consumatore innovazione, sicurezza e qualità del prodotto finale sempre più elevate.

LUCA PIRETTA: “SI DICE PASTA MA SI LEGGE DIETA MEDITERRANEA, È VEICOLO DI TANTI ALIMENTI”

“Il nostro Paese è una grande risorsa di biodiversità, culture e caratteristiche territoriali che hanno trovato la declinazione ideale nella pasta – afferma Luca Piretta, Gastroenterologo e Nutrizionista, Università Campus Bio-medico di Roma – Ogni regione d’Italia ha una sua connotazione culinaria e un corollario di cucine tipiche regionali che ne fanno sicuramente un patrimonio prezioso a livello nutrizionale. La regionalità e le ricette diversificate forniscono l’elemento in più che arricchisce la pasta, che rimane la base della fornitura dei carboidrati per dare una completezza di apporto nutrizionale. Non a caso, tutte queste ricette hanno un unico comune denominatore, la pasta, che è un veicolo di tanti altri alimenti perché è sempre accompagnata da diversi ingredienti come verdure, soprattutto di stagione, che forniscono fibre, sali minerali e vitamine, o proteine di natura animale (formaggi, carne o pesce). In questo modo, diventa un piatto unico completo. Infine, svolge un ruolo non solo nutrizionale ma culturale per il piacere del benessere psicologico, rimane un punto cardine della nostra alimentazione. Come a dire, si dice pasta ma si legge Dieta Mediterranea”. Secondo le tabelle nutrizionali e i principi della Dieta Mediterranea, ad un adulto sano e in assenza di patologie particolari occorrerebbero ogni giorno circa 2.500 calorie, di cui il 45-60% dovrebbe provenire da carboidrati, il 20-30% da lipidi e 10-15% da proteine.

IL PRIMO CENSIMENTO DI UNIONE ITALIANA FOOD SUI PIATTI REGIONALI

Valle d’Aosta (7)

1.Pasta alla valdostana (con fontina e prosciutto)

2.Zuppa alla Valpellinese (una sorta di lasagna con pane nero, cavolo e fontina)

3.Gnocchi alla bava (gnocchi con fontina fusa)

4.Farfalle ai funghi con panna e timo

5.Farfalle e fontina

6.Tagliatelle alla Fonduta Valdostana e Tartufo

7.Rigatoni al Lardo di Arnad e Castagne

Piemonte (11)

8.Tajarin con sugo di carne e fegatini

9.Agnolotti del Plin (pasta ripiena con arrosto di carne)

10.Tajarin al tartufo (tagliolini sottili con burro e tartufo)

11.Gnocchi al Castelmagno (con un formaggio DOP piemontese)

12.Pasta e fagioli alla piemontese

13.Agnolotti alla Monferrina (variante con ripieno di arrosto di maiale e coniglio)

14.Pasta alla bagna cauda (sugo con acciughe, aglio e olio)

15.Fusilli al Gorgonzola piemontese

16.Pasta con Sugo di Salsiccia di Bra

17.Mezze maniche con robiola di Roccaverano e pancetta

18.Spaghetti con Ragù di Nocciole alla Piemontese

Liguria (10)

19.Trofie al pesto genovese

20.Pansoti con salsa di noci (ravioli ripieni di erbe e ricotta con salsa di noci)

21.Corzetti al sugo di pinoli (pasta decorata a forma di medaglione)

22.Mandilli de saea al pesto (lasagnette sottili al pesto)

23.Testaroli al sugo di funghi

24.Lasagne al pesto con patate e fagiolini

25.Maccheroni con Tuccu di carne alla genovese/ligure

26.Trenette con gamberi di Santa Margherita Ligure e zucchine genovesi

27.Croxetti con Salsa di Pinoli, maggiorana e palamita

28.Linguine alla ligure

Lombardia (10)

29.Mezze maniche con zucca e taleggio

30.Tagliatelle al ragù di lago

31.Pasta alla monzese

32.Pizzoccheri valtellinesi (pasta di grano saraceno con verza, patate e formaggio)

33.Casoncelli alla bergamasca (pasta ripiena con carne e amaretti)

34.Tortelli di zucca mantovani (ripieni di zucca, mostarda e amaretti)

35.Büsèca e pasta (minestra di trippa e pasta)

36.Malfade al burro e salvia

37.Pasta al pesto di rucola e Grana Padano

38.Spaghettoni con fonduta di scimudin

Trentino-Alto Adige (10)

39.Pasta, speck e noci

40.Canederli in brodo (gnocchi di pane con speck)

41.Spätzle agli spinaci (piccoli gnocchetti verdi)

42.Schlutzkrapfen (ravioli ripieni di ricotta e spinaci)

43.Pasta con i funghi porcini e speck

44.Spätzle al burro fuso e formaggio di malga

45.Spatzle panna e speck

46.Tagliatelle paglia e fieno con ragù di finferli e speck

47.Fusilli al pesto di rucola e noci

48.Penne al Gorgonzola e Mele della Val di Non

Veneto (9)

49.Pasta in salsa veneta

50.Rigatoni al Tastasal

51.Fusilli al radicchio, speck e taleggio

52.Pappardelle all’anatra

53.Bigoli in salsa (con acciughe e cipolla)

54.Pasta e fasoi (pasta e fagioli alla veneta)

55.Gargati con il consiero (pasta corta con sugo di carne)

56.Risi e bisi (risotto con piselli, quasi una via di mezzo con una pasta)

57.Bigoli al ragù d’anatra

Friuli-Venezia Giulia (10)

58.Mezze penne con crema di radicchio e speck croccante

59.Spaghetti alla busara

60.Cjalsons (ravioli con ripieno dolce-salato)

61.Tagliatelle al ragù di capriolo

62.Tagliolini alla Trota Salmonata di San Daniele

63.Blecs (pasta rustica di grano saraceno)

64.Pasta con la brovada (rape macerate nel vino con pasta)

65.Orzotto con pasta e fagioli (variante con orzo e pasta insieme)

66.Gnocchi di susine (ripieni di prugne, dolce-salato)

67.Pasticcio di Pasta al Ragù di Cervo

Emilia-Romagna (12)

68.Lasagne alla bolognese

69.Maccheroni alla Bobbiese

70.Tagliatelle al ragù bolognese

71.Spaghetti cacio e pepe con guazzetto di scorfano dell’Adriatico

72.Sedani rigati con gamberoni e zucchine

73.Maccheroncini con culatello e crema al parmigiano

74.Tortellini in brodo

75.Passatelli in brodo

76.Garganelli al ragù

77.Tortelloni burro e salvia

78.Gramigna con salsiccia

79.Zuppa imperiale con pastina

Toscana (11)

80.Pasta e fagioli

81.Pici all’aglione (pasta grossa con sugo di aglio e pomodoro)

82.Tortelli mugellani (ripieni di patate e con sugo di carne)

83.Pappardelle al cinghiale

84.Pasta con il cavolo nero

85.Testaroli al pesto (una specie di pasta-piadina tagliata a losanghe)

86.Pici cacio e pepe (variante toscana della classica romana)

87.Pappardelle al sugo di lepre

88.Carbonara di mare viareggina

89.Pappardelle al ragù bianco di cinta senese

90.Linguine con il Pesto Toscano

Umbria (10)

91.Pasta alla norcina

92.Strangozzi al tartufo

93.Ciriole alla ternana (pasta senza uova con pomodoro e peperoncino)

94.Umbricelli al sugo d’oca

95.Gnocchi al Sagrantino (con sugo di vino e salsiccia)

96.Maltagliati con fagioli e cotiche

97.Spaghetti col rancetto

98.Pappardelle con la lepre

99.Tagliatelle alla spoletina

100.Strangozzi al pesto umbro

Marche (10)

101.Pasta con le raguse

102.Vincisgrassi (lasagne marchigiane con besciamella e ragù)

103.Passatelli asciutti

104.Maccheroncini di Campofilone

105.Gnocchi alla papera

106.Passatelli con sugo di pesce

107.Maccheroncini al ragù tradizionale marchigiano

108.Bucatini alla marchigiana

109.Tagliolini saporiti

110.Maccheroni alla pesarese

Lazio (9)

111.Amatriciana

112.Cacio e pepe

113.Gricia

114.Fettuccine Alfredo

115.Rigatoni con pajata

116.Fregnacce alla sabinese (pasta con sugo di pomodoro, guanciale e peperoncino)

117.Pasta alla zozzona

118.Fettuccine alla papalina

119.Pasta alla checca

Abruzzo (10)

120.Sagne e fagioli

121.Spaghetti alla chitarra

121.Sagne e fagioli

123.Maccheroni alla molinara

124.Scrippelle ‘mbusse (sorta di crêpes immerse in brodo)

125.Tacconelle con ceci e baccalà

126.Maccheroni alla Chitarra con Ragù d’Agnello

127.Spaghetti alla marinara, con peperoni secchi, pesce e crostacei,

128.Spaghetti alla chitarra con pallotte

129.Pecorara all’abruzzese

Molise (9)

130.Bucatini alla Mollica di San Giuseppe

131.Cavatelli al sugo di ventricina

132.Cavatelli cuzze e fugne

133.Tacconelle e fagioli

134.Pasta con la ricotta forte

135.Sagne alla molisana (pasta fatta a mano con sugo di maiale)

136.Fusilli alla molisana

137.Maccheroni con noci e baccalà

138.Zuppa di Pasta alla Molisana

Campania (11)

139.Pasta e patate alla napoletana

140.Frittata di spaghetti

141.Spaghetti alle vongole

142.Ziti alla Genovese

143.Scialatielli ai frutti di mare

144.Pasta alla genovese (non ha niente a che vedere con Genova, è un ragù di cipolle e carne tipico di Napoli)

145.Tubetti con fagioli e cozze

146.Mezzanelli lardiati (con pomodoro e lardo)

147.Penne alla Sorrentina

148.Spaghetti allo scarpariello

149.Spaghetti alla Nerano

Puglia (9)

150.Orecchiette alle cime di rapa

151.Spaghetti con pesto di cavolo nero e gamberi rossi pugliesi

152.Cavatelli cozze e fagioli

153.Ciceri e tria (pasta con ceci e parte fritta)

154.Sagne ‘ncannulate (pasta attorcigliata con sugo di pomodoro)

155.Orecchiette al ragù di cavallo

156.Cavatelli ai frutti di mare

157.Spaghetti all’assassina

158.Spaghetti alla san Giuannidd

Basilicata (9)

159.Spaghetti di Maratea

160.Strascinati con peperoni cruschi

161.Ravioli di ricotta dolci (ripieni di ricotta e cannella, con sugo di pomodoro)

162.Laganari con ceci e zafferano

163.Ferretti con mollica e peperoni cruschi

164.Orecchiette alla materana

165.Cavatelli con le cicerchie

166.Fusilli al sughetto di baccalà

167.Fusilli alla rafanata

Calabria (9)

168.Pasta, ‘nduja e pecorino

169.Fileja alla ‘nduja

170.Maccarruni cu sucu (pasta fatta in casa con sugo di carne)

171.Lagane e ceci (simile alle sagne e fagioli, ma con ceci)

172.Maccheroni con sugo di capra

173.Pasta alla pecoraia

174.Spaghetti alla corte d’assise

175.Pasta con le sarde e finocchietto

176.Pasta cipolle tonno e olive

Sicilia (9)

178.Pasta alla Norma

179.Pasta con le sarde

180.Anelletti al forno

181.Busiate al pesto trapanese

182.Pasta incasciata (tipica messinese, con melanzane e ragù)

183.Spaghetti al nero di seppia

184.Pasta con i tenerumi

185.Paccheri, pesce spada e menta

186.Casarecce con pesto alla siciliana

Sardegna (9)

187.Spaghetti con bottarga

188.Trofie alla Carlofortina

189.Spaghetti all’Algherese

190.Spaghetti alla Granseola

191.Malloreddus alla campidanese (gnocchetti sardi con salsiccia e zafferano)

192.Fregola con arselle (pasta simile a cous cous con frutti di mare)

193.Culurgiones (ravioli ripieni di patate e menta)

194.Lorighittas con sugo di pomodoro e salsiccia

195.Macarrones de punzu (gnocchetti sardi con pecorino e pepe)

20 RICETTE E RELATIVI INGREDIENTI, UNA PER OGNI REGIONE

VALLE D’AOSTA – PASTA ALLA VALDOSTANA

Ingredienti: Penne rigate 320 gr, Prosciutto cotto a cubetti 200 gr, fontina 200 gr, Panna Fresca 100 ml, Parmigiano grattugiato 40 gr, Burro 30 gr, Olio EVO q.b., Sale q.b., Pepe q.b.

Saporita e sostanziosa, è una ricetta perfetta da gustare in montagna, magari dopo una mattinata di sci. È adatta a tutti tranne che a chi non ama i formaggi, perché l’ingrediente principale di questa ricetta è il formaggio principe della Valle d’Aosta, la fontina, Dop che viene fatta soltanto con latte proveniente dalle mandrie valdostane che d’estate si nutrono sui pascoli in altura e d’inverno invece mangiano il fieno raccolto a fondovalle.

PIEMONTE – TAJARIN CON SUGO DI CARNE E FEGATINI

Ingredienti per 4 persone: 320 g di tagliolini, 150 g di fegatini di pollo, 200 g di carne macinata di vitello, 1 piccola cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 bicchiere di vino rosso (Barbera o Nebbiolo), 300 g di passata di pomodoro, 30 g di burro, Olio extravergine d’oliva q.b., Brodo di carne q.b., Sale e pepe q.b., Noce moscata q.b., Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato (facoltativo);

Il sugo di fegatini per condire i tajarin (tagliolini, pasta all’uovo delle colline piemontesi) è una ricetta tradizionale delle Langhe. Il sugo che li accompagna, di solito è fatto soltanto con fegatini di pollo ma esiste anche una variante un po’ più delicata, per chi non ama il sapore pungente del solo fegato ma non vuole rinunciare ad un piatto della tradizione. Le frattaglie come i fegatini erano alimenti comuni e disponibili nelle campagne dove gli animali da cortile erano allevati dalle famiglie per il proprio sostentamento.

LIGURIA – TROFIE AL PESTO GENOVESE

Ingredienti per 4 persone: 320 g di trofie, basilico q.b., 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai di pinoli, pecorino grattugiato q.b., parmigiano reggiano grattugiato q.b., olio EVO q.b., sale q.b.

Baciata dal sole e dal mare, questa regione spicca per formati di pasta perfetti per il condimento tipico per antonomasia, il pesto ligure. La lunga storia delle trofie ha origine nel territorio che si affaccia sul Golfo Paradiso, fra i comuni di Sori, Avegno, Recco e Camogli. Le origini sono antichissime, si narra che siano state preparate per la prima volta nella costa levante ai tempi delle crociate. La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di truciolo da falegname, chiamato “risso da banché”.

LOMBARDIA – MEZZE MANICHE CON ZUCCA E TALEGGIO

Ingredienti per 4 persone: 300 g mezze maniche, 500 g zucca (peso già pulita), 1 spicchio aglio, q.b. olio extravergine d’oliva, q.b. erbe aromatiche (rosmarino, salvia e prezzemolo), 180 g Taleggio, q.b. parmigiano grattugiato, q.b. pepe;

Conosciuto già in epoca pre-romana, il taleggio ha attraversato i secoli affascinando i palati di tutta Italia e non solo. Inizialmente diffuso in tutta la Lombardia, il suo nome deriva dai maestri dell’omonima valle bergamasca, “cuore” produttivo assieme alla Valsassina. Ha una sua storia ben precisa anche se le origini si perdono nella nebbia dei secoli: a parlare per primo fu, in epoca romana, Plinio. Probabilmente fa parte dell’eredità lasciata al Nord Italia dai Celti (anzi, dal ceppo celto-ligure nel caso degli Orobi), veri maestri nell’arte casearia.

TRENTINO ALTO-ADIGE – PASTA SPECK E NOCI

Ingredienti per 4 persone: 350 g di pasta corta, 200 speck a striscioline, 100 g di gherigli di noci, 4 cucchiai di panna da cucina, olio extravergine d’oliva, sale qb, pepe qb.

La sapidità dello speck si unisce alla croccantezza delle noci  per un piatto perfetto per la stagione più fredda che rimanda subito ai sapori di montagna, grazie allo Speck Alto Adige IGP, esclusivamente prodotto da cosce suine in base al procedimento tradizionale. Poco fumo e tanta aria fresca di montagna sono le due tecniche di produzione: da un lato quella utilizzato nei paesi mediterranei, che prevede di lasciar asciugare le cosce di suino con aria e sale, e dall’altro quella tipico dei paesi del Nord e Centro Europa, dove intervengono anche le spezie e l’affumicatura.

VENETO – PASTA IN SALSA VENETA

Ingredienti per 4 persone:250 gr Spaghettoni, 1Cipolla (di medie dimensioni), 4 cucchiai di Olio extravergine d’oliva, 7 Acciughe (dissalate), 1 mestolo Acqua (di cottura della pasta), q.b.Pepe nero;

Acciughe, cipolle e olio sono gli ingredienti della salsa che hanno fatto la storia di questo piatto. La tradizione vuole che i “Bigoli in Salsa” siano il piatto tipico delle giornate chiamate “di magro” o di penitenza del calendario liturgico. Tuttora in molte famiglie venete ogni venerdì è ancora un “giorno di magro”. Alcuni per aggiungere una nota di profumo e croccantezza cospargono sulla pasta del pangrattato o dei grissini sbriciolati e tostati.

FRIULI-VENEZIA GIULIA – MEZZE PENNE CON CREMA DI RADICCHIO E SPECK CROCCANTE

Ingredienti per 4 persone: 200 g mezze penne rigate, 150 g radicchio rosso “rosa di Gorizia” IGP, Mezzo scalogno, Mezzo bicchiere di vino rosso, 50 g ricotta vaccina, q.b.sale fino, q.b.olio di oliva.

La rosa di Gorizia è una delle eccellenze culinarie più apprezzata del Friuli-Venezia Giulia. Frutto delle rigide temperature invernali, questa particolarissima varietà di radicchio deve passare attraverso una lunghissima fase di lavorazione prima di poter approdare sulle nostre tavole. Un’attesa puntualmente ripagata dal suo sapore intenso e leggermente amaro. Per trovare i primi riferimenti diretti alla Rosa di Gorizia si deve andare indietro di oltre due secoli. Riconosciuta Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli-Venezia Giulia e, dal 2003, fa parte dei presidi slow food.

EMILIA ROMAGNA – LASAGNA ALLA BOLOGNESE

Ingredienti per 4 persone: 250 g sfoglia pronta per lasagne, parmigiano grattugiato, 800 ml di passata di pomodoro, 100 gr di pancetta, 1/2 cipolla, 100 ml di vino rosso, 1 carota, 1 costa sedano, 500 gr di carne macinata mista maiale e bovino, sale. Per la Besciamella: 500 ml di latte, 50 gr di burro, 50 gr di farina 00, noce moscata, sale e pepe.

Per arrivare a elaborare la ricetta perfetta, quella vera, ci sono voluti secoli e il genio di qualche ristoratore della città felsinea, perché neanche Pellegrino Artusi, che pure era di origini emiliane, le cita nel suo famoso libro La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene del 1891. Come per ogni piatto della tradizione, anche delle lasagne bolognesi esistono diverse ricette e molte varianti, ma l’Accademia Italiana della Cucina, dopo un’attenta analisi, ha depositato alla Camera di Commercio di Bologna quella che si può ritenere l’originale e tradizionale.

TOSCANA – PASTA E FAGIOLI

Ingredienti per 4 persone: 320 g di ditalini rigati, 500 g di fagioli cannellini freschi (o 2 lattine di fagioli cannellini lessati), 2 spicchi di aglio, 1 rametto di rosmarino, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 foglia di alloro, Brodo vegetale q.b., Olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.

È tra le ricette più googlate al mondo nel 2023, che può aiutare a capire il successo internazionale (magari un po’ inaspettato) di un piatto della nostra tradizione, quella contadina, di carboidrati e proteine vegetali, così antica e allo stesso tempo sorprendentemente contemporanea. La Toscana, sulla pasta e fagioli, ha proprio da dire la sua. Parliamo di un piatto che è l’esaltazione del concetto di cucina di sussistenza.  Una pietanza senza radici nobili, che varia di casa in casa. Tanti tipi di legumi per quante sono le zone d’Italia in cui la pasta e fagioli cambia forma, senza contare le aggiunte sostanziose: cotiche di maiale, pezzetti di salsiccia e aromi che raccontano il panorama biodiverso del nostro Paese.

UMBRIA – PASTA ALLA NORCINA

Ingredienti per 4 persone: Penne Rigate 320 g, Salsiccia 300 g, Ricotta di pecora 200 g, Cipolle ramate 100 g, Aglio 1 spicchio, Parmigiano Reggiano DOP da grattugiare 50 g, Olio extravergine d’oliva q.b., Sale fino q.b., Pepe nero q.b.;

A rendere speciale questo primo piatto sono due ingredienti tipici di Norcia: la ricotta di pecora e la salsiccia speziata. Sapori rustici, forti e genuini che non temono le mode culinarie. Nel medioevo gli esperti lavoratori della carne di suino durante l’inverno lasciavano la propria città di origine, Norcia, per lavorare in tutta l’Italia centrale. In questo periodo, l’area intorno a Norcia godeva di una certa ricchezza che si protrasse fino al XVII. In seguito, i terremoti costrinsero gli abitanti della zona, ridotti ormai in miseria, ad abbandonare i luoghi d’origine, trasferendosi soprattutto verso Roma e diffondendo così l’arte di produrre i salumi anche nella capitale. È per questo che gli esperti lavoratori della carne di maiale venivano chiamati proprio norcini.

MARCHE – PASTA CON LE RAGUSE

Ingredienti per 4 persone: 700 g di raguse già pulite, 350 g di spaghetti, Pomodori pelati, 1 peperoncino, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 2 rametti di rosmarino, Mezzo bicchierino di vino bianco, Olio extravergine d’oliva, Sale, Pepe.

La cucina marchigiana si contraddistingue per sapori robusti realizzati con ingredienti semplici. Le Raguse sono delle lumache di mare tipiche delle Marche, una delle specialità regionali. Dopo averle spurgate e cotte vengono sgusciate e il succo di cottura viene ridotto e mescolato con una salsa di cozze che dona una nota marina sapida al piatto. Questo sugo va a condire delle tagliatelle all’uovo e a terminare il piatto abbiamo olio al finocchietto selvatico e finocchio marino spezzettato.

LAZIO – SPAGHETTI ALL’AMATRICIANA

Ingredienti x 4 persone: Spaghetti 320 g, Pomodori pelati 400 g, Guanciale (di Amatrice) 150 g, Pecorino Romano DOP (DOP, da grattugiare) 75 g, Vino bianco 50 g, Sale fino q.b., Peperoncino fresco 1.

Se pensiamo a questa regione e alla pasta l’associazione è una soltanto, bucatini all’Amatriciana. Famosi in tutto il mondo già prima del tragico terremoto di Amatrice, sono diventati in seguito a questo evento sismico un piatto che ha unito un’intera nazione. Il bucatino è una pasta lunga forata a superficie liscia: per mangiarli il tovagliolo al collo è d’obbligo! L’Amatriciana è il sugo che li esalta al massimo: guanciale, salsa di pomodoro e pecorino grattugiato.

ABRUZZO – SAGNE E FAGIOLI

Ingredienti x 4 persone: Maltagliati 400 gr, Fagioli cannellini già lessati – 400 gr, Olio extravergine d’oliva (EVO) 4 cucchiai da tavola, Cipolla piccola – 1, Spicchio di aglio 2, Peperoncino rosso piccante 1, Sedano 1 costa, Sale q.b., Salsa di pomodoro pronta 800 gr;

Piatto povero, di origine contadina, le sagne si preparavano tutto l’anno, ma mai erano tanto attese quanto nel periodo della macinatura del grano nuovo presso i mulini. Nella tradizione contadina dell’Abruzzo interno le sagne sono rustiche, ruvide e integrali. Si narra che questo tipo di pasta anticamente venisse preparato per favorire la produzione di latte nelle donne in allattamento

MOLISE – BUCATINI ALLA MOLLICA DI SAN GIUSEPPE

Ingredienti x 4 persone: Bucatini 300 g, 100 g di mollica di pane di grano duro raffermo macinata grossolanamente, 2 cucchiai di noci tritate, 2 cucchiai di mandorle tritate, 2 cucchiai di pinoli, 2 cucchiai di uva passa, sale q.b., mezzo cucchiaino di cannella in polvere, 2 chiodi di garofano schiacciati e tritati, prezzemolo tritato, uno spicchio di aglio, 2 foglie di alloro, un cucchiaio di buccia di arancia tritata, olio

La Mollica di San Giuseppe prende il nome dal fatto che in occasione della festa  di San Giuseppe, viene utilizzata per condire bucatini o spaghetti. Il piatto rappresenta una delle tredici pietanze corrispondente ai tredici privilegi di San Giuseppe, che caratterizza i pranzi tradizionali dell’entroterra molisano. In generale ingredienti poveri  perché la tavola doveva esprimere un senso di solidarietà verso i poveri, ai quali veniva offerto il cibo. La ricetta come  sempre  varia nella composizione di paese in paese, di base sono sempre presenti pane , noci, prezzemolo ed aglio.

CAMPANIA – PASTA E PATATE ALLA NAPOLETANA

Ingredienti x 4 persone: Pasta Mista 320 g; Patate 800 g; Cipolle bianche 1; Lardo 150 g; Concentrato di pomodoro 20 g; Parmigiano Reggiano DOP la crosta q.b.; Olio extravergine d’oliva q.b.; Sale fino q.b.; Pepe nero q.b.;

La pasta patate e provola rappresenta una delle ricette più antiche e allo stesso tempo più attuali della buona cucina partenopea. Un piatto ricco, completo e alquanto calorico che compare per la prima volta in Campania nel XVIII, precisamente nel 1773 e inizialmente non prevedeva l’aggiunta della provola, così come quella della pancetta. Questi altri due ingredienti compariranno nel decennio successivo, arricchendo ancora di più la ricetta originaria.

Nel 1600 nei mercati a Napoli si trovavano abbondanti quantità di pasta e patate. La tradizione campana comprendeva una vasta gamma di formati di pasta, tanto che le botteghe ne erano ricolme. Le patate e la pasta erano dunque alimenti facilmente accessibili. L’abbinamento tra questi due ingredienti, entrambi ricchi di carboidrati, si trasformò ben presto in un piatto nutriente ed energizzante, ideale dopo una faticosa giornata di lavoro.

PUGLIA – ORECCHIETTE CON LE CIME DI RAPA

Ingredienti x 4 persone: 320 g di orecchiette; 1 kg di cime di rapa; 3 acciughe sotto sale; 4 cucchiai di olio EVO; 2 spicchi d’aglio; sale e pepe;

Questo connubio perfetto tra pasta e verdure è il risultato di una combinazione che affonda le radici nella tradizione agricola pugliese. Risalendo alle origini delle orecchiette con le cime di rapa, ci ritroviamo immersi nella storia medievale del XII e XIII secolo, durante il periodo della dominazione normanno-sveva, nella suggestiva zona di Sannicandro di Bari. Già in quel lontano periodo, veniva prodotta una pasta artigianale utilizzando grano duro pugliese, che assumeva una forma circolare e veniva incavata al centro con la pressione del pollice. Una volta pronte, queste delicate creazioni di pasta venivano essiccate per poter essere conservate per periodi più o meno lunghi, persino durante i lunghi viaggi a bordo delle navi. Col passare del tempo, le orecchiette si diffusero in tutta la Puglia e in Basilicata, ma fu grazie agli Angioini nel Duecento che questa pasta acquisì il nome con cui oggi la conosciamo.

BASILICATA – SPAGHETTI DI MARATEA

Ingredienti x 4 persone: Spaghetti 400 gr, Pomodori maturi – 400 gr, Spicchio di aglio 1, Olio extravergine d’oliva (EVO) 4 cucchiai da tavola, Sale q.b.

Piatto molto semplice ma con la particolarità che la cottura del sugo e la “finitura” della pasta avvengono a bagnomaria. Esiste anche una versione con i bucatini conosciuta come bucatini alla moda di Maratea o anche maccheroni alla maratiota. Semplicissima ma al contempo unica, fa proprio parte della tradizione culinaria di questo centro della Basilicata affacciato sul Tirreno. È emblematico della cucina dell’area territoriale: pochi ingredienti, sempre trattati nel rispetto della loro natura e un’ottima pasta a fare da base.

CALABRIA – PASTA NDUJA E PECORINO

Ingredienti x 4 persone: Mezze Maniche Rigate 320 g; Nduja 80 g; Pecorino Romano DOP (da grattugiare) 100 g; Cipolle rosse (media) 1; Basilico q.b.; Sale fino q.b.; Olio extravergine d’oliva q.b.;

La n’duja è stata inventata inizialmente come modo per conservare gli avanzi di carne di maiale, utilizzando il peperoncino come conservante naturale. La storia della ‘Nduja è antichissima: si narra che un insaccato simile, la “andouille”, sia stato portato a Vibo Valentia dagli Angioini nel Medioevo. Oggi, l’autenticità della ricetta è custodita a Spilinga, a pochi chilometri da Tropea, dove si segue un metodo tradizionale tramandato di generazione in generazione.

SARDEGNA – SPAGHETTI CON BOTTARGA

Ingredienti x 4 persone: Spaghetti 400 g; Bottarga di muggine 80 g; Aglio 15 g; Olio extravergine d’oliva 40 ml; Prezzemolo 20 g; Sale 12 g; Pepe;

La storia degli spaghetti alla bottarga è davvero antica: pare che le sue origini risalgono addirittura a 300 anni prima di Cristo. Sarebbero stati i Fenici i primi a recuperare le uova di muggine e a farle seccare creando la ricetta odierna della bottarga (chiamata anche oro della Sardegna o caviale del Mediterraneo) che può essere di uova muggine o, più raramente, di tonno. 

SICILIA – RIGATONI LISCI ALLA NORMA

Ingredienti x 4 persone: 320 g di rigatoni; 800 g di pomodori da salsa ben maturi; 3 melanzane lunghe; 120 g di ricotta salata; 2 spicchi d’aglio; olio EVO; basilico; sale e pepe;

Tra le più amate all’estero, oltre che in Italia, la storia di questa ricetta è avvolta da una leggenda legata all’opera e al piacere di mangiare piatti perfetti. La ricetta è attribuita alla città di Catania, tant’è che è il piatto simbolo della cucina catanese, sebbene numerose varianti fossero certamente già diffuse in tutto il meridione prima della nascita ufficiale del piatto catanese. Sono almeno due le versioni sulle sue origini. Secondo alcuni a dare il nome sarebbe stato il commediografo siciliano Nino Martoglio che davanti ad un piatto di pasta così condito avrebbe esclamato “È una Norma!”, ad indicarne la suprema bontà e paragonandola alla celebre opera di Vincenzo Bellini nonostante fossero passati parecchi decenni dall’esordio della stessa. Secondo altri, a maggior giustificazione della dedica, la ricetta sarebbe stata perfezionata, reinterpretata e messa a punto sulla base della cucina tradizionale da uno chef siciliano proprio in occasione delle celebrazioni per la nuova opera lirica del grande compositore catanese, destinata a diventare in breve tempo una dei suoi maggiori successi

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