Nove europei su dieci (89%) si dichiarano favorevoli a un’azione più unitaria da parte degli Stati membri per fronteggiare le sfide globali, dato che in Italia si attesta all’88%. Inoltre, il 76% degli europei (e l’82% degli italiani) ritiene che l’Ue debba disporre di più risorse per affrontare le sfide future. È quanto si apprende dall’edizione invernale dell’Eurobarometro, condotto tra il 9 gennaio e il 4 febbraio 2025 su un campione di oltre 26.300 persone, pubblicato oggi dal Parlamento europeo.
Stando ai risultati del sondaggio, il 74% degli intervistati ritiene che il proprio Paese tragga beneficio dall’appartenenza all’Ue, il dato più alto mai registrato dall’introduzione di questa domanda nell’Eurobarometro nel 1983. In Italia il dato raggiunge il 67%, con un incremento di quattro punti rispetto alla rilevazione di giugno-luglio 2024. Ampio consenso (66%) anche tra chi auspica un’Unione più incisiva sul fronte della protezione da minacce globali, con percentuali particolarmente alte tra i giovani; il Belpaese al 63% è in linea con la tendenza europea.
Difesa e sicurezza (36% Ue, 31% Italia) e competitività economica e industriale (32% Ue, 34% Italia) emergono come massime priorità politiche dalle risposte degli intervistati. Tra le priorità dello Stivale si annoverano anche indipendenza energetica, risorse e infrastrutture (33%), seguite da sicurezza alimentare e agricoltura (25%) e istruzione e ricerca (23%). Il 43% degli intervistati europei e italiani ritiene sia dovere prioritario del Parlamento europeo affrontare l’inflazione, l’aumento dei prezzi e del costo della vita. La seconda priorità per gli italiani (37%) è il sostegno all’economia e all’occupazione, che per la media europea è meno importante (29%). Terzo posto a pari merito, difesa e sicurezza Ue e lotta alla povertà (26% Italia, 31% Ue).
Quanto alle aspettative per il futuro, a livello Ue pesa l’incertezza economica: un terzo dei cittadini europei (33%) teme un peggioramento del proprio tenore di vita nei prossimi cinque anni, dato in aumento di sette punti rispetto all’estate scorsa. In Italia, tuttavia, solo l’11% prevede un peggioramento, mentre il 76% ritiene che la situazione resterà stabile.
Tra i valori da difendere prioritariamente gli europei indicano pace (45%, 39% Italia), democrazia (32%, 27% Italia) e protezione dei diritti umani in Ue e nel mondo (22%, 19% Italia). Quest’ultimo elemento è sesto in ordine di importanza per gli italiani, che vedono la solidarietà tra Stati membri e regioni (25%), libertà di parola e pensiero (24%) e libertà di movimento (20%) come più rilevanti.
Nel complesso il 50% degli intervistati (54% in Italia) ha un’opinione positiva dell’Ue, dato secondo solo al 52% registrato nella primavera 2022, dopo l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina. L’immagine positiva del Parlamento europeo è stabile al 41% (46% in Italia). Gli intervistati italiani (67%) superano la media europea (62%) nel desiderare che il Parlamento europeo assuma un ruolo più rilevante; il dato è in netta crescita, superiore di 11 punti rispetto al periodo giugno-luglio 2024.