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Lun. Mar 31st, 2025

È partita la nuova campagna social di assobibe, l’associazione di confindustria che rappresenta le imprese produttrici e distributrici di bevande analcoliche in italia, per protestare contro l’introduzione della sugar tax. denominata “oggi noi, e domani?”, la campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sugli effetti negativi della nuova imposta, in un contesto già segnato da dazi, aumento dei costi e un carico fiscale crescente.

l’imposta, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° luglio 2025, colpirà indistintamente tutte le bevande analcoliche, gassate e non, con e senza zucchero. secondo assobibe, questa misura non ha una reale motivazione salutistica e potrebbe aprire la strada a nuove imposizioni fiscali ingiustificate su altri prodotti.

le conseguenze economiche della sugar tax

l’introduzione della tassa rischia di deprimere ulteriormente i consumi in un quadro economico già compromesso dall’inflazione e dall’aumento dei costi di materie prime ed energia. secondo assobibe, la tassa avrà effetti devastanti sul comparto, portando a un incremento del 28% della fiscalità su un litro di bevanda, una riduzione del 10% del fatturato e un calo degli investimenti stimato in 46 milioni di euro.

gli effetti negativi si estenderanno a tutta la filiera, riducendo gli acquisti di materie prime per oltre 400 milioni di euro e mettendo a rischio oltre 5.000 posti di lavoro. inoltre, il settore delle bevande analcoliche, che rappresenta un valore economico di 4,9 miliardi di euro, potrebbe subire una contrazione del 12% nelle attività e negli investimenti in italia.

un’imposta senza fondamento salutistico

oltre agli impatti economici, assobibe contesta la sugar tax anche sotto il profilo della salute pubblica. secondo i dati, i consumi di bevande analcoliche in italia sono tra i più bassi d’europa (54 litri annui pro capite) e il consumo di bevande zuccherate è già diminuito del 27% negli ultimi dieci anni. l’impatto nutrizionale delle bevande con zucchero si attesta allo 0,9% del totale delle calorie quotidiane per gli adulti, e l’84% degli italiani non consuma regolarmente bibite gassate zuccherate.

studi internazionali dimostrano inoltre che la sugar tax non ha avuto effetti significativi sulla riduzione di obesità e sovrappeso. paesi come norvegia, islanda, danimarca, australia e israele hanno già deciso di eliminarla, mentre la commissione europea ha dichiarato che non esistono prove della sua efficacia.

una campagna provocatoria e di impatto

la campagna social, curata dall’agenzia kirweb, adotta un approccio strategico e provocatorio per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. i contenuti digitali saranno diffusi nelle prossime settimane e includeranno post informativi e rubriche per smascherare le fake news sulla sugar tax.

“non ce la beviamo” è la rubrica dedicata a contrastare le false credenze sulla tassa, come l’idea che possa ridurre l’obesità. secondo dati oms, in quattro studi su cinque si è registrato un aumento dell’apporto calorico nei paesi in cui è stata introdotta la sugar tax.

“parlano le bibite” è invece la rubrica social che propone contenuti creativi e ingaggianti, dando voce direttamente alle bevande analcoliche italiane, come aranciate, cedrate e chinotti, per trasmettere messaggi chiave ai cittadini e sensibilizzarli sulla questione.

assobibe continua a chiedere un ulteriore rinvio di 12 mesi dell’imposta o, in alternativa, la sua cancellazione definitiva, ma a oggi non ha ancora ricevuto risposte concrete dalle istituzioni.

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