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Sab. Apr 12th, 2025

Con l’arrivo della Pasqua, il progetto “Buone Fette” di Unione Italiana Food torna a celebrare l’eccellenza dei lievitati da ricorrenza, puntando i riflettori sulla Colomba. Questo dolce da forno tradizionale, amato in tutta Italia, si distingue per la qualità degli ingredienti e la tracciabilità della filiera produttiva, diventando il protagonista indiscusso delle tavole festive.

La Colomba, con il suo impasto soffice, il profumo delle scorze di agrumi canditi e il suo aroma inconfondibile, continua a conquistare il palato di milioni di italiani. Secondo le ultime rilevazioni, quasi otto italiani su dieci la consumano nel periodo pasquale, con una predilezione particolare da parte delle famiglie con bambini e adolescenti (76%). Tra le preferenze d’acquisto, il 49,9% dei consumatori sceglie le Colombe dell’industria di marca, con un’attenzione particolare da parte della Generazione Z. La reperibilità nei supermercati (80,5%) e la fiducia nelle marche (33,0%) rappresentano i fattori principali nella scelta, mentre il 46,5% degli acquirenti ritiene che i prodotti di marca offrano il miglior rapporto qualità-prezzo (Fonte: AstraRicerche per Unione Italiana Food – novembre 2023).

Numeri da record per la Pasqua 2024

I dati raccolti da Unione Italiana Food per la Pasqua 2024 confermano il trend positivo registrato nel 2023. Lo scorso anno, infatti, la produzione complessiva di Colombe ha raggiunto le 24.227 tonnellate, per un valore di 96,7 milioni di euro e un consumo di circa 31 milioni di pezzi. Numeri che attestano la centralità di questo dolce nella tradizione italiana e il forte legame degli italiani con la Colomba come simbolo della Pasqua.

“La scelta di una Colomba di qualità parte innanzitutto dal marchio – spiega Luca Ragaglini, Vice Direttore di Unione Italiana Food –. I grandi marchi sono garanzia di una lavorazione artigianale riprodotta su larga scala, rispettando la tradizione e le caratteristiche tipiche del prodotto. È fondamentale verificare la dicitura Denominazione Riservata Colomba, che garantisce il rispetto di un disciplinare produttivo preciso, con ingredienti come almeno il 16% di burro, il 4% di uova fresche, il 15% di scorze di agrumi canditi e la lievitazione naturale con pasta acida”.

La tutela della tradizione: il Decreto sulla Denominazione Riservata

La produzione della Colomba è regolata dal Decreto del 2005 sulla Denominazione Riservata, che protegge i grandi lievitati della tradizione italiana da imitazioni e prodotti di qualità inferiore. Questo disciplinare, voluto da Unione Italiana Food, stabilisce standard precisi per garantire trasparenza e sicurezza ai consumatori, impedendo l’utilizzo della denominazione “Colomba” a prodotti che non rispettano i requisiti minimi.

“Produrre la Colomba è una missione tramandata di generazione in generazione – commenta Marco Brandani, Presidente del Gruppo Lievitati da Ricorrenza di Unione Italiana Food –. Grazie alla diffusione su scala nazionale, siamo riusciti a portare questo dolce sulle tavole di tutti gli italiani, mantenendo inalterati il rispetto per la tradizione e gli alti standard di qualità, con un costante investimento in ricerca e innovazione”.

Il Decreto del 2005 impone l’uso esclusivo di burro (almeno il 16%), vietando qualsiasi altro tipo di grasso ad eccezione del burro di cacao. Inoltre, garantisce un minimo del 15% di canditi e l’impiego di lievito madre per una lievitazione naturale. Questo metodo tradizionale, che prevede tempi di lavorazione lunghi e numerose fasi di impasto e riposo, permette di ottenere un prodotto dalla consistenza unica e dalla lunga conservabilità.

Grazie a questi standard, la Colomba continua a essere un’icona della pasticceria italiana, simbolo di convivialità e celebrazione della Pasqua. Un dolce che, anno dopo anno, unisce tradizione e innovazione, rimanendo un punto fermo sulle tavole degli italiani.

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