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Sab. Apr 12th, 2025

Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè presentata a Vinitaly durante gli incontri a Casa Coldiretti, ben il 79% degli italiani si dichiara contrario all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino. I dati sono stati resi noti alla presenza del presidente Ettore Prandini, del segretario generale Vincenzo Gesmundo, del Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi e del Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, in un contesto animato anche da un flash mob organizzato dai giovani Coldiretti.

Il vino percepito come parte integrante della Dieta Mediterranea

Per la stragrande maggioranza dei consumatori italiani, il vino non è da equiparare ai superalcolici. L’81% rifiuta le etichette allarmistiche anche per la birra, mentre solo il 34% si oppone all’idea per i superalcolici. Il vino, invece, è riconosciuto come parte integrante della Dieta Mediterranea, modello alimentare che ha contribuito alla longevità degli italiani. Numerosi studi osservazionali indicano come il consumo moderato di vino – uno o due bicchieri al giorno – possa ridurre l’incidenza di patologie come malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete e alcuni tipi di tumori.

Una review pubblicata nel 2022 sull’International Journal of Molecular Sciences ha confermato che il vino, a differenza di altre bevande alcoliche, se consumato in modo moderato e inserito in una dieta equilibrata, non solo non aumenta il rischio di malattie croniche, ma può offrire effetti benefici per la salute.

Il rischio economico per un settore strategico del Made in Italy

L’eventuale introduzione di etichette allarmistiche rischierebbe di compromettere il record di 8,1 miliardi di euro di esportazioni raggiunto dal vino italiano nel 2024, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Attualmente, il 40% del vino italiano destinato all’estero è assorbito dall’Unione Europea. Tuttavia, la crescente pressione normativa, unita all’imposizione di dazi americani, rende il contesto economico già particolarmente complesso.

Secondo Coldiretti, l’adozione di misure punitive a livello comunitario sarebbe una scelta contraddittoria, soprattutto nel momento in cui si parla di un Piano europeo a sostegno del settore vinicolo. Per questo motivo, l’organizzazione agricola invita la Commissione Europea a ritirare ogni ipotesi di obbligo di etichettatura allarmistica contenuta nel documento di lavoro pubblicato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (DG Sante), in vista della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro.

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