Secondo le Nazioni Unite il 95% del nostro cibo proviene dal suolo e un metro cubo di terreno sano può trattenere oltre 250 litri di acqua. Mentre l’erosione dei terreni agricoli e un loro eccessivo compattamento possono ridurre di oltre il 40% la capacità di assorbimento dei suoli, aumentando il rischio di frane e alluvioni. Un legame indissolubile quindi quello tra suolo e acqua, fondamentale per la sopravvivenza del nostro pianeta, come recita il tema della Giornata Mondiale del Suolo 2023: “Suolo e Acqua: risorse per la vita” che si celebra il 5 dicembre.
“La Giornata Mondiale del Suolo ci ricorda che è necessario dedicare attenzione e risorse allo sviluppo sostenibile per creare valore condiviso nel lungo periodo. Per farlo occorre investire in innovazioni tecnologiche, di prodotto e di processo. Come Gruppo Colussi, nel 2022, abbiamo messo a punto un sistema di pratiche agronomiche innovative avviando un progetto pilota di agricoltura 4.0. La sperimentazione ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità degli attuali protocolli di produzione dei cereali grazie all’utilizzo di sistemi digitali di supporto alle decisioni agronomiche” ha dichiarato Massimo Crippa, Direttore Commerciale del Gruppo Colussi.
Suolo e acqua sono infatti alla base della produzione alimentare, degli ecosistemi e del benessere umano. Il loro agire integrato è fondamentale per costruire sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane, i suoli si stanno degradando, esercitando una pressione eccessiva sulle risorse idriche. Da qui l’urgenza di avviare una migliore gestione del suolo e dell’acqua, per aumentare la capacità del terreno di resistere a eventi climatici estremi come siccità, inondazioni e tempeste che sempre più spesso colpiscono i nostri territori.
Il progetto Colussi integra differenti tecnologie e modelli di analisi in grado di raccogliere ed elaborare grandi quantità di informazioni (caratteristiche del terreno attraverso mappe satellitari, parametri metereologici, modelli previsionali) per restituire all’agricoltore indicazioni puntuali sulle specifiche pratiche da adottare, la cosiddetta ‘Agricoltura di precisione’. Ad esempio, in che misura e con che variabilità fertilizzare il terreno in maniera specifica per singolo appezzamento, al fine di massimizzare la resa agronomica e minimizzare l’impatto ambientale. Il progetto di agricoltura 4.0 non è però l’unico impegno dell’azienda. Già dal 2014 il Gruppo ha sviluppato un modello di filiera controllata per la produzione della farina. Il frumento, duro e tenero, viene coltivato in areali controllati utilizzando varietà appositamente selezionate, secondo protocolli di gestione agronomica che prevedono un presidio accurato della qualità e un uso ridotto di prodotti chimici in campo. Nel 2022 sono stati 4.758 gli ettari di coltivazioni interessati dalla filiera.