La maggior parte degli italiani, il 70%, associa gli alimenti sostenibili al basso impatto ambientale, mentre il 45% al biologico, inoltre, associano gli alimenti sani principalmente agli alimenti freschi e/o non trasformati (63%) e a quelli biologici (51%) e con scarso contenuto di grassi.
Il 77% non conosce o ha una scarsa conoscenza delle tecniche di miglioramento genetico, ma maggiore è il livello di istruzione, maggiore è la loro conoscenza. Tra gli scopi della modificazione genetica, gli italiani annoverano in prevalenza l’aumento della resistenza delle piante alle malattie e agli insetti (48%).
E’ quanto emerge da un’indagine dall’agenzia di ricerca Appinio con metodologia Cawi, diffusa dal Crea, per conoscere le abitudini alimentari dei consumatori italiani e la loro propensione a considerare le interrelazioni con argomenti legati alla sostenibilità e all’aspetto salutistico dei cibi.
Inoltre, il Crea segnala che i dati raccolti su Twitter dal 1° ottobre al 3 dicembre 2023 evidenziano un rafforzamento del clima di fiducia nei confronti del settore agroalimentare, con una prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi pari al 73,2%, (+3,8% rispetto allo scorso periodo). I giudizi negativi e molto negativi (pari al 24,7%) e i neutrali (2,2%) hanno subito una lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente.