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Gio. Nov 21st, 2024
Da sx: Federico Bricolo (Veronafiere), Ettore Prandini (Coldiretti), Giancarlo Giorgetti (MEF), Lamberto Frescobaldi (Uiv), Francesco Lollobrigida (Masaf), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Tommaso Battista (Copagri)Da sx: Federico Bricolo (Veronafiere), Ettore Prandini (Coldiretti), Giancarlo Giorgetti (MEF), Lamberto Frescobaldi (Uiv), Francesco Lollobrigida (Masaf), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Tommaso Battista (Copagri)

“In questi giorni cominciamo a riunire il tavolo per le regole sui dealcolati. Non ho una posizione ideologica su questo, non voglio ostacolare la crescita delle imprese”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto oggi a Roma all’Assemblea Generale di Unione italiana vini (Uiv). “Ragioniamo pragmaticamente – ha proseguito –. Dobbiamo preservare la percezione della qualità del vino italiano e, in particolare sui nuovi mercati, capire come evitare il rischio di compromettere il posizionamento con prodotti dealcolati per cui la sfida della qualità non è facile”. Il ministro si è poi espresso sul tema del contenimento produttivo: “Non è necessario arrivare ad una politica degli espianti per aumentare il valore: ciò significherebbe mettere a rischio il territorio. Su questo condividiamo la medesima sensibilità di Unione italiana vini”.
Per Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv: “Questo mondo del vino non tira la giacca a nessuno, però vuole essere riconosciuto come un prodotto che dà un contributo significativo in termini di Pil, occupazione e valorizzazione dei territori. Ma – ha aggiunto Frescobaldi – abbiamo bisogno di scelte strategiche. Io mi vergognerei nei confronti dei contribuenti a togliere vigneti realizzati con il loro contributo”.
Intervenuto anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti: “Viviamo un’opportunità eccezionale: abbiamo un Sistema Italia ideale per investire e produrre. Se si fanno delle valutazioni obiettive, l’Italia rappresenta oggi il luogo di maggiore interesse per gli investimenti. Il vino è un elemento protagonista del made in Italy. I numeri dell’export hanno registrato una dinamica impressionante: vuol dire che il settore ha lavorato e continua a lavorare bene”.

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