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Mar. Dic 3rd, 2024

“Next Gen Influence” è il nuovo report di We Are Social che esplora l’evoluzione dell’influencer marketing, analizzando le tendenze chiave che accomunano la nuova generazione di influencer e hanno un impatto sulle collaborazioni con i brand.

Nell’ultimo decennio questo settore non solo è cresciuto in modo esponenziale – con un aumento del 17% degli investimenti solo nell’ultimo anno* e un valore stimato di 56 miliardi di dollari entro la fine del decennio – ma è anche cambiato radicalmente. Dai temi trattati al tono di voce, passando per le modalità produttive e gli aspetti legali, questo mondo è in costante e rapida evoluzione. 

Per aiutare i brand a orientarsi in questo contesto, “Next Gen Influence” mette in luce cinque tendenze chiave che possono offrire nuove prospettive alle strategie di influencer marketing:

  • Diritto di reinventarsi

Profili molto verticali e contenuti sempre coerenti non sono più sinonimo di successo. Oggi i creator abbracciano un approccio più fluido e spontaneo, raccontando la propria evoluzione personale sotto diversi punti di vista. Questo offre nuove opportunità ai brand, che possono creare relazioni durature e profonde seguendo i cambiamenti di un creator.

Esempio: Marta Daddato nasce come star del rap su TikTok, ma oggi condivide momenti di difficoltà, sempre in vena ironica, tipici di qualsiasi ragazza della sua età.

  • Realismo accessibile

In un contesto di incertezza economica e sociale, i creator promuovono stili di vita più realistici e accessibili, allontanandosi dai modelli aspirazionali irraggiungibili. Questo cambiamento risponde al bisogno delle persone di vedere rappresentate vite più autentiche.

Esempio: Ivan Maggini è un giovane influencer conosciuto per i suoi viaggi estremi e low cost, sempre e solo su mezzi pubblici.

  • Alleati influenti

Per i creator oggi sostenere cause sociali non si limita a esprimere i propri valori, ma richiede azioni concrete in grado di stimolare il confronto e di contribuire al cambiamento reale. È importante quindi che le collaborazioni tra brand e creator siano orientate all’azione, piuttosto che alla sola rappresentazione.

Esempio: L’iniziativa Unignorable Adbreak, in cui dieci dei brand più conosciuti d’Australia si sono uniti per sostenere la rappresentazione delle persone con disabilità.

  • Creatività autentica 

Le collaborazioni con i creator permettono ai brand di interagire con le persone grazie a una creatività rilevante e credibile, essenziale per catturare l’attenzione online.

Esempio: Le partnership quindi, come quella di Ceres Top con i creator provocatori @qulobrando @sewer, offrono ai brand la libertà di osare con l’umorismo, senza rischiare di provocare indignazione per aver usato un tono di voce dissacrante. 

  • Oltre i limiti

Creator e brand stanno sperimentando sempre di più in ambito creativo per intrattenere le persone in modo unico e inaspettato, così da potersi distinguere da contenuti privi di originalità e che non sono in grado di coinvolgere le audience.

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