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Mar. Set 17th, 2024

Viene considerato il “Vino di Firenze” perché rappresenta il terroir geograficamente più prossimo al capoluogo toscano, e a conti fatti il rapporto tra la città del David e il Consorzio del Chianti Colli Fiorentini è ormai ampiamente consolidato, raggiungendo il traguardo dei 30 anni di attività. Un traguardo da festeggiare con grande gioia, ancor più se si parla di un percorso evolutivo mirato a raggiungere ogni anno risultati migliori del precedente. È proprio per questo motivo che il Consorzio presieduto da Andrea Corti ha deciso di organizzare un doppio appuntamento riservato a media e addetti ai lavori per spegnere insieme le sue prime trenta candeline. 

La giornata dedicata al “Vino di Firenze”, realizzata in collaborazione con la CCIAA,  è in programma giovedì 12 settembre a partire dalle 10 con una degustazione esclusiva presso la Sala Borsa Merci della Camera di Commercio di Firenze in piazza Mentana 2. In questa speciale occasione sarà possibile degustare i vini di 16 produttori soci con prevalenza di aziende biologiche e una crescente ricerca sulla qualità. La giornata proseguirà poi con un tour di due aziende vitivinicole del territorio, per immergersi direttamente nell’esperienza della vendemmia attraverso degustazioni, pranzo in azienda o in spazi dedicati, visita alle cantine e altre sorprese per gli appassionati del vino.

Questi i numeri del Consorzio: nel 2024 sono stati rivendicati 350 ettari di superficie vitata, per una produzione annua di circa 20mila quintali di uva, dai quali sono state infine commercializzate 900mila bottiglie. La quota di export è intorno al 55-60%.“Per il consorzio Chianti Colli Fiorentini 30 anni di stile e passione vuol dire perseguire costantemente il concetto di qualità nei nostri vini, affrontando le sfide che i tempi e le circostanze ci impongono” spiega il produttore nonché presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, Andrea Corti. “Siamo un piccolo ma determinato gruppo di produttori che, attraverso i propri vini, parla di un territorio e della sua storia. Abbiamo dedicato a questa tradizione la nostra vita e i nostri sforzi, una generazione dopo l’altra, e adesso siamo fieri di poter condividere con tutti quello siamo diventati oggi e quello che saremo domani”.

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