La 70° edizione della Guida Michelin Italia sarà presentata il prossimo 5 novembre a Modena
In occasione dei festeggiamenti per l’arrivo della 70sima edizione della Guida Michelin Italia, che si sono svolti a Torino, presso la Nuvola Lavazza, sono stati presentati i dati dello studio sul ‘Taste Tourism’, ossia il turismo generata dai ristoranti stellati italiani e sono stati annunciati la data ed il luogo in cui verrà presentata la Guida Michelin Italia 2025.
La 70sima edizione sarà presentata il prossimo 5 novembre a Modena, nel cuore della Food Valley. L’indagine, che è stata condotta per la prima volta nel 2016, registra un importante incremento sull’indotto che generano i ristoranti stellati nel nostro paese che passa da 280 milioni di euro a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell’hotellerie, del commercio e dei servizi.
La definizione di Taste tourism rispecchia in maniera perfetta la congiunzione esistente tra il turismo e l’enogastronomia, un binomio che da sempre è alla base del significato stesso delle Stelle Michelin: 1 Stella Michelin: merita una sosta; 2 Stelle Michelin: merita una deviazione; 3 Stelle Michelin: merita un viaggio. I ristoranti Stellati, attraverso la Guida Michelin, beneficiano di una vetrina internazionale che offre una grande visibilità all’interno dell’universo del Taste Tourism, che genera un impatto economico importante sul territorio nazionale. Questa ricerca si è posta l’obiettivo di quantificare tali benefici.
E ciò è utile anche per dare il giusto peso e valore al lavoro svolto dai ristoratori ed al contributo che essi apportano al territorio che li ospita, fornendo quindi indicatori scientifici sull’impatto economico che i ristoranti stellati generano per l’area nella quale sono localizzati. Ciò che emerge dallo studio ‘Taste tourism’ conferma tale convinzione. Prendendo in esame i dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro. I dati e le informazioni rilevate consentono anche di effettuare una proiezione sull’anno in corso, andando così a stimare i valori che ricadranno sul territorio nazionale.
Per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498 milioni di euro). Infatti, il 74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze, generando quindi benefici indiretti sui settori dell’ospitalità (circa 355 milioni di euro), del commercio (48 milioni di euro) e dei servizi locali (35 milioni di euro). Lo studio rileva che ogni ristorante 1 Stella Michelin genera benefici diretti sul territorio pari a 805 mila euro circa, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle Michelin, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che ‘meritano il viaggio’, ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle Michelin, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno.
L’analisi realizzata da JFC identifica, inoltre, Usa, Francia e Germania come i paesi più rappresentati dalla clientela straniera mentre, dalla prospettiva dell’indotto legato ai soggiorni, quasi il 70% dei gestori di hotel di qualità (da 3 a 5 stelle lusso) localizzati nei pressi di un’insegna stellata Michelin, dichiara di avere clienti giunti in albergo proprio per recarsi in uno specifico ristorante. Le previsioni che indicano per il 2024 un indotto indiretto pari 498 milioni di euro, segnalano inoltre che la regione italiana a beneficiare maggiormente della presenza dei ristoranti stellati è la Lombardia, seguita a ruota dalla Campania. In terza posizione troviamo il Piemonte.
A livello provinciale, è Napoli a giovare dei maggiori benefici, seguita da Roma e Milano. Interessante il dato relativo ai comuni che, dopo un podio formato da tre capoluoghi di regione (Milano, Roma e Firenze), vede la presenza di comuni di ben più piccole dimensioni come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto. Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, oltre ad altri due capoluoghi come Torino (sesta) e, al settimo posto, Modena.
Il rapporto tra Michelin e l’Italia – spiega Adnkronos – non è esclusivamente legato alla presenza della Guida Michelin. Anzi, risale a mezzo secolo prima. Se la prima edizione italiana della famosa Guida è datata 1956, la prima insegna industriale Michelin nel Belpaese risale al 1906. Una presenza che negli anni ha messo importati radici, in particolar modo in Piemonte, dove ancor oggi sono presenti due importanti stabilimenti di pneumatici (a Cuneo e ad Alessandria) oltre alla Sede Legale e a un Centro Logistico Europeo, entrambi a Torino. A distanza di quasi 120 anni dal suo arrivo in Italia, Michelin è ancora oggi il primo produttore ed il primo datore di lavoro italiano nel settore dei pneumatici. Una presenza che, proprio come fa la Guida Michelin attraverso i ristoranti stellati, genera un indotto sul territorio, in questo caso diretto, che nel 2023 è quantificabile in 343 milioni di euro, erogati nei confronti di oltre 3000 fornitori italiani.