Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, si è espresso con fermezza contro i cibi sintetici durante un intervento in video collegamento a “Panorama On The Road”, l’evento itinerante promosso dal settimanale, ospitato a Matera.
Prandini ha sottolineato come la carne coltivata in laboratorio rappresenti una minaccia sia per l’ambiente sia per la salute pubblica, evidenziando l’uso di antibiotici e ormoni necessari per la produzione nei bioreattori. “Sono assolutamente contrario ai cibi fatti in laboratorio: inquinano di più e pongono rischi per la salute, richiedendo l’uso di antibiotici e ormoni”, ha dichiarato.
Rischi per la democrazia e la geopolitica
Secondo Prandini, il controllo della produzione alimentare da parte di pochi soggetti economici potrebbe generare gravi conseguenze per le democrazie e la stabilità geopolitica. “Il cibo in laboratorio dà la possibilità a poche persone di gestire un bene che deve essere accessibile a tutti. Concentrando la produzione alimentare nelle mani di pochi, si rischia di compromettere la democrazia e di influenzare le dinamiche geopolitiche”, ha affermato.
Europa sostenibile e necessità di reciprocità
Prandini ha poi elogiato l’Europa e l’Italia per il loro ruolo guida nella sostenibilità agricola, dichiarando che il nostro continente è il più sostenibile a livello globale e che l’Italia rappresenta un’eccellenza unica nel settore. Ha inoltre sottolineato che, nel 2024, l’export agroalimentare italiano raggiungerà un record storico di 70 miliardi di euro.
Tuttavia, il presidente di Coldiretti ha messo in guardia contro la concorrenza sleale, invocando l’introduzione del principio di reciprocità. “Le regole che impongo alle imprese agricole italiane ed europee devono valere anche per i prodotti importati da altri continenti”, ha concluso Prandini.