Per il 64% degli italiani, l’agricoltura rappresenta più il futuro che il passato, ribaltando gli stereotipi di arretratezza rurale che avevano dominato negli anni passati. In particolare, sono proprio gli abitanti delle grandi città con oltre 500mila residenti a sostenere maggiormente le campagne come un’opportunità per il futuro. Inoltre, il 75% degli adulti e degli anziani sarebbe favorevole alla scelta dei propri figli o nipoti di lavorare nel settore agricolo.
Questi dati emergono dal rapporto Coldiretti/Censis, presentato durante la giornata conclusiva del Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani, Roma, organizzato da Coldiretti in collaborazione con The European House – Ambrosetti. L’evento ha ospitato un panel intitolato “L’Italia e l’auto propulsione sociale” con la partecipazione di Giuseppe De Rita, presidente del Censis, e Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale.
L’agricoltura gode di un forte apprezzamento tra la popolazione: l’89% degli italiani nutre fiducia negli agricoltori, un dato particolarmente significativo in un’epoca caratterizzata dal crollo della fiducia verso competenze e professioni tradizionali.
Secondo il Censis, questo riconoscimento deriva dall’impegno degli agricoltori per un cibo tracciabile, sicuro, salutare e sostenibile. Le campagne promosse da Coldiretti, come la battaglia per l’etichettatura d’origine degli alimenti e la richiesta di chiarezza scientifica sul cibo artificiale, hanno rafforzato il legame con i consumatori, che condividono questi obiettivi.
Le istanze degli agricoltori, volte a garantire trasparenza e qualità del cibo, hanno trovato ampio consenso tra i cittadini: l’87% degli italiani sostiene queste battaglie, apprezzando il ruolo svolto dagli agricoltori nella difesa di valori fondamentali.
Secondo Coldiretti, l’83% della popolazione ritiene che l’agricoltura italiana rappresenti valori molto attuali come la sostenibilità, la qualità e la promozione della salute. Questi elementi rendono il settore agricolo un pilastro non solo economico, ma anche sociale e culturale per il futuro del Paese.