La sostenibilità rimane un tema centrale per gli italiani, con il 55% della popolazione impegnato a perseguire comportamenti responsabili.
Tuttavia, non mancano gli ostacoli: molti consumatori si trovano in difficoltà nel tradurre le intenzioni in azioni concrete. La crisi economica ha un ruolo significativo, con 4 persone su 10 che trovano sempre più complesso agire in modo sostenibile. Questi sono alcuni dei dati emersi dall’indagine “Who cares? Who does? Sustainability” 2024, condotta da YouGov su un campione di 4.382 famiglie.
lo scenario: sensibilità e difficoltà
Il 75% degli italiani si identifica come eco-active (23%) o eco-considerer (52%). Gli eco-active, più virtuosi, cercano di acquistare regolarmente prodotti sostenibili, mentre gli eco-considerer esprimono una preoccupazione generica per l’ambiente senza tradurla sistematicamente in acquisti green. Sebbene l’interesse per la sostenibilità sia maggiore rispetto alla media globale (64%), il 37% delle famiglie italiane segnala difficoltà nel concretizzare impegni sostenibili a causa di problematiche sociali ed economiche.
Tra le principali preoccupazioni ambientali emergono il riscaldamento globale (20%), seguito dall’inquinamento dell’aria (11%). Particolarmente rilevante è il tema della gestione delle risorse idriche: lo spreco, l’inquinamento e la carenza d’acqua raggiungono ciascuno il 10%, sottolineando l’importanza crescente di questo argomento nel dibattito nazionale.
fiducia nei marchi e scelte di consumo
L’indagine evidenzia una crescente sfiducia nei confronti delle aziende. Due italiani su tre (67%, in aumento rispetto al 62% del 2023) ritengono che i marchi utilizzino la sostenibilità come strumento di marketing, senza un reale impegno.
Sul fronte dei consumi, gli italiani premiano prodotti locali (81%) e di aziende del territorio (79%). Un’importanza crescente viene attribuita al packaging: il 75% preferisce materiali completamente riciclabili, mentre il 74% opta per imballaggi derivati da materiali riciclati.
Nonostante ciò, alcune esigenze rimangono insoddisfatte. Circa un italiano su quattro dichiara di voler sostenere aziende che donano in beneficenza (29%), proteggono la biodiversità (26%), riducono gli sprechi nella supply chain (25%) e garantiscono certificazioni ufficiali (25%). Al contrario, il 44% dei consumatori non considera alimenti totalmente vegani, dimostrando che le alternative alle abitudini alimentari tradizionali faticano a guadagnare terreno.
il futuro: ostacoli e possibilità
Guardando avanti, metà dei consumatori disposti a scelte più sostenibili ammette di non sapere come fare. La crisi economica rappresenta una barriera significativa, con il 60% che cita i prezzi elevati come ostacolo principale. Gli eco-actives evidenziano anche la scarsa performance di alcuni prodotti green, mentre gli eco-dismissers considerano troppo complicato adottare soluzioni sostenibili.
Per quanto riguarda i canali di vendita, il 29% degli italiani ritiene che i retailer non favoriscano uno stile di vita sostenibile. Gli eco-actives si rivolgono sempre più spesso a negozi specializzati, mentre i retailer tradizionali sono chiamati a cogliere l’opportunità di diventare promotori del cambiamento, creando un percorso verso una maggiore sostenibilità.