Nutrizione Medica- Unione Italiana Food1 , Associazione Confindustria che rappresenta le aziende che si occupano di nutrizione medica in Italia, esprime soddisfazione per il proposito del neo Ministro della Salute – Roberto Speranza – di contrastare le diseguaglianze in sanità, dando la possibilità a tutti di accedere a cure di qualità. In occasione del dibattito sul voto di fiducia al nuovo Governo Conte, il Ministro ha dichiarato nella sua prima intervista dopo il Giuramento che “seguirà e onorerà i principi costituzionali della tutela della salute e dell’uguaglianza, che si esprimono attraverso l’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
“Abbattere le disuguaglianze nell’accesso alla nutrizione medica e, in particolare agli Alimenti a fini medici speciali (AFMS), è uno dei nostri principali obiettivi – dichiara Anna Paonessa Responsabile di Nutrizione Medica –Unione Italiana Food. Continueremo con sempre maggiore determinazione ariaffermare l’urgenza di combattere la malnutrizione e rendere accessibile a tutti i pazienti i prodotti speciali per la nutrizione medica. Si tratta di una disciplina che, pur avendo una valenza terapeutica comprovata da autorevoli studi internazionali, fatica a trovare in Italia il giusto riconoscimento all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.” Inoltre, aggiunge l’esponente di categoria, “permangono ancora differenze marcate tra regione e regione nella rimborsabilità di questi alimenti, generando disparità di trattamento inaccettabili”.
La malnutrizione è un annoso problema sanitario che negli ultimi anni si è trasformato in fenomeno dilagante. I dati sono molto preoccupanti: fino al 50% dei pazienti in ospedale in Italia è a rischio di malnutrizione; il 9% dei pazienti oncologici risulta essere già malnutrito ancor prima di iniziare le terapie antitumorali ed il 43% è a rischio di malnutrizione2. Su una popolazione di circa 3.5 milioni di italiani con una pregressa diagnosi di cancro, il 20% non supera la malattia per le gravi conseguenze della malnutrizione.
La malnutrizione aumenta di circa 2.6 volte il tasso di mortalità, di 3 volte il tasso di complicanze e del 30% la durata della degenza rispetto ai pazienti con uno stato nutrizionale nella norma. Inoltre, è stato osservato che la malnutrizione comporta un impatto negativo sui costi per il SSN: i pazienti malnutriti rispondono meno alle terapie, in particolare a quelle oncologiche e, in media, ricorrono maggiormente a ricoveri ospedalieri ripetuti e/o con un significativo prolungamento della degenza ospedaliera.
Per tutte queste motivazioni, e come ribadito dalla comunità medico-scientifica, la nutrizione clinica è da considerarsi un intervento sanitario salvavita a pieno titolo. Per questa ragione è urgente l’applicazione di modelli organizzativi che rispondano alle indicazioni ministeriali e l’abbattimento delle difformità di accesso da regione a regione e da asl ad asl per tutti i pazienti che necessitano di interventi di nutrizione medica, siano essi malati oncologici o affetti da altre patologie.
Nutrizione Medica- Unione Italiana Food lavora per ottenere l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza delle terapie nutrizionali per i malati oncologici (in particolare i supplementi nutrizionali orali, ONS) e la creazione di reti di Nutrizione Clinica a livello nazionale.
“In questo scenario diventa sempre più attuale e necessaria l’attuazione di linee di indirizzo comune in tema di percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, in ottemperanza alle indicazioni della Conferenza Stato-Regioni. Tali linee dovranno essere applicate in modo uniforme in tutte le regioni italiane – precisa Anna Paonessa – In altre parole, puntiamo al riconoscimento della nutrizione clinica per i malati oncologici come una vera e propria terapia, con la stessa dignità delle terapie farmacologiche, inserendola a pieno titolo nei LEA.”
1 ABBOTT, FRESENIUS KABI, NESTLE’ HEALTH SCIENCE, NUTRICIA
2 Muscaritoli M. et al.Premio Study Oncotarget, 2017, Vol. 8, (No. 45), pp: 79884-79896