Grande soddisfazione per l’esito del “3° Forum sul settore del riso europeo”, promosso ieri, 8 ottobre, dall’Ente Nazionale Risi a Bruxelles: «Abbiamo ulteriormente coeso la filiera risicola europea sui temi che minacciano il settore, arrivando a definire una posizione condivisa a larga maggioranza. Agli europarlamentari intervenuti abbiamo presentato le nostre istanze ed abbiamo raccolto da parte loro la volontà di impegnarsi per il settore» ha dichiarato il Presidente Paolo Carrà all’uscita dai lavori, cui hanno partecipato i delegati di tutti i paesi produttori e numerosi europarlamentari di tutti gli schieramenti politici. Il terzo forum segue una prima edizione, che ha chiesto l’applicazione della clausola di salvaguardia, ed una seconda edizione, che ha chiesto un extra-budget all’Ue per la promozione del riso europeo: entrambi gli obiettivi sono stati centrati in seguito ai due forum. In quest’edizione si è registrata una condivisione unanime di tutte le priorità, dalla lotta alle importazioni alla difesa del settore nella riforma della PAC, senza dimenticare l’etichettatura d’origine.
Anche in questo caso, l’Ente Nazionale Risi ha presentato un ordine del giorno su cui si è sviluppata la discussione.
Ecco quali sono i punti su cui l’assemblea dei delegati ha deciso all’unanimità di lavorare: 1) riformare la normativa in modo che la clausola di salvaguardia si attivi automaticamente al verificarsi dell’aumento delle importazioni rispetto all’anno precedente, prevedendo altresì che essa scatti in caso di danno accertato anche a carico dei produttori agricoli; 2) monitorare le importazioni in corso dal Myanmar, che stanno crescendo in modo esponenziale per la tipologia Japonica, ed applicare la salvaguardia a tutto il riso lavorato importato; 3) considerare il riso un prodotto sensibile nei negoziati con i paesi extraeuropei in quanto già molto penalizzato dalle attuali concessioni uni e bilaterali; 4) applicare la revoca temporanea della concessione al Myanmar per il mancato rispetto dei diritti umani e subordinare a questo rispetto le nuove concessioni tariffarie ad altri paesi extra Ue; 5) in sede di riforma della PAC, mantenere l’aiuto specifico, esentare il riso dal rispetto di alcuni adempimenti della condizionalità rafforzata e scongiurare l’applicazione di una convergenza interna del pagamento di base; 6) etichettatura d’origine europea ed obbligatoria; 7) reciprocità nelle regole sull’uso degli agrofarmaci tra i paesi dell’Ue e tra l’Ue ed i Paesi Terzi e previsione di aiuti per gli operatori della filiera nel caso in cui la revisione dei limiti di residuo determini l’impossibilità di commercializzare il riso già trattato con il principio attivo oggetto di limitazione.