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Mar. Dic 24th, 2024

Il modello economico è lo stesso di Spotify, Netflix e di tutti gli altri servizi di streaming che consentono di accedere all’intero catalogo pagando un abbonamento fisso mensile.

Solo che, in questo caso, il settore interessato non è quello dello streaming web, né del gaming online. Il sistema ad “abbonamento” verrà infatti applicato al mondo della ristorazione.

Si chiama “flat food” (letteralmente “Cibo a forfait“, derivato dalla terminologia economica “Flat-rate tariff”, tariffa forfettaria) e promette di rivoluzionare il mondo della ristorazione, tanto per i clienti quanto per i ristoratori.

I primi, infatti, potranno scegliere di pagare una tariffa mensile per cenare tutte le sere presso il loro ristorante preferito senza dover pagare il conto ogni volta; i secondi avranno una nuova carta da giocare per fidelizzare la clientela. Insomma, una sorta di “all you can eat” portato all’estremo, ma con risvolti tutt’altro che scontati.

Come funziona il modello “flat food”
Il sistema del “Cibo a forfait”, come accennato poco fa, si basa sul modello economico che ha fatto la fortuna (tra gli altri) di Spotify e Netflix. Il funzionamento è estremamente semplice e ricorda, a grandi linee, quello di una palestra.

Con il flat food si potrà decidere di pagare un abbonamento mensile per mangiare al ristorante ogni volta che si vorrà. Non ci si dovrà più preoccupare di dover prenotare un tavolo o pagare il conto a fine pranzo (o fine serata): con il pagamento dell’abbonamento ci si garantisce la possibilità di mangiare gratis ogni volta che si vuole nel ristorante preferito.

Il modello, ovviamente, può essere declinato nella maniera che più si reputa adeguata. Diversi ristoratori (anche in Italia) si propongono come “alternative” al fast food per pasti veloci, dando la possibilità ai loro clienti di ordinare il pranzo e la cena per tutta la famiglia ogni giorno e ritirare i piatti prima di tornare a casa, risparmiando così tempo e abbattendo i costi della spesa e delle utenze (gas in primis, non dovendo più cucinare).

I ristoranti “Flat food” in Italia
Il modello del “cibo a forfait” sta iniziando a muovere i primi passi anche nel nostro Paese. In questi giorni, infatti, stanno aprendo i primi due ristoranti che hanno deciso di attivare degli “abbonamenti” sottoscrivibili da tutti i loro clienti. Il primo si trova a Limena, in provincia di Padova, dove il ristorante WeeDoo permetterà di mangiare e bere ogni volta che si vuole al costo di 149 euro al mese.

Leggermente differente, invece, la sperimentazione che lo chef Ciro Adamo vuole portare avanti nel suo “Gabarè”, a Ravenna. Il listino prevede infatti diverse tipologie di abbonamento, così da soddisfare le esigenze più differenti.

L’abbonamento mensile costerà circa 240 euro al mese, mentre l’abbonamento solo pranzo potrà essere sottoscritto al costo di 120 euro mensili. Lo chef, inoltre, proporrà un abbonamento “familiare” che, al costo di 400 euro mensile, consente di mangiare a pranzo e cena tutti i giorni (con possibilità di ordinare via smartphone e mangiare a casa), senza limite alcuno. (fonte Quifinanza.it)

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