ANICAV, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali – in rappresentanza delle oltre 100 aziende associate che ne fanno la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di soci e quantità di prodotto trasformato – risponde alle richieste provenienti dall’estero di certificazioni di qualità extra per i pomodori trasformati in questi giorni di emergenza nazionale da Coronavirus.
Giovanni De Angelis, Direttore Generale ANICAV: “In questi giorni dai clienti esteri sono pervenute richieste di certificazioni aggiuntive alle aziende della trasformazione riguardo la sicurezza e salubrità dei nostri prodotti, in particolare per quanto riguarda il rischio infezione da Covid-19. Certificazioni aggiuntive sono da ritenersi assolutamente inutili, in quanto il pomodoro trasformato è un prodotto perfettamente sicuro grazie ai particolari processi industriali di trasformazione e grazie alle tecniche utilizzate nelle fasi di lavorazione. Inoltre l’intero processo di lavorazione della materia prima – dalla raccolta all’inscatolamento – è controllato e garantito secondo i protocolli igienico sanitari, con personale sottoposto a rigidi protocolli per la sicurezza e avviene con ausilio di alte temperature, in ambienti di lavorazione sanificati e con l’utilizzo di macchinari sterilizzati. Inoltre, non sussistono pericoli di contaminazione per il prodotto che, essendo naturalmente acido, crea vita difficile alla proliferazione di microrganismi. Infine, dopo la chiusura, ogni scatola è sottoposta a ulteriore sterilizzazione con l’inattivazione microbiologica ed enzimatica del contenuto”.
“In questi giorni anche l’EFSA – aggiunge De Angelis – ha dichiarato che non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione probabile del virus. Il pomodoro italiano rappresenta un’eccellenza ed è da sempre considerato un prodotto simbolo del Made in Italy nel mondo, la cui bontà e salubrità è universalmente riconosciuta”.