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Ven. Nov 22nd, 2024

Il Gruppo olio d’oliva dell’Associazione invita a trasformare questi giorni di quarantena in una riscoperta delle buone abitudini alimentari, che vedono protagonista l’ extra vergine.

Io resto a casa e mangio bene”. L’appello arriva dal Gruppo olio d’oliva di ASSITOL, l’Associazione italiana dell’Industria olearia, ed è rivolto ai tanti italiani che, in questi giorni di “esilio” tra le mura domestiche, hanno trovato ristoro tra i fornelli, dedicandosi alla cucina.

Nelle ultime settimane – spiega Anna Cane, presidente degli imprenditori di settore – i consumatori hanno dimostrato di non poter rinunciare all’olio extra vergine, facendo addirittura aumentare le vendite nella Grande Distribuzione. A coloro che hanno fatto scorta di olio, suggeriamo di trasformare questo ‘stop’ in un percorso di educazione alimentare e di riscoperta dei sapori tradizionali”.

Io resto a casa e mangio bene” è un invito a riappropriarsi di buone abitudini trascurate, a cominciare dai principi della Dieta mediterranea. Basta seguire poche, semplici regole: variare le pietanze, puntare sulla stagionalità e sulla semplicità, proponendo cereali (meglio se integrali), verdura e frutta tutti i giorni, seguiti, almeno due volte a settimana, da latticini, legumi, carne e pesce. “In questo modello, l’olio extra vergine è uno dei protagonisti principali” ricorda Anna Cane.

Poiché si sta tutti a casa, condividendo spazi e tempo, la convivenza 24 ore su 24 può rappresentare il momento giusto per coinvolgere i bambini in cucina, proponendo “pillole” di educazione alimentare: insegnare loro a mangiare più verdura – l’olio, anche in questo caso, aiuta molto – e più frutta, introducendoli nella dieta giornaliera. Come spuntino, si  può proporre la classica “merenda delle nonne”: l’abbinamento tra pane fresco artigianale e olio extra vergine d’oliva. Ora che gli italiani hanno riscoperto l’arte bianca, è possibile dare libero sfogo alla creatività, impastando tutti insieme per poi premiare i piccoli fornai con una fetta di pane appena sfornato su cui versare un po’ di extra vergine.

Questa accoppiata va benissimo per i bambini, in virtù del suo valore nutrizionale – aggiunge la presidente del Gruppo olio d’oliva di ASSITOL – e, in generale, per tutte le età. L’olio extra riduce l’indice glicemico del pane e questo rende lo spuntino ottimo anche per i diabetici”.

Per riscoprire i sapori della Dieta mediterranea, si può organizzare anche una degustazione di olio. “Spesso i bambini si rivelano ottimi assaggiatori di extra vergine. Il nostro consiglio è di sperimentare – sottolinea la presidente del Gruppo olio d’oliva – provare prodotti diversi e confrontarli è il modo migliore per imparare a conoscere le mille anime di questo alimento straordinario. E’ un viaggio sensoriale che non lascia mai delusi, al quale far partecipare tutta la famiglia”.

Agli adulti, novelli chef a domicilio, si suggerisce di avere a disposizione due prodotti differenti, uno per il condimento a crudo, l’altro per la cottura, in modo da esaltare al meglio tutte le ricette. In cucina si può giocare con gli abbinamenti, a seconda del piatto e del gusto personale, e tentare nuovi impieghi per l’extra vergine. Dalla frittura alla pasticceria fino alla pizza, l’olio può riservare piacevoli sorprese.

Cucinare significa anche prendersi cura del cibo. In tal senso l’olio extra vergine è un prodotto vivo, che se mal conservato perde le sue qualità benefiche. Ecco perché è così importante custodirlo con cura nella dispensa di casa. I veri nemici dell’olio sono la luce, il calore, la disattenzione. L’illuminazione troppo forte incide infatti sulla qualità del prodotto, mai lasciare l’olio vicino ai fornelli, ai caloriferi o sotto il sole e chiudere accuratamente il tappo dopo l’utilizzo, mantenendo il prodotto ad una temperatura tra i 16° ed i 20°. (Per saperne di più: www.assitol.it/guida).

Io resto a casa e mangio bene”, insomma, significa non saltare i pasti ma predisporli al meglio, scegliere bene gli alimenti e cucinarli in casa, coinvolgendo sempre tutti i familiari. In un momento difficile per tutti, la condivisione è forse lo strumento di resilienza migliore che la Dieta Mediterranea, modello culturale prima ancora che alimentare, possa darci.

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